ESG (Environmental, Social, and Governance) e la parità di genere rappresentano elementi chiave per la crescita sostenibile delle economie. Secondo le stime dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige), se le donne avessero le stesse opportunità professionali degli uomini, il PIL europeo potrebbe registrare una crescita fino a 3,15 trilioni di euro entro il 2050. Pertanto, l’obiettivo della parità di opportunità è diventato una priorità che deve essere raggiunta rapidamente. Questo non riguarda solo le posizioni manageriali, in cui la presenza femminile è ancora scarsa, ma anche l’accesso all’istruzione e alla formazione professionale.

Le imprenditrici europee di 24 nazioni hanno sottolineato queste urgenze attraverso la Eurochambers Women Network Survey 2023. Questa indagine ha esaminato lo stato attuale dell’imprenditoria femminile in Europa, concentrandosi sulle aziende guidate da donne, al fine di sviluppare iniziative mirate a sostegno delle imprenditrici in tutto il continente. L’indagine ha raccolto oltre 800 risposte che hanno evidenziato la resilienza delle donne imprenditrici nel affrontare le difficoltà, la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti e di affrontare sfide con prontezza e lungimiranza. In particolare, sono stati evidenziati i progressi delle imprese guidate da donne nella transizione digitale e verso un modello aziendale sostenibile dal punto di vista ambientale. Tuttavia, è emersa la necessità di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni pubbliche e di misure di sostegno specifiche per le donne imprenditrici.

Le risposte delle donne intervistate hanno evidenziato che i principali ostacoli affrontati riguardano la burocrazia e l’accesso ai finanziamenti, in cui spesso non vengono offerte pari opportunità rispetto ai loro colleghi. Altri ostacoli riguardano la possibilità di carriera e la parità salariale. È necessaria la promozione di modelli di ruolo nei settori a predominanza maschile, l’attenzione all’istruzione e l’accesso effettivo alle posizioni manageriali.

Il tema della parità di genere in relazione ai fattori ESG è stato affrontato anche in una tavola rotonda organizzata da Eurochambers Women Network in collaborazione con Unioncamere presso la sede di Si.Camera, l’Agenzia delle Camere di Commercio d’Italia. Durante l’incontro sono stati evidenziati i punti chiave, comprese le implicazioni della direttiva sulla parità di genere nei consigli di amministrazione delle imprese, approvata dal Parlamento europeo alla fine del 2022.

Secondo questa direttiva, entro luglio 2026 le grandi società quotate in borsa dell’UE dovranno adottare misure adeguate per garantire una maggiore presenza femminile nei consigli di amministrazione. Questa direttiva è un passo importante verso la parità di genere, considerando che nel 2021 solo poco più del 30% dei membri dei consigli di amministrazione delle grandi aziende quotate era costituito da donne.

I numeri dimostrano che una maggiore presenza femminile nei vertici aziendali porta a risultati finanziari migliori, rendimenti più elevati e prestazioni ESG più solide. La parità di genere è un elemento essenziale per valutare la responsabilità sociale di un’azienda e per raggiungere un modello di business sostenibile.