Gli esperti del IRCCS Oasi di Troina e dell’Università La Sapienza di Roma hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica internazionale Sensors che dimostra come la realtà virtuale non immersiva possa rappresentare una soluzione innovativa nel campo della riabilitazione per le persone affette da disturbi neurocognitivi. L’esperienza condotta è stata considerata importante e significativa per lo sviluppo delle abilità quotidiane delle persone con tali disturbi.
Il team di professionisti, ognuno con le proprie competenze specifiche, ha svolto uno studio interventistico non randomizzato in cui ha confrontato due gruppi: un gruppo sperimentale composto da persone con disturbo neurocognitivo di origine degenerativa e un gruppo di controllo con disturbo neurocognitivo non degenerativo. Entrambi i gruppi hanno svolto un training in realtà virtuale non immersiva utilizzando app sviluppate appositamente dagli esperti dell’Istituto per simulare quattro abilità della vita quotidiana: fornire informazioni, fare una valigia, prendere le medicine e fare la spesa al supermercato.
Lo scopo principale dello studio era quello di analizzare le differenze tra i due gruppi in termini di riapprendimento delle abilità specifiche e di verificare il trasferimento spontaneo delle competenze acquisite dall’ambiente virtuale all’ambiente reale. Sarebbe auspicabile che la realtà virtuale diventi più diffusa e che i sistemi tecnologici virtuali siano semplificati poiché ciò può migliorare notevolmente la qualità dell’assistenza sanitaria e contribuire a ridurre i costi sanitari e familiari della riabilitazione.
L’IRCCS Oasi di Troina ha lavorato nel campo della realtà virtuale per diversi anni e ha sviluppato un’esperienza significativa, inclusa l’uso di un ambiente di realtà virtuale immersiva (CAVE) che simula contesti di vita quotidiana in modo concreto e interattivo. Questo approccio innovativo ha ottenuto risultati incoraggianti e può aggiungere valore alla riabilitazione tradizionale. Lo studio è stato condotto da un team di professionisti, tra cui Simonetta Panerai, Valentina Catania, Francesco Rundo, Domenica Tasca, Sabrina Musso, Claudio Babiloni, Giuseppina Prestianni, Stefano Muratore e Raffaele Ferri.