Alcuni scienziati stanno “rianimando” vermi di 46.000 anni fa, scoperti nelle profondità del permafrost siberiano. E come se non bastasse, la specie ha già iniziato a riprodursi. Lo studio, pubblicato sulla rivista PLOS Genetics, spiega che questo esperimento non era semplicemente un tentativo degli scienziati di rianimare i cadaveri di animali morti da tempo. Poiché questi organismi sono stati scoperti sotto il permafrost, l’idea è che possano aiutarci a saperne di più sui cambiamenti climatici e su come adattarci a modelli meteorologici in rapida evoluzione.
I vermi tondi del permafrost siberiano: Un’incredibile capacità di sopravvivenza e nuove prospettive sulla climatologia
I vermi tondi in questione appartengono a una specie di nematodi di recente scoperta, Panagrolaimus kolymaensis, trovata nel permafrost siberiano vicino al fiume Kolyma, il che la rende il più antico nematode mai resuscitato da diverse migliaia di anni. La realtà è che gli scienziati non li hanno riportati in vita, perché questi strani vermi nascosti nel permafrost siberiano non sono mai morti. Come i resistenti tardigradi (animali microscopici noti anche come orsi d’acqua), questi antichi vermi rotondi hanno un’incredibile capacità di sopravvivenza. Ciò ha permesso ai vermi di resistere alle temperature di congelamento del permafrost e anche in esperimenti di laboratorio nei quali sono stati sottoposti a temperature fino a -112 gradi Fahrenheit. Il concetto di fondo è che questa specie scoperta possa aiutarci a saperne di più sui cambiamenti climatici e su come adattarci a modelli meteorologici in rapida evoluzione. Per rianimare gli antichi nematodi trovati nel permafrost, prima di congelarli i ricercatori hanno essiccato sia vermi millenari che un gruppo di controllo di nematodi, molto più conosciuti e studiati. Sorprendentemente, i vermi si sono facilmente risvegliati dal loro stato di sospensione quando sono stati posti su una piastra di coltura con batteri, umidità e temperatura ambiente. Ciò che i vermi hanno fatto dopo è stato ancora più sorprendente: hanno immediatamente iniziato a “strisciare” e a riprodursi.
Rinascita dal Permafrost: i nematodi svelano il potenziale della criptobiosi e le sfide dell’evoluzione
I ricercatori ritengono che questa scoperta abbia implicazioni significative per capire come gli organismi complessi possano sopravvivere a lunghi periodi di stasi. Adattandosi a sopravvivere in uno stato criptobiotico nel permafrost, alcune specie di nematodi hanno acquisito il potenziale per rimanere in questo stato per interi periodi geologici. Poiché il nostro pianeta sta affrontando rapidi cambiamenti a causa del riscaldamento globale, questi organismi potrebbero essere risvegliati dal loro sonno millenario, portando alla rinascita di lignaggi altrimenti estinti. La rinascita di queste antiche creature del passato getta luce anche sulla diversità e sugli adattamenti evolutivi che le specie hanno subito nel corso di decine di migliaia di anni. Anche se resuscitare animali estinti da tempo può sembrare fantascienza (e una pessima idea), le recenti scoperte sottolineano la resilienza e la capacità di adattamento di alcune specie a condizioni difficili. Lo scienziato Philipp Schiffer e il suo team stanno attualmente conducendo un lavoro sul campo nell’Outback australiano per confrontare gli animali estinti- e successivamente rianimati- con specie simili trovate nel permafrost e in altri luoghi del mondo. La loro ricerca mira a decodificare gli adattamenti evolutivi e la diversità che queste specie hanno sperimentato negli ultimi 40.000 anni.