Il Ministro Giorgetti ha criticato la scelta di eliminare la cessione per il superbonus definendola “scellerata”, mentre le opposizioni politiche si sono opposte alla decisione. Le associazioni di categoria dell’edilizia si sono preoccupate per l’impatto che questo cambiamento avrà sul settore e incontreranno il governo il 20 febbraio per discutere della questione. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un decreto-legge contenente misure urgenti che riguardano la cessione dei crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali.
Il decreto prevede che non sarà più possibile ottenere uno sconto in fattura o cedere i crediti d’imposta per i bonus fiscali. Il testo interviene in modo specifico per modificare le regole relative alla cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, miglioramento dell’efficienza energetica, “superbonus 110%“, interventi antisismici, miglioramento delle facciate, installazione di impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e rimozione di barriere architettoniche.
Il decreto-legge del Consiglio dei Ministri riguarda la cessione del credito relativo agli incentivi fiscali, e non il bonus in sé. L’obiettivo del decreto è quello di limitare l’impatto negativo che la cessione dei crediti d’imposta ha sull’incremento del debito pubblico. Dal momento in cui il decreto entrerà in vigore, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano determinate spese optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta. Inoltre, non sarà consentita la prima cessione dei crediti d’imposta per specifiche categorie di spese, sebbene rimanga la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti. Vengono abrogate le norme che prevedevano la cessione dei crediti d’imposta per determinate spese, tra cui interventi di riqualificazione energetica e di interventi di ristrutturazione importante di primo livello per le parti comuni degli edifici condominiali, e spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati su parti comuni di edifici condominiali o realizzati in comuni a rischio.