GUIDE

Vivere e Lavorare a Praga

Praga

Vivo e lavoro a Praga da due anni, e sono ancora innamorato di questa città come lo ero sin dall’inizio. In questa città la magia scorre nel suolo e nel fiume, e si respira ad ogni occasione di festa, quando sale in superficie.

Il mio incontro con Praga

Praga, la città delle guglie, la città della magia e dei misteri, la città che ho scelto come mia casa.

La prima volta che ho messo piede a Praga, nel marzo del 2010, mi son sentito a casa sin dal momento in cui sono uscito dall’aereo. In molti mi avevano parlato di questa città, ma non avevo mai dato molto peso ai discorsi della gente, che vertevano per lo più su birra e donne “facili”.

Avendo qualche giorno di ferie, e qualche Euro (pochi) a disposizione, prese le ferie dal lavoro ho preso il volo (spendendo metà dei pochi Euro da parte!).

L’impatto è stato bellissimo, grazie soprattutto ad una “guida” semi-locale, un’amica slovacca conosciuta su World of Warcraft e che studiava qui. Attraverso quest’amica, ho potuto vivere Praga, in quei dieci giorni di vacanza, come un abitante del posto, invece che come il tipico turista.

Per dieci giorni ho respirato, bevuto e mangiato come se fossi stato un Ceco, ed ho capito di volermici trasferire, ma vi parlerò della vita a Praga in seguito…

 

 

Alla ricerca di un lavoro nuovo

Tornato a Bari, ho iniziato ad iscrivermi a diverse agenzie di lavoro internazionali, ma purtroppo dal mio CV mi arrivavano solo offerte per Cork, in Irlanda. La svolta arrivò a Natale del 2010, quando un amico mi riferì che l’azienda per cui lui lavorava a Londra, la CSC, stava assumendo nuova gente per il Service Desk qui a Praga, e mi chiese il mio CV.

Il 3 Gennaio del 2011 mi chiamarono dall’HR di CSC Praga, per propormi un’intervista telefonica per il giorno 7, che accettai prontamente. Fatta la prima intervista telefonica (con l’HR) e una settimana dopo la seconda (con un Team Leader del Service Desk), mi dissero che mi avrebbero fatto sapere (la tipica risposta che mi ha sempre mandato in bestia).

Il lunedì successivo, il 17, mi chiamarono dall’HR per riferirmi che avrei ricevuto in giornata una mail con il feedback dell’intervista, di leggerla e di rispondere qualora avessi avuto qualcosa da dire in merito.

Parto con l’idea di controllare la posta ogni cinque minuti, ma in realtà il messaggio è già lì, e lo apro con timore, per trovarci un contratto pronto da firmare, con tutti i dettagli sul salario, e con data di inizio 1 marzo 2011, posticipabile se necessario.

Dopo essere stato preso per pazzo dai miei concittadini, per aver lanciato un “SIIIIIIIIII!” in mezzo alla strada (stavo rientrando a casa quando ho letto la mail sul cellulare), ho iniziato i preparativi.

 

 

Prepararsi al trasferimento

La preparazione è stata abbastanza semplice, a dire il vero. Su Internet ho trovato la pagina web di un italiano che vive a Praga, che dava diverse informazioni sul costo della vita e che si offriva di procurare alloggio in ostello per chi volesse trasferirsi, per un modico contributo spese (si sarebbe occupato lui di anticipare il pagamento dell’ostello per me, per poi ricevere il mio bonifico).

Dopo aver elemosinato racimolato qualche Euro per prepararmi alla partenza, ho fatto qualche ricerca sui costi dei trasporti pubblici, ho comprato qualche pantalone nuovo, ed il 22 Febbraio del 2011 ho preso il volo da Bari, in direzione della mia nuova vita.

 

 

Il mio lavoro a Praga

CSC

CSC è un Outsourcer IT, che si occupa quindi di gestire la piattaforma informatica (software, hardware, infrastructure) per altre aziende, fornendo anche il supporto agli utenti, il Service Desk per l’appunto.

CSC ha contratti e sedi un po’ in tutto il mondo, ed in Europa il cliente più importante (il contratto più ricco, per intenderci) è Zurich, proprio quella delle assicurazioni. Mi trovo a lavorare come supporto per Zurich Italia, ed a ricevere chiamate di ogni tipo. Il lavoro non è molto diverso da quello fatto in precedenza in Italia (ho lavorato 5 anni al CC Vodafone, e 5 a quello FastWeb), se non per il fatto che gli utenti sono tendenzialmente più pazienti, dato che si tratta di impiegati di un’azienda, e non di utenti di telefonia.

Il mio capo mi vuole un tal bene da procurarmi un laptop aziendale (normalmente lo ricevono solo i Team Leader), e da lasciarmi lavorare da casa quando ne ho bisogno. In più, ogni tanto mi capita di uscir prima dal lavoro il venerdì, dato che mi son fatto un culo incredibile ho raggiunto la mia quota operativa.

Dopo soli tre mesi e mezzo di lavoro, a metà giugno affronto un colloquio, internamente, per passare al secondo livello del Service Desk. Il colloquio fila liscio come l’olio, ed inizio il training per il mio nuovo ruolo, ID Administrator (in pratica creazione, gestione e cancellazione di credenziali per i diversi applicativi in uso) per Zurich UK.

Inizio finalmente a fare un lavoro che mi piace (odio stare al telefono, quindi i dieci anni di CC sono stati la mia tortura), e mi metto rapidamente in mostra con i miei Team Leader, al punto che già nel primo mese di lavoro inizio a rivedere, correggere e riscrivere le procedure in uso nel mio team.

Nel dicembre del 2011, il collega che si occupa dell’amministrazione Lotus Notes (per chi non lo conoscesse, è la chimera dei client di posta elettronica) e del supporto remoto per l’Italia decide di lasciare la CSC, e mi vien proposto di prendere il suo posto, pur mantenendo anche il mio ruolo attuale, proposta che accetto al volo.

Ad oggi, due anni in questa azienda, il mio ruolo include ID Administrator per Zurich UK, Lotus Notes Administrator per Zurich UK e per Zurich Italy, Remote Operations per Zurich Italy, e sono il revisore/autore degli script per le procedure del team di secondo livello, e per le procedure del Service Desk relative a Lotus Notes.

 

 

La (mia) vita a Praga

PRAG

Praga, la capitale della Repubblica Ceca. Una città da 2 milione e duecentomila abitanti, una città da più di mille anni di storia, Praga è anche la capitale storica della Bohemia, la culla della cultura centroeuropea.

Praga è una città dai mille aspetti e dai mille colori, capace di sorprendere in ogni stagione. In questa città si incontrano elementi di tutte le culture del centro ed est Europa, in una armonia che difficilmente si incontra in altri luoghi.

La vita qui è abbastanza semplice, la gente passa il giorno al lavoro, la sera con la famiglia. Ogni tanto ci si vede con qualche amico, magari per una birra al pub. I Cechi non sono abituati ad uscire contniuamente con gli amici, cosa che porta molti italiani a pensare che siano un popolo “freddo”, ma mai convinzione fu più sbagliata!

Se è vero, da un lato, che le coppie (con o senza figli) non escono spesso con gli amici, e preferiscono passare il tempo in famiglia, è anche vero dall’altro lato che i giovani spendono molto tempo fuori a divertirsi. I locali, soprattutto quelli alla moda, sono sempre affollati, ed è facile fare conoscenza con gente diversa ogni sera.

Il vero ostacolo, nella vita a Praga, è la lingua. Il Ceco è una lingua complessa, difficile da imparare per un italiano, ma non impossibile. Aver studiato il latino può aiutare nella comprensione di certe meccaniche grammaticali (il Ceco usa i casi per la coniugazione delle parole), ma per lo più è con studio e pratica che ci si riesce.

Non tutti a Praga parlano inglese, specialmente nelle amministrazioni pubbliche, e pochi si sentono a loro agio nel parlarlo. Non gli piacciono gli stranieri che si rifiutano di parlare il Ceco, ma sono molto affabili con chi almeno ci prova.

Esordite con “mluvím malo česky”, che significa “parlo poco il Ceco”, e poi cercare di esprimersi, seppur con un vocabolario limitato e in maniera un po’ sgrammaticata; tutti saranno più propensi a relazionarsi a voi (io attualmente ho un Ceco schifoso molto basilare).

Con questo non voglio dire che sia impossibile muoversi a Praga per chi non parla Ceco. Nei negozi e locali del centro città, infatti, il personale parla spesso inglese, dato che hanno molto a che fare con i turisti, ed è possibile anche trovare qualcuno che parli italiano.

In generale, però, nonostante la pessima fama che i Cechi si portano dietro, colpa di turisti stupidi che pretendono di trovare la propria nazione, e si rifiutano di scoprire i costumi locali, devo dire di non aver praticamente mai avuto alcuna difficoltà a Praga, a parte un singolo evento con l’ufficio anagrafe, ma di questo parlerò dopo (sono un procrastinatore). Se non ci si pone con aria di superiorità quando ci si relaziona ai Cechi, atteggiamento tipico dei ‘merigani, i Cechi sanno essere molto cordiali ed ospitali, chiedono solo che si cerchi di capirli.

 

Nota sul muoversi a Praga

I trasporti pubblici di Praga sono i migliori che abbia utilizzato finora, e sono anche economici. Io pago l’abbonamento annuale, che mi consente di utilizzare qualunque autobus, tram o metro, fintanto che sono all’interno dell’area urbana (abito in un villaggio alla periferia di Praga, a 15 km dal centro, ed è ancora area urbana), e pago 4500 Corone di abbonamento, pari a 180 Euro. I miei vivono a Cellamare, a 13 km da Bari, e lì il costo dell’abbonamento è di 24 Euro al mese, solo per arrivare a Bari, poi ci sono i mezzi urbani, che ve li raccomando proprio!

Qui i mezzi sono efficentissimi, le tabelle orarie alle fermate sono precise, e raramente sgarrano di più di una manciata di secondi, a meno di incidenti o lavori improvvisi sulla via.

 

 

Si, ma parliamo di soldi!

Ok, veniamo ora al “vil denaro”, so che tutti state lì ad aspettare il discorso costo della vita.

Lo stipendio medio lordo a Praga (più alto che nel resto della nazione, poiché anche il costo della vita è più alto) è di 25/30 mila Corone, al cambio 1000/1170 Euro, dalle quali bisogna togliere all’incirca il 23% di tasse, per un finale di 19/23 mila Corone, cioé 740/900 Euro netti. Lavori specializzati, però, vedono lo stipendio levitare parecchio; un software developer può tranquillamente aspirare ad un entry level da 50/60 mila Corone lorde, per un totale finale di 38500 Corone nette, cioé 1500 Euro.

 

Cosa ci si può fare con questo ammontare di soldi?

Se si è single, si può vivere abbastanza la “vida loca” già con lo stipendio medio, perché il costo della vita a Praga è basso.

Praga costa meno di Bari (garantisco io, sono barese), e fintanto che ho vissuto da single (i primi tre mesi), ho potuto mangiare fuori tutti i giorni, a pranzo ed a cena, senza farmi problemi. Spostandomi a vivere con la mia ragazza, avendo a disposizione due stipendi e dividendo le spese, mi son potuto permettere di mettere da parte 10 mila Corone al mese, 400 Euro!

 

Com’è possibile, direte voi?

L’affitto di una casa a Praga è il costo più grande che una persona (o famiglia) debba affrontare, ed è l’unico costo sul quale rimuginare a lungo, e per il quale la scelta deve essere accurata. A Praga gli affitti non hanno una vera e propria regola. Ci si può trovare ad affittare un appartamento in centro per pochi soldi, come si può prendere un appartamento in uno dei villaggi alla periferia di Praga per costi elevati, dipende tutto dal padrone di casa. Con un po’ di ricerca, però, si trovano tante offerte convenienti.

Le spese fisse, sono in genere statiche, stabilite a priori nel contratto di affitto, e quasi sempre si orientano sul 10% dell’affitto stesso.

Tutto sta a scegliere con attenzione la zona. Edifici nuovi, costruiti negli ultimi cinque anni, hanno in genere i prezzi alle stelle, in quanto i proprietari stanno ancora cercando di recuperarne l’impatto economico. Ma prezzi alle stelle significa spendere 700/800 Euro di affitto per 80/90 metri quadri a due passi dal centro, in un palazzo moderno, in genere con incluso il posto auto nel garage. Se, invece, si punta ad edifici più vecchi, per la stessa cifra si possono trovare anche appartamenti da 100/120 metri quadri. La scelta migliore, per un single in trasferta, resta comunque lo shared flat. Sono in genere economici (200/300 Euro, per una stanza di buone dimensioni), e si ha anche una base sociale da cui partire; sappiate che qui a Praga non è inusuale condividere l’appartamento con esponenti dell’altro sesso, quindi non preoccupatevi di scoprire che il flatmate è una donna (o viceversa se siete donne).

In ostello spendevo 320 Euro per la mia camera, con bagno privato, connessione WI-FI (a 20 MBit), cucina comune e donna delle pulizie che passava ogni giorno (massima sicurezza, ho lasciato roba di valore in camera e l’ho sempre ritrovata là). In uno shared flat, dopo l’ostello, spendevo 240 Euro per una camera da 20 metri quadri, tutta mia, e 28 Euro di spese (luce, gas, acqua e Internet).

 

Si, ok, ma a parte l’affitto?

Cibo e bevande a Praga costano pochissimo. Le trappole per turisti a piazza San Venceslao, pieno centro, un posto in genere evitato dai Cechi, variano dai 20 ai 40 Euro a persona per un pranzo abbondante. I fast food (McDonalds, KFC, Burger King) si aggirano in genere sulle 90/120 Corone (4/5 Euro) per un menu, ed il KFC offre il free refill, quindi con un menu potete bere quanta Pepsi/7Up/Mirinda/Pepsi Light/Ice Tea volete.

Sui menu Cechi normalmente sono indicati i pesi. Il peso si riferisce all’elemento “base” del piatto, escluso il condimento. Se un piatto di filetto è indicato come 250 grammi, il peso è del solo filetto, poi si aggiunge il contorno (sono un terrone, e mangio più del terrone medio, e le porzioni qui sono abbondanti per me).

Ma il vero cibo è quello Ceco, da consumarsi nei locali dove i turisti non vanno (e solo perché non sanno). Alcuni di questi locali sono “nascosti in piena vista” in centro città, solo che la gente non li conosce (persino molti Cechi non conoscono certi locali). In questi posti, un pranzo costa in media 10 Euro a persona, per mangiare bene, ed arrivano a 15 Euro per pranzi abbondanti completi di dessert. Occhio che il concetto di “pranzo completo” qui è diverso dal nostro. La cucina Ceca si basa sul piatto singolo, generalmente di carne, accompagnato da un contorno più o meno pesante.

Il mio ristorante Ceco preferito, considerato dai locali come di fascia alta, offre 250 grammi di petto d’anatra, con contorno di crauti rossi e bianchi e con i knedlik (un tipico contorno Ceco, foto nella gallery), per 259 Corone, appena più di 10 Euro, ed è un piatto che io spesso non riesco a finire. Lo stesso ristorante, per 8 Euro, vi serve 600 grammi di costolette di maiale marinate.

Un ristorante di medio livello, vicino ad uno dei due castelli della Città (e siamo ancora a meno di cinque minuti dal centro), chiede invece 5 Euro per 200 grammi di filetto con knedlik di contorno. Aggiungendo un tagliere da 200 grammi di salumi e formaggi, e un dessert di gelato e frutta cotta, arriviamo a 279 Corone, circa 11 Euro, per un pranzo abbondante.

C’è poi però da pagare le bevande, e qui ci divertiamo. Una birra da mezzo litro (boccale standard in Repubblica Ceca, se ne ordini uno più piccolo potrebbero guardarti male) varia, in base alla zona ed al livello del locale, dalle 16 alle 40 Corone, cioé da 75 centesimi di Euro, ad 1 Euro e 75 centesimi! La birra qui costa di meno di acqua e Coca Cola, ed è di una qualità superiore, a mio giudizio (e ne ho bevuta di birra in giro per il mondo) la migliore che si possa bere. Capirete quindi che le bevande diventano quasi ininfluenti nello scegliere il ristorante, a meno che non siate astemi. Una Coca Cola da un quarto di litro oscilla tra 1 Euro e 3 Euro.

 

Far la spesa a Praga

Se preferite cucinare a casa, fare la spesa a Praga non peserà sulle vostre finanze. Io e la mia ragazza spendiamo in media 1000/1200 Corone alla settimana (40/48 Euro), facendo la spesa per entrambi, e compriamo tanta roba fresca (carne e verdure) e posso dire che non badiamo molto a spese. Ad esempio, normalmente compriamo 1 kg di pane ogni settimana, ma capita spesso che una metà lo buttiamo perché non lo mangiamo (e i bambini africani muoiono, lo so, ma tanto questo pane se non lo compro non lo mandano a loro).

Tirando le somme, facendo le scelte opportune, una coppia può vivere a Praga spendendo 15000 Corone di affitto, 2000 Corone di spese fisse, 7000 Corone al mese di cibo e bevande, e diciamo un 3000 Corone al mese di uscite (non uscendo ogni giorno, ovviamente), per un totale di 27000 Corone. Uno stipendio medio non supporta questo tenore di vita, non da solo, ma con due stipendi medi, o con uno superiore alla media, rimangono anche soldi per togliersi qualche sfizio.

Siamo soliti fare spuntini “inusuali” a base di prosciutto cotto e uova sode, ed a cucinare porzioni abbondanti. Io ogni domenica cucino il pranzo per il lavoro, e la spesa che mi vien fuori, se non faccio pasta al forno e lasagne, oscilla sulle 30 Corone per pasto, quindi poco più di 1 Euro, e comunque parliamo di porzioni abbondanti.

Certo, se vi aspettate di venire a Praga e comprare la bresaola (lamentela sentita da un collega italiano), potete anche andare a fanculo iniziare a fare i conti seriamente con il portafogli. Non siamo in Italia, e i prodotti tipici italiani costano. Se però il vostro stipendio è elevato, non vi fate problemi, esistono diversi negozi che vendono prodotti autentici italiani, e sono spesso gestiti da italiani (dove abitavo prima c’è un ragazzo di Sorrento che gestisce un negozio di vini, formaggi e salumi, e vi vende la bufala campana fresca!).

Il punto è saper scegliere. Noi facciamo la spesa dal Lidl, che è abbastanza economico, ma vi garantisco che ha roba di ottima qualità (non so quale sia la qualità del Lidl in Italia, ma in genere viene bollato come economico e scadente). In alternativa ci sono Billa (dovrebbe suonare familiare ai veneziani), Tesco, ed Interspar. Tutti e tre sono abbastanza più costosi del Lidl (dal 30% al 90% in più in base ai prodotti), e non necessariamente offrono una qualità migliore (la carne la preferisco dal Lidl, in alternativa dall’Interspar, ma non mi piace la carne che vendono alla Tesco).

 

 

Cosa c’è fuori da Praga?

Ovviamente vivere a Praga non significa restare sempre in città. La Repubblica Ceca offre innumerevoli posti da vedere e visitare, tantissimi castelli (pare ce ne siano più di 1500, tra conservati e in rovina), foreste, montagne, laghi, e chi più ne ha, più ne metta.

Personalmente non ho visto ancora neanche il 10% della Repubblica Ceca (non ho ancora finito neanche di scoprire tutta Praga!), ma ogni giorno amo di più questa nazione, e sono stato in posti da fare invidia alle location dei film fantasy.

In più, Praga è abbastanza ben collegata, si può arrivare in due ore a Dresda (bellissima città), in quattro a Berlino o Vienna, ed i collegamenti aerei con l’Italia ci sono per Milano, Bari, Roma e Napoli con certezza, non so con altre città.

 

 

Ma si trova lavoro in Repubblica Ceca?

Non aspettatevi di uscire dall’aeroporto e trovare una sfilza di manager pronti ad offrirvi un posto di lavoro, però il lavoro c’è. Dipende tutto da ciò che sapete fare, e dalle lingue che parlate.

L’inglese è molto utile per trovare lavoro in Repubblica Ceca, il tedesco ancora di più (ci sono tantissime offerte per chi parla tedesco). Conoscere il Ceco, ovviamente, apre molte più porte, ma lo metterei come obiettivo secondario.

La maggior parte delle offerte di lavoro è per sviluppatori (C in tutte le forme, Java, ASP, SQL, un po’ di tutto), sistemisti, ed esperti di reti (le certificazioni Cisco aprono tante porte). Nell’ambito dei Service/Help Desk, la conoscenza delle lingue e una buona conoscenza dei principali sistemi operativi ed applicazioni (Office, Outlook, Lotus Notes, Mainframes) tende ad offrire diverse possibilità.

 

Dove cercare lavoro?

I canali principali per cercare lavoro in Repubblica Ceca (principalmente Praga e Brno) sono:

Top Language Jobs, che organizza ogni anno una “fiera” del lavoro multilingua, in cui si possono consegnare i CV ad aziende ed agenzie di recruitment.

Expats, il sito degli stranieri a Praga, dove si trovano offerte di lavoro mirate in particolare agli stranieri, e dove potete trovare anche annunci per affitti.

Linkedin, per connettersi ai recruiter Cechi, in modo che siano loro stessi a proporre posizioni lavorative.

 

 

Conclusioni

Ormai sono qui da due anni, convivo con la mia ragazza (di Praga), ed abbiamo un bambino di quasi dieci mesi (e presto ne metteremo in cantiere un’altro).

Continuo a consigliare questa città ai miei amici e parenti. L’anno scorso i miei sono venuti a trovarmi, e la città gli è piaciuta tantissimo. Quest’anno dovrebbero raggiungermi mio fratello maggiore (prima) con la famiglia, e mia sorella maggiore (poi) con il suo ragazzo, e farò nuovamente da Cicerone in giro per la città.

Posso solo dare un consiglio, provate a visitare Praga, poi traete le vostre conclusioni voi stessi.

 

Ma è possibile che siano tutte rose e fiori?

No, ovviamente non sono tutte rose e fiori, altrimenti l’intero mondo si sarebbe trasferito qui.

Al di là del “problema” già indicato sopra, della reperibilità di prodotti italiani (che io classifico come problema mentale della persona, e non problema della città/nazione), il più grande lato negativo di Praga, e dell’intera Repubblica Ceca, è nel sistema pensionistico.

Lavorare in Repubblica Ceca significa, se non si mettono da parte soldi in un fondo pensionistico privato, aspirare ad una pensione al massimo di 10000 Corone (400 Euro), che a Praga non sono sufficienti. Infatti, la maggior parte dei lavoratori con stipendi medi o inferiori alla media finisce con il ritirarsi in pensione nei villaggi fuori dalla città, dove la vita costa molto poco, e spesso si coltivano il loro orticello e si crescono un paio di galline.

Questo può essere un grosso lato negativo, ovviamente, nello scegliere una meta. Non lo è per me, se anche dovessi ritirarmi con la sola pensione statale, muovermi in campagna non mi dispiacerebbe. In più, posso continuare a lavorare fintanto che mi mantengono il contratto, senza limiti di età, contano solo le mie forze.

Il secondo aspetto negativo è quello burocratico. La burocrazia Ceca ha ancora retaggi dell’era comunista, che si trascinano in pratiche eccessivamente rigide (all’anagrafe volevano rifiutare il mio certificato di nascita perché tradotto dall’italiano al Ceco, mentre il modulo mandato dall’Italia era principalmente in francese, anche se portava la traduzione anche in italiano, inglese, spagnolo, greco ed altre lingue). In questo onestamente non aiuta il consolato italiano, dove sembra non vogliano lavorare (italiani!).

Al di là di queste due problematiche, però, non ho ancora nulla di cui lamentarmi qui a Praga.

 

 

Link interessanti

Se volete vedere qualcosa di Praga e dintorni, datevi un’occhiata a questi link. Sono solo piccolissimi esempi di ciò che si può vedere.

Ghost Tour Praga: pagina Facebook di un mio collega, che il mercoledì, il sabato e la domenica lavora come guida a Praga, in giro per il borgo antico.

Klášterny šenk:ristorante all’interno di un monastero, circondato da un bel parco pubblico. Il mio ristorante preferito a Praga, di cui ho parlato più sopra.

Medieval Tavern Dětenice: taverna medievale, i prezzi sono superiori alla media, ma comunque economici per gli italiani. Il personale intrattiene gli ospiti con spettacoli in costume. Conviene andarci con qualcuno che possa tradurre, in quanto è tutto in Ceco.

Medieval Hotel Dětenice:alle spalle della taverna c’è anche l’albergo. Guardatevi la photogallery, e godete delle foto della colazione a buffet offerta.

Potrefená Husa: catena di ristoranti “brandizzata” Staropramen (una delle principali e più antiche marche di birra Ceca). Ottima cucina (il cheeseburger è da impazzire), ma prezzi al di sopra della media. Si trovano in diverse parti di Praga.

 

 

Photo Gallery

 

 

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