Dopo oltre un anno di pausa torna la rubrica dedicata ai film horror spazzatura.

Considerato l’incombente periodo natalizio (e una forzata pausa lavorativa dettata da motivi di salute che mi costringe ad astenermi dal lavoro!!!) ho cercato di trovare alcuni titoli a tema.

Squillino le trombe siori e siore e iniziamo col primo della serie…

 

 

 

Jack Frost

USA 1996 regia di Michael Cooney.

Che poi a pensarci bene non c’è nulla di più inquietante di un pupazzo di neve con quel naso a carota puntuto e lo sguardo glaciale.

Probabilmente dev’essere stato questo il pensiero del regista quando ha steso la sceneggiatura di questo capolavoro del trash incentrato sulla triste vicenda di uno psicopatico serial killer di nome Jack artefice di aver seminato morte nella cittadina di Snowmonton.

 

 

 

Finalmente arrestato dopo l’ennesimo delitto Jack viene caricato sul furgone diretto alla locale prigione, ma complice la neve e il transito improvviso di un camion che trasporta liquido mutogeno, ben presto si verifica un incidente.

Il criminale viene investito dal liquido fuoriuscito dal veicolo dopo l’impatto e diviene un terrificante pupazzo di neve assassino.

Insolita rivisitazione in chiave natalizia dei cosiddetti reincarnation horror (vedi “La bambola assassina”) ha dei momenti piuttosto bassi in cui per lo più ci si annoia.

La creatura va vista solo ed unicamente per apprezzare la povertà di mezzi con cui è stata realizzata. Regala alcuni attimi di ilarità in un discreto mare di noia.

 

 

 

 

Jack Frost 2: Revenge of the Mutant Killer Snowman

USA 1999 regia di Michael Cooney.

E dinanzi l’enorme successo del predecessore, non poteva mancare a distanza di soli tre anni anche un bel sequel. E giusto per dare una sferzata d’innovazione alla serie si decide pure di ambientare il nuovo episodio ai Caraibi, da sempre meta preferita di un pupazzo di neve.

 

 

Come si sarà riusciti a contestualizzare un così eccentrico cambio di location? Presto detto: lo sceriffo Sam è perseguitato dagli incubi dopo aver sconfitto Jack nel precedente film. Per cercare di rilassarsi decide di concedersi una vacanza ai Caraibi con la sua famiglia.

Purtroppo quel che rimaneva di Jack viene riportato in vita da alcuni scienziati senza scrupoli e il pupazzone cerca vendetta finendo con l’inseguire la sua nemesi in riva al mare.

In questa seconda pellicola tutto vira volutamente al trash assumendo i tratti di una sex comedy grottesca  che mette in scena un nonsense dopo l’altro. Meno noioso del predecessore ma troooppo trash!

 

 

 

 

The Gingerdead Man

USA 2005 regia di Charles Band.

Evil never tasted so good recita la locandina! Questa pellicola rappresenta il canto del cigno di Charles Band icona dei B-movie anni 80 (TerrorVision, Demonic Toys, Cellar Dweller, From Beyond,  Robot Jox, Re-Animator) e fondatore della Full Moon Pictures.

 

Millard Findlemeyer ennesimo killer psicopatico entra in un fast food e fa un massacro. Si salva solo la giovane Sarah grazie alla quale si riesce ad arrestare l’assassino e a mandarlo sulla sedia elettrica.

Dopo la condanna la ragazza torna alla normalità ricominciando a lavorare nella panetteria di famiglia sino a quando una misteriosa donna incappucciata consegna al negozio un sacco di farina per fare i dolcetti natalizi di pandizenzero.

Purtroppo all’impasto si mischia un po’ del sangue del fornaio tagliatosi accidentalmente e il risultato è un biscotto assassino che incarna l’animo di Findlemeyer desideroso di vendetta! Ancora reincarnazione di assassini in oggetti (miii che fantasia) e ancora budget ridotto oltre l’osso.

Gli effetti speciali sono a dir poco ridicoli e la sceneggiatura è veramente uno schifo… ma se vi avanzano 62 minuti (perché questa la durata della pellicola) potete anche guardarvelo.

 

 

 

The Gingerdead Man passion of the crust

USA 2008, regia di Silvia St. Croix.

E anche in questo caso non si poteva certo evitare il bis, oltretutto in chiave biblico blasfema visto il titolo (col richiamo alla Passione di Cristo) e il plot che vede l’omino pan di zenzero resuscitare da un vassoio di pasticcini  incautamente portato sul set di un film horror di bassisima levatura (che sia una dichiarazione d’intenti già anticipata?).

 

 

Il biscotto assassino ovviamente farà di tutto per seminare panico e orrore. Fa schifo come il precedente ma purtroppo dura di più…ho detto tutto!

 

E anche per questa volta è tutto… buona visione e Buon Natale!

 

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