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Giornata della Terra: Dieci fumetti a tema ecologista

Fumetti a tema ecologista Swamp Thing

Dieci fumetti a tema ecologista in occasione della Giornata Mondiale della Terra; dieci letture per ricordarsi quanto la salvaguardia del nostro pianeta sia sempre una priorità, una responsabilità e un profondo atto d’amore verso la natura che permette la vita.

Ricordarsi l’importanza della natura e della salvaguardia del pianeta attraverso dieci fumetti a tema ecologista, ovvero una maniera bella e piacevole (come sempre la lettura sa essere) per ribadire un concetto che dovrebbe essere talmente assodato da non necessitare una giornata mondiale dedicata stabilita dall’ONU.

Già perchè il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra, la celebrazione di Gaia, un pianeta che dovrebbe essere visto come un organismo vivente completo che è stato troppo spesso e troppo a lungo messo alla prova dai suoi stessi abitanti.

Già perchè il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra, la celebrazione di Gaia, un pianeta che dovrebbe essere visto come un organismo vivente completo che è stato troppo spesso e troppo a lungo messo alla prova dai suoi stessi abitanti.

Il mondo del fumetto è stato da sempre influenzato dalla questione climatica e la cosa fa riflettere visto che la nona arte è un media che fonda la sua stessa esistenza sulla produzione della carta e quindi sull’abbattimento di alberi e foreste.

Ma per fortuna oggi esistono i processi di riciclo della carta, per esempio tramite il FSC (Forest Stewardship Council) e l’utilizzo responsabile delle risorse energetiche e ambientali, pratiche che hanno di certo contribuito a rendere meno impattante questa forma d’arte e che aiutano la cultura ad essere sostenibile.

Difficile valutare il peso della sostenibilità della cultura, vero?

E si, per quanto possiate pensarla differentemente, i fumetti sono una risorsa culturale importantissima, anche quando si parla di supereroi, battle shonen e mille altre generi che possono venirvi in mente, ma non è questa la sede per discutere di questo.

Piuttosto addentriamoci nella lista dei dieci fumetti a tema ambientalista che vorrei suggerirvi, spaziando tantissimo attraverso generi e target di fascia d’età, per risultare il più trasversali possibile.

In queste dieci letture troverete il tema della salvaguardia ambientale e del rispetto per il nostro pianeta in una posizione di primaria importanza, pur trovandolo contestualizzato in maniera diversa e con finalità diverse.

Dal Giappone all’Italia, passano per Francia e Stati Uniti, alcuni di questi nomi sono giganteschi, altri magari li sentirete nominare per la prima volta, ma vi garantisco che in primis sono tutti fumetti molto belli, alcuni leggendari.

 

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Nausicaa Della Valle Del Vento

(Hayao Miyazaki)

Fumetti a tema ecologista Nausicaa della Valle Del VentoNon si poteva che partire da qui, da quella perla di rara bellezza che è il manga originale che il maestro Miyazaki ha realizzato tra il 1982 e il 1994.

E’ uno dei miei manga preferiti e poche sono le parole di elogio che non siano già state spese per questo capolavoro che venne poi adattato a film di animazione nel 1984.

Tramite Nausicaa, gli Ohmu, il mare della putrefazione (o mare marcio secondo le traduzioni più corrette) e le due fazioni in guerra del regno di Tolmekia e dell’impero di Dorok, Miyazaki ci racconta di un mondo post apocalittico in cui la natura effettua un vero e proprio reset dopo essere stata quasi annientata dalla guerra.

I miasmi dovuti al proliferare delle spore velenose delle nuove piante del mondo, unitamente agli insetti che si sono evoluti, nascondono un segreto di rinascita molto più grande e complesso, comprensibile solo attraverso un profondo rispetto e amore per il nostro pianeta visto, mai come in questo caso, come un essere vivente.

Nausicaa poi è l’emblema della responsabilità: non aspetta che le cose cambino, ma si fa carico del peso del suo popolo

Mi commuovo ogni volta che ripenso a quanto sia meravigliosa questa storia che Planet Manga ha portato in Italia in sette volumi, dai delicati disegni con l’inchiostro color seppia.

Monumentale, dolce, determinato, violento come solo certi cambiamenti climatici sanno purtroppo essere e come l’animo umano nelle sue parti più oscure.

Nausicaa poi è l’emblema della responsabilità: non aspetta che le cose cambino ma si fa carico del peso del suo popolo (e non solo) e intraprende un viaggio, tanto fisico quanto spirituale, per mostrare che se non cambiamo noi per primi, nessuno cambierà e il mondo non riuscirà a guarire. Questa è la summa del pensiero miyazakiano.

Probabilmente è il più grande tra i fumetti a tema ecologista mai realizzati, e pensare che è nato quasi per una sfida personale di Miyazaki che non per una reale urgenza comunicativa.

Bisognerebbe renderlo un oggetto di studio nelle scuole.

 

 

 

Swamp Thing

(Alan Moore, Steve Bisette e John Totleben)

Swamp Thing Alan MoorePoco dopo la pubblicazione di V For Vendetta, nei primi anni ottanta, DC Comics affidò al giovane bardo di Northampton, Alan Moore, la scrittura di quello che sarebbe poi diventato un monumento fumettistico di impareggiabile lavoro: Swamp Thing.

Lo scienziato Alec Holland (creato da Len Wein e Bernie Writhson nei primi anni settanta) rimane coinvolto nell’esplosione del suo laboratorio durante una ricerca e il suo corpo morente si fonde letteralmente con la natura, in questo caso rappresentata da uno stagno. Le piante assorbono la coscienza e i ricordi di Holland, dando vita ad una creatura incredibile, a metà tra due dimensioni, quella degli uomini e quella del “verde”, una sorta di mente collettiva rappresentata dalla natura stessa.

Nella sua gestione Moore affronta il tema dell’ecologia, calando tutto in un contesto horror-thriller di caratura così elevata da determinare non solo il successo della serie, ma permettendo di fatto l’inizio della British Invasion (con i vari Grant Morrison, Neil Gaiman ecc.) e ponendo le basi per la nascita dell’etichetta Vertigo in DC Comics.

Swamp Thing è tanto poetico quanto brutale; la gestione Moore, ben al di là dei limiti imposti dal Comics Code Authority brilla per dialoghi e sceneggiatura. La sua creatura è qualcosa di nuovo, non più lo scienziato che abita in un corpo “mostruoso” ma una spaventosa forza della natura dilaniata da conflitti esistenzialisti e che può mostrare anche quanto sia spaventosa la froza del nostro pianeta sottoposto ad innumerevoli vessazioni.

È più di un fumetto a tema ecologista, è più di un horror, è storia e scuola.

I volumi cartonati dell’edizione RW Lion sono ancora in qualche modo reperibili, ma presto arriverà di certo l’edizione Panini.

 

 

 

Great Pacific

(Joe Harris, Martin Morazzo)

fumetti a tema ecologista Great Pacific

Avete mai sentito parlare della Grande Chiazza di immondizia che galleggia in mezzo al Pacifico o più semplicemente della famigerata “isola di plastica”?

Il fenomeno, sciaguratamente esistente, del Pacific Trash Vortex è al centro di questo fumetto Image Comics, pubblicato da saldaPress tra il 2015 e il 2016 e ancora reperibile.

Il protagonista è un miliardario di nome Chas Worthington (come Angelo degli X-Men, anch’egli rampollo miliardario di una grande famiglia), erede di un impero industriale fondato sul petrolio, che decide di rimediare alle “malefatte” della propria azienda sottraendole un’enorme quantità di denaro e combattendola, fondando una nazione (il New Texas) proprio sulla superficie della vastissima isola di plastica galleggiante.

Chas si troverà ad affrontare non solo i tentativi di vendetta della propria ex azienda e un passato tutt’altro che limpido, ma anche l’esplorazione dell’isola stessa che sarà decisamente un’esperienza avventurosa e piena zeppa di pericoli.

La serie in tre volumi è interessante e scorrevole, originale nel tema trattato e nel sapere mischiare i generi, dall’avventura al thriller quasi in stile spoinistico.

Se siete in cerca di un fumetto a tema ecologista, di certo qui andrete a segno.

 

 

 

Namor Omnibus

(John Byrne)

Fumetti a tema ecologista Namor

Nel mondo dei supereroi americani tante sono state le storie a tema ecologista, basti pensare all’isola vivente Krakoa negli X-Men e al suo recente recupero da parte di Hickman, senza contare le innumerevoli incursioni nelle Terre Selvagge o in Wakanda per estrarre il vibranio parando di Marvel o di posto come Gorilla City in DC Comics.

Ma su tutte ho scelto di proporvi il monumentale ciclo di Namor, il Sub-Mariner, scritto e disegnato da John Byrne, che forse rappresenta una lettura curiosa e per un neofita Marvel una piacevole sorpresa. Byrne è ancora oggi uno degli autori americani più celebrati e talentuosi di sempre (se non avete letto la sua Sensational She-Hulk vi state perdendo l’origine di molte delle tanto decantate qualità dell’osannato Deadpool) e con Namor ha saputo rivitalizzare un personaggio tra i più longevi della Casa Delle Idee.

In pratica Byrne cancella il suo passato da villain, attribuendo la sua proverbiale furia a scompensi di ossigenazione del sangue dovuti anche all’inquinamento degli oceani, lo “cura” e lo trasforma in un uomo d’affari illuminato e intelligente che intende salvare la propria Atlantide gestendo un impresa dai tratti ecologisti.

Questo non vuol dire che il principe atlantideo non sia messo nelle condizioni di dover combattere, anzi.

Il fumetto di Byrne esalta tutte le caratteristiche del genere supereroistico, cavalcando un’onda ecologista e ambientalista non poi così di moda in quegli anni, restituendoci un ciclo straordinariamente divertente, ricco di colpi di scena e piccole trovate geniali (sia narrative che grafiche), ovviamente con un livello di disegno sempre ai massimi livelli.

Nel mondo delle storie supereroistiche di certo il Namor di Byrne è uno dei più incisivi fumetti a tema ecologista della storia Marvel.

Si può leggere nell’Omnibus che Panini ha dedicato al ciclo.

 

 

 

Dr. Stone

(Riichirō Inagaki e Boichi)

fumetti a tema ecologista Dr. Stone

È pratica comune negli shonen manga, specie quelli destinati ad un pubblico giovane di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, inserire temi educativi e analisi ambientaliste volte a considerare la Terra come il nostro bene più prezioso. Se ci fate caso c’è sempre una Terra da salvare da qualche cataclisma o villain che intende distruggerla. Anche molti manga e anime di fantascienza trattano il tema, basti pensare a tanti super robot del passato.

Il popolarissimo manga Dr. Stone, pubblicato da Shonen Jump (in Italia da Star Comics), ha fin dalle primissime pagine una connotazione ecologista molto spiccata.

Per 3700 anni l’umanità è rimasta pietrificata a causa di una misteriosa catastrofe. Si risveglieranno miracolosamente i giovani Senku e Taiju, diversissimi eppure complementari (il primo è un ambizioso genio della scienza, con piena fiducia in sé stesso, il secondo è il classico buon amico, forte e determinato e che compensa il suo non brillantissimo acume con una lealtà senza pari) i quali grazie alla scienza e alla propria determinazione sono intenzionati a curare tutto il genere umano.

Arriveranno molto altri protagonisti e la trama ovviamente si infittirà ma non si può non riconoscere tra i protagonisti anche la natura, che ha preso il sopravvento nel mondo dopo una prolungata assenza umana tornando a splendere come sempre dovrebbe fare e che diventa alleata in armonia con l’uomo qualora la si rispetti o temibile avversario se la si vuole sottomettere.

I protagonisti grazie alle proprie scoperte e all’amore per una scienza sostenibile miglioreranno la propria vita e quella di chi sta al loro fianco, in contrapposizione con gli assoluti totalitaristici di chi ha ambizioni decisamente meno nobili.

Il manga, pur riferendosi ad un pubblico giovane e quindi rispettando le regole educative di cui vi parlavo in premessa (a volte in maniera anche in modo un po’ petulante) è interessante e mostra un mondo alle prese con la ricostruzione sostenibile, armoniosa, intelligente, dove il progresso scientifico può convivere con la salvaguardia dell’ambiente.

Non è poca cosa se ci pensate.

 

 

 

Love

(Frèdèric Brremaud e Federico Bertolucci)

Love - volume 2

Love, la fortuna serie di storie della coppia Frèdèric Brrèmaud e Federico Bertolucci è un inno alla natura e alla sua bellezza.

Sono usciti 4 volumi finora (Tigre, Volpe, Leone e Dinosauri, pubblicati da Edizioni BD) e aspettiamo l’uscita del quinto inedito volume (Love: Australia, edito da saldaPress), la cui ambientazione va subito a ricordarci la gravissima situazione ambientale che ha subito il continente dei canguri e dei koala.

Le storie mute e straordinariamente disegnate di Love ci portano al centro della natura, spettatori delle vicende di diversi animali protagonisti (quelli che vedete nelle copertine) che saranno messi alla prova nelle più disparate maniere.

E la prima cosa che si nota in queste storie, dopo l’incredibile impatto grafico proprio del disegnatore viareggino, è il messaggio e l’intento dell’opera, quello di ricongiungersi alla natura e al proprio pianeta in maniera onesta, non ruffiana e senza “marketing da ufficio vendite.

Brrèmaud e Bertolucci vogliono sorprenderci di fronte alla realtà della natura, facendoci capire l’importanza della salvaguardia del pianeta come conseguenza che diventa priorità. Il mondo è splendido, sa anche essere terribile nel suo metterci alla prova, ma mai dovremmo mettere in dubbio la sua meraviglia.

 

 

 

Non è mica la fine del mondo

(Francesca Riccioni e Tuono Pettinato)

non è mica la fine del mondo

Cosa pensereste se la Terra in un lontano futuro diventasse una sorta di sito archeologico per civiltà extra terrestri, che potrebbero visitarla per vedere le vestigia di un’antica razza di abitanti (noi esseri umani) ormai estinta da tempo?

Perché se il genere umano procederà con lo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali e con l’inquinamento massiccio del pianeta questo scenario potrebbe non essere poi così surreale.

Francesca Riccioni e Tuono Pettinato ci mostrano le possibili conseguenze delle nostre azioni, in un libro denso di vignette dal tono leggero e divertente, ma assolutamente serio e importante. Lo stile di Tuono Pettinato si amalgama perfettamente con il sottile umorismo dell’opera pubblicata da Rizzoli.

Non è mica la fine del mondo è un grande esempio di fumetto a tema ecologista, satirico, pungente, ispirato e scritto in modo competente.

Gli alieni visitatori, grazie all’ausilio di una sorta di guida virtuale e intervallati da approfondimenti scientifici, ci raccontano una storia, la nostra storia attuale e ci dicono a gran voce che dobbiamo cambiare, dobbiamo iniziare a considerare il nostro pianeta come un essere vivente biologicamente connesso a noi e a tutte le creature viventi.

Se va male, non c’è il piano B.

 

 

 

Niourk

(Olivier Vatine)

Niourk Olivier Vatine

Niourk è la visione cupa e tetra di un mondo che non ce l’ha fatta, devastato dalla guerra nucleare e che di fatto è regredito, consegnando alla natura quello che è rimasto.

La trasposizione a fumetti creata dal francese Olivier Vatine del romanzo di Stefan Wul del 1957, mette al centro della narrazione il “bambino nero” unico superstite di una tribù di persone che dopo essersi nutrite di un calamaro radioattivo sviluppano delle capacità sovrumane.

Niourk (la storpiatura del nome di una città facilmente intuibile e visibile sulle copertine dell’edizione americana) è il posto verso cui il bambino nero si incamminerà in un viaggio che vedrà molti incontri, da creature incredibili mutate dalle radiazioni, alle poche sacche di sopravvivenza umana.

Il fumetto si ricollega ad opere come il Pianeta delle Scimmie, mantenendo comunque un forte legame con quelle che sono le conseguenze di un’apocalisse nucleare sul nostro pianeta e mostrandocele senza mezzi termini. Disegnato ottimamente e raccontato in maniera assolutamente magistrale, questa epica avventura fantascientifica avrebbe meritato un formato anche più grande e migliore di quello uscito in Italia per Editoriale Cosmo nel 2015.

Per fortuna, si riesce ancora a recuperare.

 

 

 

Concrete

(Paul Chadwick)

Concrete - Paul Chadwick

Un’altra opera probabilmente poco conosciuta in Italia merita di essere annoverata tra i più importanti fumetti a tema ecologista: Concrete di Paul Chadwick.

Quello che sarebbe dovuto essere un personaggio “what if” legato a Ben Grimm (La Cosa dei Fantastici Quattro) divenne poi un supereroe a sé stante di casa Dark Horse Comics e un’icona del fumetto indipendente americano.

Concrete è una specie di golem, un gigante di pietra, nel quale una razza aliena ha imprigionato la mente e la coscienza dello scrittore Ron Lithgow. Pur essendo dotato di diversi superpoteri Ron è incapace di poter condurre un’esistenza normale visto che è intrappolato in un corpo che gli impedisce, ad esempio, qualunque tipo di rapporto sociale (aspetto che si ricollega bene allo Swamp Thing di Moore). Avere super poteri e un corpo indistruttibile non lo rende tuttavia un combattente sempre pronto ad azzuffarsi coi “cattivi” quanto più un osservatore triste e obbligato a rimanere distaccato dal mondo stesso.

Il tema ambientalista emerge prepotentemente ad un certo punto della pubblicazione, nel sesto volume e nel ciclo finale, permeando le trame e ponendo in risalto tutte le malefatte che il genere umano ha perpetrato nei confronti del pianeta.

Concrete dovrà scegliere da che parte schierarsi nella guerriglia che si instaura tra il gruppo Earth First e le corporazioni che stanno operando il disboscamento di vaste aree del Canada.

L’opera di Chadwick, tra premi e importanti riconoscimenti di critica, merita la nostra attenzione per l’originalità e l’importanza che ha rappresentato nel segmento delle produzioni indipendenti.

 

 

 

Umberto

(Holdenaccio)

Fumetti a tema ecologista Umberto

Il lavoro d’esordio del tarantino Holdenaccio (per Bao Publishing) è un fumetto a tema ecologista fin dal suo primissimo intento. La storia dell’alieno Umberto, proveniente da Urano, pianeta sfruttato dagli abitanti della Terra per le proprie risorse, fa il verso ad opere come E.T., I Goonies, Super 8 e Stranger Things in cui un gruppo di giovani protagonisti si trova coinvolto in guai molto più grandi di loro.

Perché Umberto al suo arrivo sulla Terra sarà in qualche modo adottato dagli altri protagonisti terrestri che diventeranno complici di Umberto per smascherare i piani della multinazionale Urangas.

Il fumetto dai toni e trama leggeri e dai disegni cartooneschi pone in primo piano la questione ambientale e dello sfruttamento incontrollato delle risorse, connotando immediatamente la Urangas come la classica iper compagnia avida e ingorda, pronta a tutto pur di soddisfare i propri bisogni di fatturato.

Nella sua semplicità, indice anche del target di riferimento piuttosto giovane, Holdenaccio riesce comunque a trasmettere tutti i valori propri della lotta per la salvaguardia della natura, riuscendo nel contempo a divertire e comunicare intenti educativi.

 

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Numerose sono i film di animazione o le opere a fumetti a tema ecologista, impossibile annoverarli tutti in un singolo articolo.

Abbiamo già citato ovviamente i lungometraggi del maestro Miyazaki o le sue serie come Conan Il Ragazzo del Futuro e Heidi, ma possiamo parlare di tante opere come ad esempio Ice Age: Chronicle of The Earth di Jiro Taniguchi, La Fenice di Tezuka, Mushishi di Yuki Urushibara., Animal Man o Mobile Suit Gundam, nel quale l’esaurimento delle risorse naturali della Terra e la sovra popolazione del pianeta fanno addirittura da incipit alla famosa Guerra di Un Anno. Se andiamo a cercare nei fumetti americani sicuramente vi dirà qualcosa il nome dell’eco-terrorista Ras Al Ghul, acerrimo nemico del Cavaliere Oscuro e al centro di numerose macchinazioni che hanno proprio l’ecologia come nucleo centrale.

 

 

Spero di avervi ricordato o fatto scoprire alcuni titoli e soprattutto di avervi portato almeno per pochi istanti a riflettere sull’importanza che i nostri comportamenti, come singoli individui e come collettività, hanno per determinare quale sarà il futuro che consegneremo ai nostri figli.

E’ una lotta quella che dovremo combattere, contro le abitudini, specie quelle cattive, contro i preconcetti e la pigrizia. Il progresso scientifico, il buon senso e una nuova mentalità consapevole e responsabile ci aiuteranno ad essere sensibili non solo il 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra, ma in tutti i giorni della nostra vita su questo splendido gioiello azzurro perso nel cosmo che chiamiamo casa.

 

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