Il meccanismo di Antikythera è una straordinaria scoperta archeologica risalente al primo secolo avanti Cristo. Trovato nel 1900 da un gruppo di pescatori di spugne greci al largo dell’isola di Antikythera, questo manufatto fu ritrovato a bordo di una nave romana naufragata e conteneva reperti preziosi, tra cui un calcolatore meccanico, il primo mai conosciuto. Scoprire il suo significato e funzionamento è stato un mistero affascinante per gli studiosi.
Composto da 82 frammenti, il meccanismo presentava ingranaggi, rotelle di rame e iscrizioni, simile a un complicato orologio. L’archeologo Valerios Stais fu il primo a individuare il congegno mimetizzato dalle incrostazioni, ma fu il professor Derek J. de Solla Price, negli anni ’70, a stabilire una connessione tra il meccanismo di Antikythera e il planetario di Archimede, attribuendone la paternità al matematico siracusano. Scansioni ai raggi X hanno permesso di comprendere meglio come il meccanismo mostrasse il moto del sole, della luna e dei pianeti nei diversi giorni dell’anno e di prevedere le eclissi lunari.
Nonostante il meccanismo di Antikythera sia considerato un oggetto “fuori dal tempo” per la sua complessità, esso dimostra che le conoscenze tecniche e scientifiche del mondo classico erano notevoli. Greci e Romani erano consapevoli dell’ordine astronomico, della forma dei pianeti e del loro moto. Erano inventori di strumenti e meccanismi complessi, utilizzati nel teatro, nella produzione e nelle costruzioni, e perfino nella guerra.
Nonostante la magia e la fantasia abbiano circondato il meccanismo di Antikythera, gli studiosi ritengono che fosse utilizzato a scopo didattico e dimostrativo. L’oggetto testimonia la capacità dell’antica mente umana di superare le superstizioni e di trasmettere la conoscenza attraverso i secoli di oscurantismo. Inoltre, ci ricorda che il mondo antico era un luogo di ingegno e innovazione scientifica, molto più avanzato di quanto spesso venga creduto. Il meccanismo di Antikythera continua a essere un enigma affascinante, e nuove ricerche potrebbero ancora svelarne ulteriori segreti sulla sua funzione e utilizzo nella società antica.