12 milioni di copie vendute, un fatturato di oltre 850 milioni di dollari in tutto il mondo e il tutto in appena due settimane dal D1. Hogwarts Legacy è un successo clamoroso, nonostante le polemiche, le recensioni sballate e i tentativi di boicottaggio (o forse proprio grazie a tutto ciò).
I dati sono stati condivisi dal publisher nella giornata di giovedì. Ci troviamo davanti al lancio di maggiore successo della storia di Warner Bros. L’attenzione nei confronti del primo vero grande videogioco openworld ambientato nell’universo di Harry Potter è alle stelle, anche su Twitch, dove il gioco al lancio ha accumulato oltre 1,28 milioni di spettatori complessivi.
Come riporta Variety, nel periodo che va dal 10 al 21 febbario, i giocatori avevano già accumulato oltre 280 milioni di ore su Hogwarts Legacy. Il gioco ha anche riacceso i riflettori sul franchise di Harry Potter, che dopo i deludenti risultati al botteghino del film “I segreti di Silente”, ultimo capitolo dello spinoff dedicato a Newton Scamander, non se la stava passando poi così bene.
Il portale Wizarding World Digital ha visto il suo traffico schizzare in alto del 300%. Wizarding World è il portale di riferimento dell’universo di Harry Potter: gli utenti possono iscriversi e navigare all’interno di una ricca enciclopedia, risolvere quiz ed enigmi e ascoltare gli audiolibri della saga. E non solo: dopo aver creato un account, gli utenti possono anche scegliere di venire smistati nelle casate di Hogwarts e ricevere la propria bacchetta personalizzata, tutte informazioni che possono successivamente essere importate all’interno del gioco.
Ma non tutti sono contenti dell’incredibile successo del gioco. Fin da subito Hogwarts Legacy è stato accompagnato da fortissime polemiche. Diversi attivisti, soprattutto negli USA, hanno puntato il dito contro le posizioni femministe di J.K. Rowling, accusata di essere troppo estremista e, dunque, ostile nei confronti della comunità trans (la Rowling non ritiene che le donne transgender debbano essere considerate alla stregua di chi è donna dalla nascita). I tentativi di boicottaggio in alcuni casi hanno ottenuto anche il sostegno, o quantomeno la simpatia, di diversi importanti media statunitensi, tra cui alcune riviste di settore. L’edizione americana di Wired, ad esempio, ha affidato la recensione del gioco ad una collaboratrice trans, che ha scelto di assegnare al gioco una valutazione di 1/10.