Il browser internet di Samsung, preinstallato sui telefoni Samsung, ha a lungo utilizzato Google come motore di ricerca predefinito. Come riportato il mese scorso dal New York Times, i dipendenti di Google sono rimasti “scioccati” nell’apprendere che Samsung aveva preso in considerazione un passaggio a Bing, mettendo in gioco i 3 miliardi di dollari di ricavi annuali che il colosso delle ricerche ottiene dall’accordo.
Secondo il WSJ, il produttore di smartphone sembrava pensare che passare a Bing, in realtà, non avrebbe sortito effetti particolarmente profondi. Banalmente perché la maggior parte degli utenti di Samsung non utilizza il browser di default, ma scarica immediatamente le alternative di Google, Opera o Mozilla. Sempre secondo il WSJ, Samsung alla fine avrebbe scelto di tirarsi indietro dalle trattative con Microsoft per paura che il passaggio a Bing avrebbe potuto pregiudicare i rapporti con Google, da cui dipende per il rilascio di aggiornamenti di Android.
The Verge scrive che i motivi che in primo luogo hanno portato Samsung a valutare un passaggio a Bing non sono chiari, ma che “è possibile che il rapido sviluppo di Microsoft nell’ambito dell’intelligenza artificiale abbia avuto un ruolo decisivo”. Nelle ultime settimane, Google ha intensificato i suoi sforzi per inserire funzionalità basate sull’intelligenza artificiale nel suo motore di ricerca e ha reso il suo chatbot Bard disponibile a tutti coloro che non sono in lista d’attesa (ma in UE non è ancora presente).