I complottisti di QAnon hanno perso la loro app di riferimento, ma sono pronti a passare a un simil-TikTok.

Stiamo parlando di Clapper, un’app che è stata lanciata nel periodo di luglio sotto la promessa di voler ospitare “Video Brevi con Libertà di Parola“, tacitamente suggerendo una bassa supervisione dei contenuti caricati.

Una volta all’interno del sistema, il software propone video di “patrioti” autodichiarati che giocano alla guerra con i fucili da soft-air, di disinformazione no-vax e di cittadini a stelle e strisce che accusano i Democratici di essere tutti pedofili.

In sei mesi, l’app è stata scaricata mezzo milione di volte, ma i numeri stanno velocemente lievitando da che Amazon Web Services (AWS) ha staccato la spina a Parler, il social per eccellenza dell’alt-right statunitense.

L’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 ha d’altronde incanalato l’attenzione pubblica su tutta una serie di movimenti internettiani che, in precedenza, erano stati presi sottogamba.

Tra questi comprare proprio QAnon, comunità convinta tenacemente che gli USA siano sotto il dominio di poteri occulti e che Donald Trump sia il campione eletto a infrangere un tale sistema perverso.

Oltre ad Amazon, ad aver preso le distanze da questa frangia di complottisti sono praticamente tutti i nomi dei social network mainstream, i quali hanno progressivamente bandito ogni contenuto che potesse propagare il loro Credo.

Il CEO di Clapper, Edison Chen, si dice consapevole della situazione in cui verte la sua app e considera i molti nuovi iscritti come un'”opportunità” che tuttavia comporta anche nuove sfide.

Nello specifico, Chen sottolinea che l’azienda sia ancora estremamente minuscola e che la supervisione dei contenuti postati sia perlopiù condizionata dalle segnalazioni inviate dagli utenti.

 

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