Recentemente Apple ha tenuto una presentazione interna del suo visore per la realtà mista. All’incontro hanno partecipato diversi manager e dipendenti di punta del’azienda. Apple sperava di mettere tutti sulla stessa barca e diffondere l’entusiasmo per il nuovo prodotto trai ranghi dell’azienda. Ma le cose sono andate un po’ diversamente.
Otto dipendenti di Apple hanno raccontato, sotto condizione di anonimato, al New York Times di essere scettici sul visore.
Secondo l’articolo del NY Times, la produzione del visore sarebbe già iniziata. Costerà circa 3.000 dollari e il lancio è fissato per giugno. Tuttavia, alcuni dei dipendenti incaricati di collaborare allo sviluppo del nuovo prodotto avrebbero già da tempo deciso di abbandonare la nave. Scettici sul successo del visore, alcuni ingegneri e designer avrebbero supplicato l’azienda di essere assegnati ad altri progetti.
Altri dipendenti sarebbero, invece, stati licenziati perché non in grado di raggiungere gli obiettivi fissati dell’azienda. Questo è vero soprattutto per il team che era stato incaricato di integrare Siri all’interno dell’interfaccia del visore. Anche alcuni manager di Apple hanno messo in dubbio le prospettive del prodotto.
Ci sono diversi difetti madornali, forse inaccettabili per un prodotto da oltre 3mila dollari. Ad esempio, il visore non può essere indossato da chi indossa occhiali da vista. L’azienda avrebbe deciso di risolvere il problema vendendo lenti graduate compatibili con l’headset (il prezzo non è noto).
La storia dell’industria è costellata di fallimenti epocali, false partenze e delusioni. Da Google a Meta, passando per Microsoft. Fino ad ora, tutte le aziende che hanno tentato di lanciare un visore per la realtà virtuale o aumentata “di massa” hanno fallito miseramente. Quello di Apple sarà il prossimo colossale buco nell’acqua?