La rivista Science Advances ha pubblicato i risultati di uno studio che ha scoperto che l’equitazione era già praticata 5.000 anni fa. Tumuli di ossa ritrovate in siti funerari definiti ”Kurgan” darebbero per certa questa importantissima scoperta. Queste ossa risalirebbero al 3000 a.C. in varie località dell’Europa orientale. Erano pastori nomadi di cultura Yamnaya, provenienti dalle steppe euroasiatiche collocate geograficamente dove oggi sorgono la Bulgaria, Romania, Ungheria e Serbia.
La scoperta dell’università finlandese getta una nuova luce tra gli scambi culturali tra i nuovi arrivati e le comunità di agricoltori che vivevano in quelle terre. I ricercatori hanno studiato oltre 217 scheletri, di cui circa 150 provenivano dalla razza Yamnaya, resti di femore, bacino e vertebre da cui si è potuti arrivare ai primi cavalcatori di cavalli. Tali risultati dimostrano che almeno 9 individui erano cavalieri ed altri 24 lo erano con molta probabilità.
L’equitazione, dunque, sembra essersi evoluta non molto tempo dopo l’addomesticamento dei cavalli nelle steppe euroasiatiche, così come al tempo stesso lo era già comunemente diffusa nella cultura Yamnaya tra il 3000 ed il 2500 a.C.. A conferma di ciò, una tomba trovata in Ungheria datata intorno al 4300 a.C. mostrerebbe quattro su sei segnali distintivi di chi va a cavallo. Già da tempo l’uomo avrebbe cominciato ad utilizzare l’equino per spostarsi. Una scoperta del tutto rivoluzionaria che porterebbe alla conoscenza di notizie che fino ad oggi volevano che la pratica dell’equitazione fosse cominciata successivamente a questo periodo.