Sam Bankman-Fried è libero su cauzione. Il fondatore di FTX e magnate delle criptovalute caduto in disgrazia ha pagato 250 milioni di dollari e potrà risiedere nella casa dei suoi genitori fino al termine del processo, che lo vede accusato di una moltitudine di capi d’imputazione, tra cui frode e riciclaggio di denaro.
SBF – come era noto nella scena – è accusato di aver gestito in modo spericolato i fondi dei clienti di FTX, che sarebbero stati fatti confluire in un unico calderone con gli asset di Alameda Research, una sua seconda azienda che si occupava di trading. Soldi che sarebbero stati persi con investimenti rischiosi e che sarebbero anche stati scialacquati – questa la tesi dell’accusa – in spese personali e in donazioni ai politici americani.
FTX era il secondo exchange di criptovalute più grande al mondo e Sam Bankman-Fried (anche grazie alle sue ingenti donazioni ai politici e ai media progressiti) era considerato il volto buono dell’industria delle criptovalute: era un sostenitore del cosiddetto effective altruism, una teoria in voga tra diversi manager americani che sostiene la necessità di allocare un gran numero di risorse personali in donazioni a sostegno di cause umanitarie in grado di avere un profondo impatto sulla società.
Parallelamente al processo penale che lo vede come imputato, è stata presentata anche una seconda causa civile dalla SEC, l’autorità che vigila sulla borsa statunitense e supervisiona la compravendita di prodotti finanziari.
Il processo si svolgerà nel distretto meridionale di New York, ma SBF attenderà l’esito del giudizio ai domiciliari, presso la casa dei suoi genitori a San Francisco.
Sam Bankman-Fried viveva nelle Bahamas, dove avevano anche sede le sue aziende. È stato estradato nella giornata di ieri negli Stati Uniti, la prima udienza del processo si terrà il 3 gennaio a New York City.