Attraverso la missione Green Propellant Infusion, o GPIM, la NASA sta sviluppando un’alternativa verde ai convenzionali sistemi di propulsione chimica per i veicoli di lancio di nuova generazione e le navicelle spaziali.
Con il propellente verde, il veicolo di lancio e il caricamento del carburante della navicella spaziale saranno più sicuri, veloci e molto meno costosi. Il Green Propellant Infusion, GPIM,cambierà il tempo di elaborazione, che passerà da settimane a giorni, e la costruzione e il funzionamento dei satelliti saranno semplificati.
La NASA e Ball Aerospace & Technologies Corp. di Boulder, in Colorado, stanno collaborando per la realizzazione del propellente verde, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni rispetto quello attualmente utilizzato, l’idrazina, altamente tossico riducendo al tempo stesso anche i problemi di movimentazione di quest’ultimo. Il progetto prevede anche lo sviluppo e l’ottimizzazione delle prestazioni attraverso nuove soluzioni hardware del sistema di alimentazione garantendo nel contempo un maggior valore per gli investimenti e maggiore sicurezza delle missioni spaziali.
Il progetto GPIM dimostrerà le potenzialità pratiche di una miscela carburante / ossidante a base di nitrato di ammonio idrossido: AF-M315E.
Sviluppato dal laboratorio di ricerca aeronautico statunitense presso la base aeronautica di Edwards, in California,
questo innovativo propellente a bassa tossicità,è un’alternativa ecologica e ad alte prestazioni rispetto all’idrazina.
Il payload GPIM volerà nello spazio a bordo di un piccolo satellite compatto. Durante il volo di prova, i ricercatori eseguiranno manovre orbitali per verificare le prestazioni del propellente nelle fasi di manovra, del controllo degli assetti, dei cambiamenti di inclinazione orbitale e dell’abbassamento dell’orbita.
- Green Propellant (nasa.gov)
- Credit Image NASA