Dwayne “The Rock” Johnson, lo sappiamo, è un tipo molto determinato, e quando si mette in testa qualcosa la porta sempre a termine. Tra i suoi ultimi successi, in merito (parliamo di fattività, naturalmente, non di botteghino: quello è ancora tutto da vedere, ma i segnali sono incoraggianti) c’è sicuramente Black Adam, blockbuster di stampo supereroistico che prende d’assalto le sale cinematografiche in questo ottobre 2022 divenendo subito un titolo di punta, nonostante tratti di un personaggio completamente nuovo per il cinema, se eccettuiamo il piccolo cameo all’interno del film animato Super-Pets.
Altra particolarità del personaggio è quella di essere un eroe atipico, anzi, più precisamente potremmo definirlo un “antieroe”, tipologia di character che negli ultimi anni è divenuta molto popolare. Cosa ha di speciale, in questo caso, il nostro Teth-Adam e come si pone rispetto ai suoi consimili cinematografici?

Black Adam e il viaggio dell’antieroe

Partiamo dall’inizio: cos’è un antieroe? Un antieroe comunemente inteso è un personaggio protagonista solitamente riluttante nella sua missione (ma ci sono notevoli eccezioni, tra cui compare proprio Black Adam) caratterizzato dal porsi molti meno scrupoli degli eroi classici, pur di raggiungere il proprio obiettivo. Il fine giustifica i mezzi, insomma, e i danni collaterali sono più che accettabili per un bene superiore (o per quello che si considera tale). Per questo, agiscono spesso nell’illegalità, o quantomeno nell’ombra, seguendo un proprio codice morale che potrebbe andare molto in disaccordo con quello dei cosiddetti eroi (e supereroi). La mancanza di remore morali li rende a volte imprevedibili e, a volte, più efficaci, a parità di poteri. Mettete a confronto Black Adam e Shazam: la loro fonte di potere è la stessa, ma l’approccio ai problemi è decisamente diverso e pone il primo basilarmente in vantaggio.
Un’altra caratteristica piuttosto comune degli antieroi è il loro nascere come villain, più o meno redenti: magari in seguito alla cambiamento di barricata non cambieranno più di tanto i loro modi, ma i loro obiettivi sì. Avete presente Gru di Cattivissimo me e Minions, no?

Ora fermatevi un attimo a pensare quanti antieroi (non solo tra i supereroi in tutina di spandex e mantello) abbiamo visto in tv e al cinema negli ultimi anni, con grande successo. Viviamo letteralmente nell’era degli antieroi, mentre una volta non erano certo garanzia di successo al botteghino, anzi. Pensate a Spawn, alla Catwoman di Halle Berry, a Elektra, e non solo. Certo, molti film hanno floppato per via della loro realizzazione tecnica, ma anche per colpa del non aver saputo trasmettere in pieno il fascino che traspariva dalle pagine dei relativi fumetti.
E se una volta gli esempi di rettitudine erano i preferiti dal pubblico, una sorta di “Effetto Paperino” ha avuto il sopravvento tra gli spettatori ormai assuefatti da eroi senza macchia, quasi noiosi nel loro essere perfetti. In tanti preferiscono Paperino a Topolino, perché con i suoi difetti più vicino a lettori che vogliono personaggi che non sono tanto esempi da imitare quanto specchi con cui empatizzare, e che nonostante le proprie imperfezioni arrivano agli obiettivi che vogliono raggiungere e a fare “la cosa giusta”. Siamo nel regno dei gusti personali, ovviamente, ma il Bad Boy ha sovente più fascino del Boy Scout.

Loki

Se ci rifacciamo brevemente al Marvel Cinematic Universe possiamo notare come buona parte dei suoi “eroi” nasca in realtà come antieroe e magari, precedentemente, aveva un passato decisamente oscuro alle spalle. Passato che può anche ripresentarsi in ogni momento, vedasi Loki o Wanda.
Vogliamo parlare dei Thunderbolts, che sarà un gruppo interamente composto da antieroi?
Sony Pictures ha praticamente fondato il contesto cinematografico di Spider-Man sugli antieroi. Rispetto ai fumetti, sia i film di Raimi che quelli di Webb e Watts presentano dei villain con lati molto umani, difetti, difficoltà ma anche elementi di bontà latente che possono spingerli, infine, alla redenzione. E inoltre Sony sta sfornando tutti i film collaterali non su altri eroi ma su antieroi davvero borderline, come Venom, Morbius, Madame Web e addirittura Kraven.

Veniamo dunque in casa DC, che di personaggi “in scala di grigio” ne ha collezionati parecchi, al cinema. Lo stesso Batman, più di una volta, ha rischiato del resto di valicare il limite eroe vigilante ed antieroe, in particolare in Batman v Superman. E sono i suoi avversari e le sue nemesi a fornire gran parte del nostro materiale di riferimento per questo paragrafo, a partire da Joker. Joker è, chiaramente, un villain indiscusso, eppure ha avuto anche una versione, quella pluripremiata di Todd Phillips con protagonista Joaquin Phoenix, in cui il dramma lo pone in maniera decisamente diversa dal solito; certo, nessun connotato eroico, anzi, ma diventa pur sempre un simbolo di opposizione alle ingiustizie, seppur con metodi assolutamente folli. Diversi villain cinematografici di Batman non sono malvagi dediti al proprio tornaconto, vogliono “semplicemente” conseguire risultati utopici che da proprio (personalissimo e decentrato) punto di vista sono legittimi. E, dunque, forse si vedrebbero come degli antieroi le cui aspirazioni alla giustizia vengono mortificate da supereroi prepotenti. Del resto, chi controlla i controllori? O, per meglio dire, i Watchmen? Che, di fatto, sono in gran parte degli antieroi.
Parliamo ora di Catwoman, costantemente in bilico tra i due “mondi”, alleate e nemica di Batman a seconda delle situazioni. E Harley Quinn? Nata come bizzarro minion di Joker per la storica serie animata degli anni ’90, ha in seguito acquisito dignità narrativa di ben altro spessore, affrancandosi dal suo “amato” e divenendo un antieroe di punta della casa editrice, membro importante, tra le altre cose, della Suicide Squad e protagonista di un film tutto suo. Un po’ come Peacemaker, in effetti, che si è guadagnato un serial tv in cui continuare a dispensare giustizia… a modo suo.
Se ci pensate, però, c’è qualcosa di inedito (perlomeno per il cinema) in Black Adam, da questo punto di vista. A differenza degli altri antieroi – che sì, usano metodi molto spicci e discutibili, ma se la prendono con gente ancor più cattiva – quando incontriamo Black Adam il cattivo è lui, e una lega di supereroi (la Justice Society) si impegna per fermarlo. Per chi dovremmo fare il tifo? Il film cerca di far scattare il contrasto etico tra l’empatia per il protagonista tormentato e i tutori della pace, trovando poi una possibile soluzione (non definitiva) al dilemma. Il risultato, tuttavia, non è scontato: voi che ne pensate?

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