La nostra specie è nata in Africa più di 300.000 anni fa, e questo lo sappiamo grazie ai più antichi fossili di Homo sapiens scoperti in un sito in Marocco chiamato Jebel Irhoud, situato tra Marrakech e la costa atlantica. Ma la scarsità di fossili di Homo sapiens risalenti ai primi anni della nostra storia evolutiva e la diffusione geografica di quei resti in Africa, in luoghi come l’Etiopia e il Sudafrica, hanno reso difficile ricostruire come la nostra specie sia emersa e si sia dispersa attraverso il continente prima di attraversare il mondo.
Un nuovo studio, che attinge ai dati genomici delle popolazioni africane moderne, offre una visione di come ciò possa essersi verificato. La ricerca ha indicato che molteplici gruppi ancestrali provenienti da tutta l’Africa hanno contribuito all’emergere dell’Homo sapiens in modo disomogeneo, migrando da una regione all’altra e mescolandosi tra loro nel corso di centinaia di migliaia di anni.
Proveniamo tutti da almeno due distinte popolazioni
È emerso inoltre che tutti gli individui oggi in vita possono far risalire la propria ascendenza ad almeno popolazioni distinte presenti in Africa da circa un milione di anni. I risultati del nuovo studio, infatti, non supportano l’ipotesi di lunga data che una singola regione africana abbia dato origine all’Homo sapiens o uno scenario che prevede la mescolanza con una specie strettamente correlata non identificata nella linea evolutiva umana all’interno dell’Africa: “Tutti gli esseri umani condividono un’ascendenza comune relativamente recente, ma la storia del passato più profondo è più complicata rispetto all’evoluzione della nostra specie in un solo luogo o in isolamento“, ha dichiarato Aaron Ragsdale, genetista di popolazione dell’Università del Wisconsin-Madison, autore principale dello studio pubblicato questa settimana sulla rivista Nature.