Non solo non sta sfondando, ma il settore della realtà virtuale è anche in profonda difficoltà. Il 2022 è stato un anno da dimenticare e il 2023 rischia di non essere poi così tanto migliore — a dirlo è una ricerca curata dall’istituto IDC.
Nel 2022 l’intero settore ha prodotto il 20,9% di spedizioni in meno rispetto all’anno precedente. IDC spiega che in genere i settori di nicchia come la realtà virtuale e gli smartphone pieghevoli tendono a resistere meglio di altri settori – destinati ad un pubblico più vasto e generalista – di fronte ai cali di domanda. Ma per i visori VR le cose non sono andate così, il che potrebbe essere un bruttissimo segnale per l’industria.
Nell’arco di tutto il 2022, sono stati spediti circa 8,8 milioni di visori per la realtà virtuale. Un dato deludente: dopo tutti questi anni il settore non è ancora riuscito a superare la soglia psicologica della doppia cifra. Rischia di essere un circolo vizioso: se va male l’hardware, diminuiscono anche gli investimenti delle case di sviluppo, che produrranno meno film, videogiochi e applicazioni in VR. In assenza di contenuti, il grande pubblico sarà ancora meno invogliato ad acquistare un visore… e così via.
All’interno di questo scenario deludente, Meta continua ad essere la regina indiscussa del mercato dei visori VR. L’azienda di Mark Zuckerberg può, infatti, contare su un market share dell’80%. Insomma, su 10 visori venduti, 8 sono dei Meta Quest.