La notte cinematografica più importante dell’anno si è conclusa: questa notte si è svolta l’89a Cerimonia degli Oscar. A dominare come miglior film troviamo Barry Jenkins con il suo Moonlight, ma il vincitore assoluto della serata è La La Land con le sue sei statuette vinte.
Una volta l’anno le stelle brillano all’unisono su tutto il mondo, accendendosi in particolar modo sul Dolby Theatre di Los Angeles. Parliamo ovviamente della Notte degli Oscar, e questi Oscar 2017 erano molto attesi da tutti, soprattutto per l’incredibile record del giovane Damien Chazelle che conquista ben 14 nomination.
Dopo il solito lunghissimo red carpet finalmente i riflettori vengono puntati all’interno dell’incredibile teatro, iniziando a far trattenere il fiato sia agli spettatori che a tutti i candidati.
Spetta a Justin Timberlake, nominato per Migliore Canzone Originale per Trolls, ad aprire questa nottata molto lunga e carica di emozioni. Ma il compito più arduo, quello di aprire veramente le danze e presentare l’intera serata, spetta a Jimmy Kimmel, conduttore e comico americano, che non può fare a meno di citare la tragica situazione di divisione politica degli Stati Uniti.
Kimmel non vuole fungere da unificatore perché, giustamente, non spetta a lui questo onere, ma con poche e semplici parole chiede una cosa semplicissima: comunicare. E a dare il buon esempio è proprio Kimmel, cercando di riunificarsi – a modo tutto suo – con l’attore Matt Damon.
La politica di Kimmel è quella di fare una carrellata di tutti i film candidati con del sarcasmo tagliente che non salva nessuno, riuscendo a essere sempre brillante e sul pezzo, senza mai stonare o risultare troppo pesante.
Ci sono dei neri che hanno salvato la NASA e dei bianchi che hanno salvato il Jazz.
Jimmy Kimmel entra subito in sintonia con lo spettatore e anche i suoi ospiti, e al centro del suo discorso mantiene sempre il concetto di unire e non dividere, il non fare discriminazione su niente e su nessuno. Si, Kimmel fa sicuramente della politica, ma una politica intelligente e divertente, senza scivolare nella pesantezza o banalità di tematiche che, apparentemente, potrebbero stonare.
Ovviamente Kimmel ironizza sui film più di nicchia che potrebbero non essere stati visti, come l’europeo Elle e Captain Fantastic, così come non può fare a meno di citare il tweet di Trump sulla “mediocrità” di Meryl Streep.
Il tipo di comicità di Kimmel, sempre molto tagliente ma mai scorretta, alimenta l’intera serata, punzecchiando di continuo attori ma, soprattutto, Trump. Serata che, appunto, va avanti a premiazioni, caramelle e turisti improvvisati ma, purtroppo, continue allusioni (piuttosto scontate) politiche nei confronti della situazione americana, da parte dei vari presentatori e dei premiati.
La serata si fa leggermente più brillante e briosa, rispetto alla presentazione troppo sottotono e troppo legata alla questione #OscarSoWhite di Chris Rock, eppure il continuo rimando alla politica non fa altro che far storcere il naso, allungare insensatamente le premiazioni e affaticare l’andatura della serata, distraendo dall’obiettivo principale della serata: parlare di cinema.
Il cinema è politica, si, ma è anche tanto altro. Sono pochi quelli che si distinguono da tutto questo rivangare argomentazioni che, in una che vuole essere una serata spensiera nel nome dell’arte, risultano fuori contesto e pesanti, tra cui la bravissima Viola Davis e il suo discorso omaggio nei confronti di August Wilson e della sua vita.
Dobbiamo celebrare le vite vissute!
Un po’ troppo veloce il premio alla carriera a Jackie Chan, mancandogli della giusta importanza; invece, come ogni anno, toccante e profondamente tenero In Memoriam, dove non si può fare a meno di lasciarsi andare all’emozioni più fragili, soprattutto per le recenti e terribili perdite che riguardano la nostra galassia molto lontana…
Non mancano l’esibizioni canora, dall’apertura di Justin Timberlake, all’intermezzo di Sting, fino ad arrivare all’attesissima esibizione di John Legend in un remix delle due canzoni candidate all’Oscar per La La Land, City of Stars e The Audition.
E il cielo del Dolby Theatre di Los Angeles si illumina di stelle, dove ballerini volteggiando dando una svolta per la parte più calda della serata. Le premiazione che tengono più col fiato sospeso e che vendono, alla fine, vincitrice… La La Land. Si, non è uno scherzo!
La La Land porta a casa sei statuette, tra cui Miglior Regista – segnando il record per il Premio Oscar alla regia più giovane – e Miglior Attrice. Un enorme traguardo per Chazelle.
Una vittoria giusta, genuina e pura. Priva di strumentalizzazioni. Lo stesso, invece, non si può dire del vincitore Miglior Film, Moonlight.
Tralasciando la vergognosa figura commessa qualche ora fa, in cui si è premiato un film per un altro, lasciando l’amarezza e l’umiliazione in un cast artistico e tecnico fatto di folli e sognatori, Moonlight è un film meramente strumentalizzato.
Barry Jenkins ha portato sullo schermo una storia di immenso coraggio che, sicuramente, meritava quel Premio. Un film, però, molto comodo ad un’Academy che fin dalla prima nomination ha dichiarato guerra aperta al suo Presidente degli Stati Uniti, schierandosi in fazioni all’interno di un’America divisa. Un’America incapace di distingue l’arte dalla politica e di rendere tutto un’arma.
L’intensità dell’opera di Jenkins, al quale auguro una lunga carriera considerando l’immenso potenziale di questo giovane cineasta, viene sperperata per un continuo giochino fatto di battute, insulti velati e frecciatine.
Una serata in cui l’amore per il cinema è passato in secondo piano, mettendo al primo posto il continuo rivangare la mediocrità di un uomo bravo a rispondere via Twitter. Ma insultare un Presidente in diretta, proprio attraverso Twitter, non è per caso mettersi al suo pari?
Gli Oscar 2017 vengono, purtroppo, chiusi con questa nota amara. L’illusione di una vincita. L’illusione di una rivoluzione. Noi, però, vogliamo restare fedeli alla nostre passioni e facciamo i complimenti a tutti i vincitori e candidati di questa 89esima Cerimonia degli Oscar, ai sognatori e ai folli! In fondo, sappiamo tutti tra venti, trenta, quarant’anni quale tra questi film verrà davvero ricordato.
Un nuovo anno è passato. Un altro anno carico di meraviglia ci attende.
Tutti i vincitori degli Oscar 2017
Miglior Film
La La Land
Moonlight
Manchester by the Sea
Arrival
Lion
Hidden Figures (Il Diritto di Contare)
Hacksaw Ridge
Hell or High Water
Fences (Barriere)
Miglior Regista
Damien Chazelle – La La Land
Barry Jenkins – Moonlight
Kenneth Lonergan – Manchester by the Sea
Denis Villeneuve – Arrival
Mel Gibson – Hacksaw Ridge
Migliore Attrice
Emma Stone – La La Land
Natalie Portman – Jackie
Isabelle Huppert – Elle
Meryl Streep – Florence Foster Jenkins
Ruth Negga – Loving
Miglior Attore
Casey Affleck – Manchester by the Sea
Denzel Washington – Fences
Andrew Garfield – Hacksaw Ridge
Ryan Gosling – La La Land
Viggo Mortensen – Captain Fantastic
Miglior Attrice Non Protagonista
Viola Davis – Fences
Michelle Williams – Manchester by the Sea
Naomie Harris – Moonlight
Nicole Kidman – Lion
Octavia Spencer – Hidden Figures
Miglior Attore Non Protagonista
Mahershala Ali – Moonlight
Jeff Bridges – Hell or High Water
Dev Patel – Lion
Lucas Hedges – Manchester by the Sea
Michael Shannon – Nocturnal Animals
Miglior Sceneggiatura Adattata
Barry Jenkins, Tarell McCraney – Moonlight
Arrival – Eric Heisserer
Lion – Luke Davies
Fences – August Wilson
Hidden Figures – Allison Schroeder, Theodore Melfi
Miglior Sceneggiatura Originale
La La Land – Damien Chazelle
Manchester by the Sea – Kenneth Lonergan
Hell or High Water – Taylor Sheridan
The Lobster – Efthymis Filippou, Yorgos Lanthimos
20th Century Women – Mike Mills
Miglior Fotografia
Linus Sandgren – La La Land
Bradford Young – Arrival
Greig Fraser – Lion
James Laxton – Moonlight
Rodrigo Prieto – Silence
Miglior Film D’animazione
Zootopia (Zootropolis)
Moana (Oceania)
Kubo and the Two Strings (Kubo e la Spada Magica)
The Red Turtle (La Tartaruga Rossa)
My Life as a Zucchini (La mia Vita da Zucchina)
Miglior Documentario
O.J.: Made in America
13th
I Am Not Your Negro
Fire at Sea (Fuocoammare)
Life, Animated
Miglior Film Straniero
Tanna – Australia
Land of Mine – Denmark
Toni Erdmann – Germany
The Salesman – Iran
A Man Called Ove – Sweden
Miglior Canzone Originale
“Audition (The Fools Who Dream)” – La La Land
“City of Stars” – La La Land
“How Far I’ll Go” – Moana
“Can’t Stop the Feeling” – Trolls
“The Empty Chair” – Jim: The James Foley Story
Miglior Colonna Sonora Originale
La La Land – Justin Hurwitz
Lion – Dustin O’Halloran and Hauschka
Moonlight – Nicholas Britell
Jackie – Mica Levi
Passengers – Thomas Newman
Miglior Montaggio
La La Land – Tom Cross
Moonlight – Joi McMillon, Nat Sanders
Hacksaw Ridge – John Gilbert
Arrival – Joe Walker
Hell or High Water – Jake Roberts
Migliori Effetti Visivi
Deepwater Horizon
The Jungle Book (Il Libro della Giungla)
Rogue One: A Star Wars Story
Doctor Strange
Kubo and the Two Strings
Migliori Costumi
Allied – Joanna Johnston
Fantastic Beasts and Where to Find Them – Colleen Atwood (Animali Fantastici e Dove Trovarli)
Florence Foster Jenkins – Consolata Boyle
Jackie – Madeline Fontaine
La La Land – Mary Zophres
Miglior Trucco e Parrucco
Suicide Squad – Alessandro Bertolazzi
A Man Called Ove – Love Larson and Eva Con Bahr
Star Trek Beyond – S. Anne Carroll and Joel Harlow
Migliori Scenografie
Fantastic Beasts and Where to Find Them – Stuart Craig, James Hambige, Anna Pinnock
Hail, Caesar! – Jess Gonchor, Nancy Haigh
La La Land – David Wasco, Sandy Reynolds-Wasco
Arrival – Patrice Vermette
Passengers – Guy Hendrix Dyas
Miglior Montaggio del Sonoro
Arrival
Deepwater Horizon
Hacksaw Ridge
La La Land
Sully
Miglior Sonoro
Arrival
Hacksaw Ridge
La La Land
Rogue One: A Star Wars Story
13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi
Miglior Corto Documentario
Extremis
4.1 Miles
The Mute’s House
The White Helmets
Watani: My Homeland
Miglior Corto D’animazione
Pearl
Pear and Cider Cigarettes
Piper
Blind Vaysha
Borrowed Time
Miglior Corto Live Action
Ennemis Interieurs
Timecode
Silent Nights
La Femme et la TGV
Sing