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Canto di Natale: 11 adattamenti per il cinema e la TV da guardare

Canto di Natale di Topolino, Canto di Natale cinema TV

Canto di Natale è il racconto di Charles Dickens che ha avuto decine di trasposizioni. In questo articolo raccontiamo 11 adattamenti di Canto di Natale per il cinema e per la TV da vedere durante questo periodo di feste.

Quando arriva Natale un must di questo periodo di festività è proprio Canto di Natale, il racconto di Charles Dickens divenuto il simbolo natalizio. Per questo motivo abbiamo voluto elencare una serie di adattamenti di Canto di Natale realizzati per il cinema o per la TV da guardare per immergersi ancora di più nell’atmosfera delle feste.

L’aspetto particolare di Canto di Natale di Dickens è che, in un’epoca in cui la tradizione delle festività natalizie non si era ancora consolidata, il racconto dello scrittore inglese creò una delle basi narrative e ideologiche per vivere questo periodo.

Rappresentare lo spirito del Natale in un racconto è stato il segno della genialità dell’autore inglese che nessuno più è riuscito a ripetere, anche lo stesso Dickens (lo scrittore pubblico altri quattro racconti natalizi che non ebbero altrettanta fortuna).

Lo spirito del Natale incarnato da questa opera del 1843, che in originale è intitolata A Christmas Carol,  è stato fonte d’ispirazione per la cinematografia e per la televisione, al punto che la prima rappresentazione su schermo di Canto di Natale fu addirittura del 1901 (il titolo era Scrooge, or, Marley’s Ghost, con la regia di  Walter R. Booth).

Ecco qui di seguito i migliori adattamenti per la TV e per il cinema di Canto di Natale.

 

 

 

Lo schiavo dell’oro

(1951)

Lo schiavo dell'oro, canto di natale cinema TV

 

Il primo adattamento del Canto di Natale capace di rimanere impresso è stato proprio Lo Schiavo dell’Oro, realizzato nel Regno Unito da  Brian Desmond Hurst, e con i Alastair Sim a vestire i panni di Ebenezer Scrooge.

Ciò che ha più colpito di questo film, oltre alla fedeltà all’opera originale di Dickens, è l’interpretazione dello stesso Sim, capace d’incarnare in pieno tutte le sfaccettature di Ebenezer Scrooge.

Perché il percorso tra passato, presente e futuro del protagonista di Canto di Natale è una grande analisi psicologica dell’evoluzione di un’anima fragile, indurita dal tempo e dagli eventi. E Alastair Sim fu capace d’incarnare in pieno quelle sfaccettature che lo hanno reso uno Scrooge indimenticabile.

 

 

 

Non è mai troppo tardi

(1953)

Non è mai troppo tardi

 

Anche l’Italia ha avuto il suo adattamento del Canto di Natale. In Non è mai troppo tardi (successivamente rieditato con il titolo Una meravigliosa Notte) la regia di Filippo Walter Ratti accompagna le performance di Paolo Stoppa e del grande Marcello Mastroianni.

Gli scenari italiani che contornano il lungometraggio riescono a creare un effetto nostrano che, rappresentando un’Italia pre e dopo-guerra, si conciliano bene, nonostante tutto, con il racconto di Charles Dickens.

In questo adattamento la differenza principale con l’opera originale consiste nel fatto che lo Scrooge italiano, chiamato Antonio Trabbi, viene ammonito dal fantasma del suo socio dopo che rifiuta di aiutare la sua ex fidanzata (il cui compagno, Riccardo, è interpretato proprio da Marcello Mastroianni). Il percorso tra passato, presente e futuro porterà quello che è a conti fatti un usuraio a ravvedersi ed a chiudere il cerchio con la sua vecchia amata, e ad iniziare a trascorrere una vita ed un Natale felice.

 

 

 

La più bella storia di Dickens

(1970)

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Citiamo questo adattamento per il cinema per far riferimento alla presenza di un nome d’eccezione nel cast: stiamo parlando di Alec Guinness, attore britannico Premio Oscar, che ha partecipato a film come Il Ponte sul fiume Kwai e Lawrence d’Arabia, ma che tutti gli appassionato lo ricordano come l’Obi-Wan di Guerre Stellari.

In La più bella storia di Dickens del 1970, Ronald Neame dirige Albert Finney nei panni di Ebenezer Scrooge, mentre Alec Guinness interpreta il fantasma di Jacob Marley, il socio defunto dell’imprenditore taccagno.

L’interprete di Obi-Wan Kenobi nella prima trilogia dedicata a Star Wars riesce, anni prima di diventare l’iconico personaggio della saga sci-fi, a interpretare anche in questo caso uno spirito guida.

Il caso vorrà che diversi anni dopo Guinness si ritroverà a interpretare un altro noto personaggio guida, che, dopo lo scontro con Darth Vader, si trasformerà in una presenza soprannaturale simile a quella di Jacob Marley. Insomma, corsi e ricorsi narrativi e cinematografici uniti da un unico grande attore.

Tra l’altro la carriera cinematografica di Alec Guinness s’incrocerà più volte con le opere di Charles Dickens, considerando che l’attore ha partecipato a trasposizioni di Oliver Twist e Grandi Speranze, due dei romanzi più polari dello scrittore inglese.

 

 

 

Canto di Natale di Topolino

(1983)

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Questa trasposizione disneyana è una delle più fedeli all’opera originale di Dickens, e tra quelle che ne incarna meglio lo spirito.

L’interprete di Scrooge è Zio Paperone, il cui nome e ispirazione traggono spunto proprio dal personaggio dickensiano (non a caso il nome originale di Paperone è proprio Scrooge, ideato da Carl Barks nel 1947 ed introdotto proprio in un fumetto natalizio intitolato Il Natale di Paperino sul Monte Orso ).

Ogni character disneyano sembra amalgamarsi perfettamente al contesto del racconto di Dickens, con Topolino che interpreta il povero dipendente Bob Cratchit, e Paperino nei panni di Fred, il simpatico nipote di Scrooge.

Il cortometraggio (dura solo 24 minuti) si guadagnò una nomination agli Oscar del 1984, ma ottenne critiche contrastanti. Fu però con la distribuzione in Home Video che guadagnò la vera popolarità, conquistando più di una generazione e divenendo per molti bambini il primo momento di scoperta e confronto con il Canto di Natale di Charles Dickens (compreso per il sottoscritto).

Il cortometraggio è disponibile su Disney+. Abbonati ora a Disney+

 

 

 

S.O.S Fantasmi

(1988)

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Parliamo di un must dei film natalizi in generale, che, assieme ad Una Poltrona per Due, è da decenni un punto fisso del palinsesto televisivo durante il periodo di feste. S.O.S Fantasmi ha due personaggi d’eccezione dietro e davanti la macchina da presa: parliamo del regista Richard Donner e del protagonista Bill Murray.

Tre anni dopo aver girato I Goonies, e dieci anni dopo aver portato Superman dai fumetti al grande schermo, Richard Donner decide di cimentarsi con l’opera dickensiana, scegliendo un attore d’eccezione.

Bill Murray dopo il successo dei Ghostbusters, anziché sfruttare la popolarità, si ritirò per un paio d’anni, e tornò alla ribalta con questa storia di redenzione, divenendo ancora più iconico.

Murray interpreta Francis Xavier Cross, il direttore di un network televisivo, che deve mandare in onda proprio a Natale un adattamento musical di A Christmas Carol. Ma, proprio mentre è indaffarato con i suoi piani di programmazione, Cross riceverà la visita del suo vecchio capo, ormai defunto, e da qui inizierà il percorso di redenzione.

 

 

In un misto tra atmosfere anni Ottanta, alone dei Ghostbusters (ottime veramente le incarnazioni dei vari fantasmi che garantiscono anche qualche sfumatura horror), e tema centrale da commedia romantica, S.O.S. Fantasmi è uno di quei film che riconciliano con il Natale e con i lungometraggi di qualità da vedere in questo periodo.

 

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Festa in casa Muppet

(1992)

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Un aspetto particolare dei Muppet è che nel corso degli anni hanno saputo adattare ed immergersi nelle storie più varie. E poco prima di riproporre a loro modo un classico della letteratura come L’Isola del Tesoro (anche questo ad opera di un grande scrittore inglese quali è Robert Louis Stevenson), gli iconici pupazzi hanno dato vita nel 1992 alla loro versione di Canto di Natale.

Come al solito, personaggi in carne ed ossa e Muppet si mischiano per una trasposizione che riesce a dare sprint all’opera originale.

I momenti classici dedicati a Canto di Natale si mischiano con gag e trovate che ravvivano lo spirito della storia di Dickens, infondendo tanto umorismo, ma anche una vivacità piacevole.

Protagonista d’eccezione in questo caso è una delle migliori incarnazioni di Ebenezer Scrooge: stiamo parlando di Michael Caine che, in un film con i Muppet protagonisti, riesce ad ergersi sopra a qualunque presenza sullo schermo e ad interpretare uno Scrooge d’eccezione.

Per una trasposizione di Canto di Natale capace di attirare sullo schermo grandi e piccoli, Festa in casa Muppet è l’adattamento ideale.

Il lungometraggio è disponibile su Disney+.

 

 

 

 

Canto di Natale

(1999)

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Così come abbiamo fatto per l’adattamento cinematografico con protagonista Alec Guinness, il motivo principale per cui è consigliata la visione di questa trasposizione televisiva del Canto di Natale è la presenza di Patrick Stewart nei panni di Ebenezer Scrooge.

Nonostante si tratti di un adattamento televisivo la qualità media del film è abbastanza buona, le atmosfere e le scenografie riescono a garantire un’immersione totale nella storia, e Patrick Stewart è sicuramente l’elemento che catalizza l’attenzione.

Nonostante Stewart sia un attore più adatto a personaggi eroici e carismatici riesce a infondere una sfumatura particolare a questo Scrooge, una sorta di spirito da gentleman indurito, capace di riconquistare nel corso della storia un qualcosa che sembra appartenergli già alla prima inquadratura.

 

 

 

La rivolta delle Ex

(2009)

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In questo caso non parliamo di un vero e proprio film natalizio, ma tra tutti gli adattamenti televisivi o cinematografici che hanno utilizzato il racconto di Dickens da applicare ai loro personaggi e storie, questo è uno tra i più riusciti.

La rivolta delle Ex vede  Matthew McConaughey interpretare Connor Mead, un fotografo di successo ed un playboy incallito che si presenta al matrimonio del fratello con propositi belligeranti, per quanto riguarda le conquiste femminili. Ma in quest’occasione rivedrà, dopo anni, il suo amore di gioventù interpretato da Jennifer Garner, e sarà da qui che inizierà un conflitto interiore che lo porterà a ravvedersi.

Sarà questa l’occasione che porterà Connor a rivivere il suo passato, presente e futuro, soffermandosi soprattutto sulle sue avventure amorose passate, con l’obiettivo di dare un vero valore ai propri sentimenti.

Un film adatto per tutte le stagioni, e che, soprattutto in questo periodo, aiuta a riconciliarsi con gli affetti più veri. Insomma, La rivolta delle Ex pur non essendo un vero e proprio adattamento di Canto di Natale, nello spirito incarna una delle sue traslazioni più riuscite.

Questo film è disponibile su Amazon Prime Video.

 

 

 

A Christmas Carol

(2009)

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Dopo decenni in cui in Italia il racconto dickensiano veniva conosciuto solo come Canto di Natale, arriva un lungometraggio capace di imporre anche nel nostro Paese il titolo originale della storia.

A Christmas Carol è un lungometraggio animato che vede, anche in questo caso, dietro e davanti la macchina da presa due personaggi d’eccezione del mondo del Cinema: stiamo parlando del regista Robert Zemeckis, e dell’attore protagonista che è Jim Carrey.

Dopo aver interpretato il Grinch, Jim Carrey decide di prestarsi per incarnare un altro personaggio natalizio per eccellenza, ovvero Scrooge.

Zemeckis ha utilizzato per questo adattamento la tecnica del motion picture che si era già vista qualche anno prima in Polar Express.

C’è da dire che questa tecnica che mischia la CGI con il performance capture riesce a creare un’esperienza visiva molto particolare, all’avanguardia dieci anni fa, e che dona alla storia di Dickens un qualcosa di nuovo.

La fedeltà al racconto originale è totale, e Jim Carrey, come al solito, riesce a trasformarsi completamente (aiutato chiaramente dalla grafica animata) ed a calarsi nei panni di un personaggio a metà tra la caricatura e la purezza totale.

Uno dei migliori adattamenti del Canto di Natale degli ultimi decenni.

Anche questo lungometraggio è possibile vederlo direttamente sulla piattaforma streaming Disney+.

 

 

 

Dickens – L’uomo che inventò il Natale

(2017)

dickens-l-uomo-che-inventò-il-natale

 

In una lista delle migliori adattamenti per cinema e TV di Canto di Natale non poteva mancare il film che racconta la genesi dell’opera di Dickens, mettendo al centro della storia lo stesso scrittore inglese.

Dickens – L’uomo che inventò il Natale racconta di come l’autore, in un periodo difficile della sua carriera, quando da anni non riusciva a riconquistare il successo letterario, ed in un momento particolare della vita, si sofferma a pensare, proprio come Scrooge, sul suo passato, presente e futuro.

Sarà così che Charles Dickens ideerà una storia iconica, ed un racconto il cui successo dura ormai da secoli.

Un momento particolare della vita di Dickens che lo aiuterà anche a riconciliarsi con la famiglia, e con i fantasmi del passato.

Il lungometraggio è disponibile sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video.

Chiudendo questa carrellata dei migliori adattamenti per cinema e TV di Canto di Natale di Charles Dickens non si può non pensare al fatto che, al di là dei riti consumistici, delle occasioni di ritrovo, dei momenti effimeri con gli auguri ed i sorrisi occasionali, il cuore di questo periodo festivo è un pezzo della nostra umanità.

Tutto ciò, in un modo o nell’altro, viene tirato fuori in questi momenti, e Charles Dickens ha saputo imprimerlo su carta, mentre tanti artisti e personaggi che sono arrivati dopo hanno cercato di imprimerlo su pellicola o in digitale, per fermare e riproporre la perfezione di un momento che è alla base dei nostri sentimenti più puri.

 

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