Secondo uno studio recentemente pubblicato su Nature Communications da un team internazionale di ricercatori, gli strumenti di rilevamento di tracce biologiche esistenti sulla superficie di Marte o in fase di progettazione potrebbero non essere sufficientemente sensibili per individuare tracce di vita estinta. Il sito di Piedra Roja, geologicamente analogo a Marte, contiene campioni con microbioma oscuro e microrganismi antichi che sono difficili da rilevare anche con le attrezzature di laboratorio all’avanguardia, il che sottolinea l’importanza di riportare a Terra i campioni provenienti da Marte per sfruttare le tecniche di rilevamento più avanzate disponibili nei laboratori. 

Gli strumenti di prova utilizzati o da utilizzare su Marte indicano che anche se la mineralogia di Piedra Roja, formatasi nel deserto di Atacama, è simile a quella del Pianeta Rosso, la presenza di sostanze organiche su Marte potrebbe essere difficile da rilevare a seconda degli strumenti e delle tecniche utilizzate. Questi risultati mettono in evidenza l’importanza del ritorno dei campioni da Marte sulla Terra per determinare con certezza se la vita sia mai esistita sul pianeta. 

Attraverso l’analisi del DNA dei microrganismi rinvenuti nelle rocce, è emerso che circa il 9% di essi non è classificabile, mentre circa il 41% indica che non è ancora chiara la loro relazione evolutiva con gli organismi terrestri noti. Si suppone che questi microrganismi possano essere specie viventi sconosciute alla scienza o comunità di specie microbiche sopravvissute che un tempo popolavano il delta del fiume, ma di cui non sono note specie simili attualmente esistenti. Inoltre, sono state rilevate biofirme molecolari di vita presente ed estinta, che potrebbero provenire da solfobatteri e fototrofi, come i cianobatteri. Tuttavia, queste firme biologiche si trovano in concentrazioni così basse da essere al limite della sensibilità degli strumenti d’avanguardia presenti nei laboratori terrestri, il che rende difficile rilevarle con strumenti miniaturizzati, come quelli utilizzati dai rover marziani.