Gli USA stanno patendo qualche colpo particolarmente doloroso, per quanto riguarda gli attacchi ransomware: reduci da un paio di pesantissimi di infiltrazioni digitali straniere, gli americani si trovano ora a fronteggiare un plotone di gruppi hacker minori che sembrano intenzionati a non concedere loro tregua e il Governo decide di correre ai ripari.

In un memo, il Dipartimento della Giustizia ha creato infatti una task force per occuparsi del tracciamento e della risoluzione dei casi federali che riguardano diverse tipologie di insidie digitali, prime tra tutte quelle situazioni critiche simili alle situazioni viste per la Colonial Pipeline e JBS.

Oltre ai ransomware, il team USA dovrà gestire anche il riciclaggio di denaro, i botnet, i marketplace illegali e, cosa degna di nota, gli scambi di criptovalute.

Per assicurarsi che si possano creare le connessioni necessarie tra i casi e tra le investigazioni nazionali e globali […] dobbiamo migliorare e centralizzare le nostre investigazioni e i nostri sforzi persecutori nel contrastare i gruppi ransomware, le infrastrutture e i network che permettono le loro minacce di persistere,

ha scritto il il viceprocuratore generale Lisa Monaco.

Oltre ai casi già citati, ultimamente sembra che stiano emergendo ulteriori episodi di attacchi, nello specifico al sistema sanitario della florida e al Cox Medi Group. La situazione, seppur meno scenografica, non è comunque migliore in Italia, Paese che si sta dimostrando a sua volta particolarmente vulnerabile alla minaccia dei malware.

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