La Commissione Europea ha deciso di offrire maggiore flessibilità agli Stati membri a rischio come l’Italia, in vista della riforma del Patto di stabilità, attualmente in stallo. Il nuovo schema provvisorio presentato dalla Commissione richiede la presentazione di piani triennali che prevedano una traiettoria discendente del debito, invece di imporre tagli annuali del 5%. Sebbene la Commissione non intraprenderà azioni punitive nei confronti dei Paesi che non rispettano le regole del Patto di stabilità, potrebbe proporre sanzioni sulla base dei dati di consuntivo del 2023.
In poche parole, ai governi viene concesso più tempo, a patto che i loro piani includano “plausibili e continue riduzioni del debito”. Nonostante la Commissione non intenda avviare procedure punitive, “proporrà” di introdurre sanzioni “sulla base dei dati di consuntivo per il 2023” come un avvertimento per evitare un eccessivo indebitamento.
Sebbene ci sia una piccola boccata d’ossigeno per l’immediato, la riforma del Patto di stabilità è ancora centrale per non frenare gli investimenti e la ripresa, e la Commissione presenterà una proposta in tal senso ai ministri delle Finanze il 14 marzo. Dal governo, il commissario all’Economia Paolo Gentiloni si dichiara piuttosto fiducioso sul raggiungimento di un accordo per regole più adatte alla situazione dei Paesi ad alto debito pubblico.