Un report della National Transportation Safety Board (NTSB) ha rimproverato la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) per l’atteggiamento passivo e permissivo che ha adottato fino a oggi nei confronti delle nuove tecnologie driver-assistance e lo ha fatto prendendo Tesla come esempio d’eccellenza per descrivere un problema di sicurezza ben più vasto.

La NTSB chiede che la NHTSA introduca delle regole precise che vadano a limitare l’impatto dei sistemi di guida assistita, imponendole con decisione alle aziende dell’automotive. Tra le sollecitazioni più urgenti c’è la definizione di uno standard che vada a omologare le performance dei freni automatici d’emergenza, ma anche la necessità di imporre un giro di vite sulla cosiddetta “autoguida”.

Molti dei sistemi di assistenza alla guida sono infatti pensati esclusivamente per l’uso in autostrada, tuttavia i produttori ne permettono l’attivazione anche su strade urbane e secondarie, strade che non sono affatto pensate per i sistemi automatizzati e che possono comportare rischi notevoli per pedoni e guidatori.

Tesla, che nel report sulla sicurezza viene nominata sedici volte, ha sempre presentato con una certa leggerezza il suo sistema automatizzato e la NTSB non manca di far notare come almeno la metà degli incidenti mortali causati dai sistemi driver-assistence abbia coinvolto i clienti della nota azienda.

A non aver ricevuto standard di riferimento adeguati è anche il sistema di monitoraggio dell’attenzione dei guidatori. Ogni brand lo affronta a modo suo e alcuni, come abbiamo visto in passato, sono anche discretamente facili da ingannare.

Per capire le cause di un simile attrito tra agenzie governative, bisogna ricordare che la NTSB si occupi perlopiù di indagini e controlli, mentre la NHTSA regge le redini di normative e leggi, cosa che la porta immancabilmente a dover subire le pressioni delle lobby e dei compromessi economici.

In altre parole, il documento presentato denuncia tra le righe che la NHTSA sia troppo focalizzata sugli interessi degli aziendali e dei politici, anteponendoli all’implementazione di norme che potrebbero salvare vite umane.

 

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