Un nuovo peptide, progettato dai ricercatori dell’Università della California, è in grado di sopprimere la dannosa infiammazione polmonare che si manifesta nella sindrome da distress respiratorio acuto, o ARDS. L’ARDS si verifica quando i polmoni si infiammano in seguito a lesioni o infezioni. L’infiammazione e l’accumulo di liquidi danneggiano il tessuto polmonare, riducendo la quantità di ossigeno che può raggiungere il flusso sanguigno. Le persone affette da ARDS hanno il respiro corto e un’insufficienza di ossigenazione così grave da richiedere spesso il supporto di un ventilatore. Lo studio, pubblicato su iScience, descrive il primo trattamento specifico progettato per prevenire la malattia mortale, che può comparire in pazienti con gravi lesioni polmonari dovute a infezioni da batteri e virus, come polmonite, influenza, virus respiratorio sinciziale (RSV) e COVID-19. Lo studio, fatto sui topi, ha rivelato come il peptide C6 blocchi i canali protonici Hv1 voltaggio-dipendenti nei globuli bianchi, chiamati neutrofili, sopprimendo la produzione di specie reattive dell’ossigeno, proteasi e citochine dannose. Ciò inibisce l’infiltrazione di queste cellule nel tessuto polmonare, che scatena l’infiammazione incontrollata e l’accumulo di fluidi che si verifica nei polmoni gravemente danneggiati.
Lo studio è stato condotto dal dottor Steven A.N. Goldstein, professore di pediatria, fisiologia e biofisica e scienze farmaceutiche presso la UC Irvine, e i suoi colleghi. “Nonostante cinque decenni di sforzi, non esistono farmaci modificanti la malattia in grado di trattare i pazienti affetti da sindrome da distress respiratorio acuto”, ha dichiarato Goldstein. “Il peptide C6 si dimostra promettente come terapia per questa dannosa malattia polmonare, dando speranza ai pazienti dove oggi esiste ben poco”. L’assenza di effetti collaterali tossici nei topi suggerisce che sarà tollerato nell’uomo come approccio terapeutico all’ARDS e che il C6 potrebbe essere utile anche nel trattamento di altre malattie infiammatorie.