In seguito all’articolo di Davdenic, ecco il resoconto della mia esperienza nella Svizzera roman Sicuramente la mia situazione è leggermente diversa da quella delle persone che si trasferiscono in Svizzera per restarvi definitivamente, ma spero lo stesso di riuscire a darvi un’idea della vita da queste parti
Da poco più di un anno, mi sono trasferita a Losanna per motivi di studio e ci resterò fino ad agosto 2014 circa. Losanna si trova nel Cantone di Vaud e la lingua ufficiale è il francese.
Nonostante ciò, Losanna è una città multietnica e con un’altissima percentuale di immigrati ed è quindi molto facile sentir parlare tutte le lingue del mondo.
A Losanna infatti si trovano due delle più importanti università di tutta la Svizzera: l’Università di Losanna (Unil) e il Politecnico Federale di Losanna (EPFL), i quali attirano ogni anno parecchi studenti provenienti stranieri.
Essendo una città universitaria, voi penserete (and so did I), ci sarà un sacco di disponibilità di alloggi per studenti e i prezzi saranno modici.
Risposta: no. Trovare una stanza a Losanna è un’impresa difficilissima, poiché la domanda supera decisamente l’offerta, e i prezzi sono quasi ovunque gli stessi che vengono proposti ai privati.
Come ho fatto a non finire sotto un ponte trovare un posto dove dormire prima di venire qui? È stato abbastanza complicato.
Verso giugno 2012, feci richiesta all’università per ricevere una lista di persone che avevano pubblicato un annuncio su un apposito sito (al quale io non avevo accesso perché non ero ancora iscritta ufficialmente) e cominciai a contattare la maggior parte di esse.
Tra quelle che non risposero, quelle che avevano già affittato e quelle che chiesero di vedermi personalmente, cominciai a preoccuparmi seriamente. Chi affitta (o subaffitta), organizza in genere incontri a giorni prestabiliti per vedere direttamente chi è interessato.
Inutile dire che una cosa del genere è alquanto problematica per la maggior parte delle persone, visti i costi da sostenere sia di viaggio sia di alloggio. In più, gli studenti stranieri, sono comunque sempre in svantaggio al confronto con gli studenti svizzeri.
Alla fine, dopo infiniti tentativi andati a vuoto, sono riuscita a trovare un buco una stanza a “modici” CHF 650 (530€) al mese per mezzo di un colloquio via Skype con un ragazzo ecuadoriano che viveva in Svizzera da 10 anni.
Per farvi capire quanto alto sia il costo della vita, lui dormiva in salotto su un materasso e affittava la camera da letto a studenti per sopravvivere, nonostante lavorasse a tempo pieno.
Ma vediamo un po’ il costo della vita a Losanna:
Innanzitutto ho dovuto fare i permesso di soggiorno che mi è costato CHF 90 (73€).
Dal momento in cui uno straniero è residente a Losanna con permesso di soggiorno temporaneo dovrà pagare CHF 30 (24€) al mese per la tassa di soggiorno.
L’assicurazione sanitaria, per la maggior parte dei cittadini dell’area Schengen è gratuita (sarà il proprio sistema nazionale a pagare le spese in caso di necessità), per gli altri è a pagamento. Il sito dell’università stima il costa tra CHF 150 (120€) e CHF 300 (240€) al mese.
Nel Cantone di Vaud è inoltre obbligatorio stipulare un’assicurazione contro i sinistri, gli incendi e le catastrofi naturali. Pochi giorni dopo essermi immatricolata all’università, ricevetti una lettera dall’agenzia assicurativa in cui mi spiegavano come fare la stima del valore dei miei beni. Inizialmente non pensai fosse un’assicurazione obbligatoria e ignorai la lettera.
Voglio dire…disastri naturali? Non sia mai che dal lago Lemano si levi uno tsunami che arrivi fino a casa mia e se la porti via (tra l’altro, la città è costruita in pendenza: il lago si trova ad un altitudine di circa 375m e dove abitavo io l’altezza era nettamente superiore).
Sfortunatamente, non sono riuscita ad ignorare l’agenzia per più di un mese e ho dovuto stipulare questa benedetta polizza che mi è venuta a costare CHF 20 (16€) al mese (il premio era quello minimale).
L’Unil e l’EPFL non si trovano direttamente in centro, quindi la maggior parte degli studenti è costretta ad acquistare una abbonamento per il trasporto. Il costo per quest’anno (leggermente aumentato dall’anno scorso) è di CHF 49 (39€) al mese (per le persone tra i 6 ei 25 anni) o di CHF 441 annuale (sempre 6-25 anni).
Il costo delle tasse universitarie invece è molto contenuto: CHF 580 (470€) a semestre all’Unil (bachelor e master) e CHF 633 (514€) all’EPFL (bachelor e master).
Per quanto riguarda il mangiare, i ristoranti sono in generale tutti carissimi (ma proporzionati per gli stipendi svizzeri) e lo stesso vale per i supermercati.
In media, io spendo CHF 50 (40€) a settimana e, considerando che sono da sola e non mangio quasi mai a pranzo (I know, bad habits), lo trovo uno sproposito.
Se siete dei poveri studenti (come me) e amate mangiare carne e pesce (come me), potete scordarvelo.
Per esempio, del semplice petto di pollo costa CHF 34.5 (28€) al chilo. La scusa è che la carne è tutta Svizzera e di allevamento biologico, ma io sono più che certa di aver visto carne proveniente da altri paesi per praticamente lo stesso prezzo (in questo caso, la scusa per il prezzo alto sarà il costo dell’importazione).
Il sito dell’Unil ha stimato che in media uno studente spende CHF 1950 (1580€) al mese.
Ulteriori dettagli li potete trovare qui .
Io non credo di spendere così tanto, anche perché altrimenti sarei già in bancarotta da un pezzo, ma sicuramente spendo molto di più di quando studiavo in Italia.
Oltre al costo della vita, ci sono altre cose che vale la pena menzionare (ricordo che la mia esperienza si basa solo ed esclusivamente per la città di Losanna). Prima di trasferirmi qui, conoscevo la Svizzera per sentito dire: la puntualità, la precisione, la pulizia, la sicurezza e la cioccolata.
Puntualità: è una piccola leggenda metropolitana. Ci sono persone puntali, come persone che sono sempre in ritardo.
La metro fa parte del secondo gruppo. Il genio che l’ha progettata ha deciso che un solo binario era sufficiente e quindi, non appena un convoglio è in ritardo, comincia un’infinita reazione a catena.
La precisione: è una leggenda metropolitana.
A cominciare dall’Università, dove a noi viene chiesto di fare tutto alla perfezione, mentre i professori e il personale possono fare quello che vogliono.
La pulizia: è una grandissima leggenda metropolitana. Nonostante ci siano cestini di ogni tipo sparsi ovunque, i miei genitori e io siamo rimasti traumatizzati al nostro arrivo nel vedere la condizione dei marciapiedi.
La sicurezza: è una gigantesca leggenda metropolitana. Ho viaggiato parecchio da sola, in luoghi che reputo molto più “pericolosi”, e poco dopo essere arrivata qui, mi hanno sfilato l’Ipod dallo zaino in metro.
Per non parlare delle numerose mail che riceviamo almeno un paio di volte a semestre dal servizio di sicurezza del campus, in cui viene detto di non lasciare mai oggetti di valore in vista e senza sorveglianza a causa dei molteplici furti.
Un paio di settimane fa qualche simpatico individuo si è pure divertito a rompere i vetri di alcune macchine nel parcheggio dell’università per rubare degli oggetti al suo interno. Tutto ciò in pieno giorno.
E infine, la cioccolata: non si salva nemmeno quella. Spezzo una lancia a favore di quella italiana, in quanto gli ingredienti di quella svizzera, non sono poi di prima qualità (per esempio, l’utilizzo sfrenato di grassi idrogenati). Ciò non toglie che la cioccolata Lindt resti una delle mie preferite, e continuerò a mangiarne come una maiale fino a quando non morirò.
Resterò ad abitare in Svizzera? Dubito.
Sono sicura che la situazione non sia la stessa ovunque, ma io qui sarò sempre straniera e sempre svantaggiata rispetto ai cittadini.
Se anche voi volete trasferirvi qui, fate bene attenzione a dove andrete ad abitare e tenete in conto che, se non avete già un datore di lavoro pronto ad assumervi, i primi tempi saranno molto difficili!
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