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Shigeru Miyamoto – Un uomo, una leggenda

Shigeru Miyamoto - Un uomo, una leggenda

I videogiochi per te fanno male? E’ quello che dicevano del Rock’n’roll

In una buona rubrica di videogiochi non possono mancare articoli dedicati ai maggiori produttori e autori che hanno contribuito allo sviluppo di questo fantastico mondo. Così ho deciso di scriverne uno dedicato al più grande di questi autori: Shigeru Miyamoto. Egli da 35 anni è considerato il più grande ideatore di videogames del mondo. Con Mario, Donkey Kong e The Legend of Zelda egli ha creato l’attuale mondo del videogames e ha permesso lo sviluppo di centinaia e centinaia di videogiochi. Percorreremo la sua vita, in linea di massima, attraverso le 3 grandi serie, riassumendo le sue idee geniali.

I primi tempi

Shigeru nasce in un piccolo sobborgo di Kyoto e, fin da bambino, la sua passione è sempre stata il disegno. Iscrittosi all’università frequenta i corsi di arte e, appunto, disegno per poi, con un po’ di fatica,(era sfaticato il ragazzo) laurearsi.
Appena laureato fu assunto subito nella casa giapponese di giocattoli di nome Nintendo, il tutto grazie all’amicizia che legava il padre con uno dei dirigenti della società.
Durante questi anni la Nintendo cercò di lanciarsi il più possibile nella nuova fiorente industria videoludica, fu proprio in questi anni che gli ingegneri della società svilupparono il famoso arcade game di nome Radarscope.
Radarscope non ebbe molto successo in quanto nell’anno della sua uscita (1979) già poteva essere considerato “un gioco passato” visti i nuovi videogiochi sviluppati dalle altre case, in primis la Atari (della Atari e del suo fondatore si è parlato qui,quo e qua).
Così la Nintendo, ormai lanciatasi nel mondo videoludico, pensò bene di far sviluppare un gioco dal suo disegnatore, il ragazzo più fantasioso e promettente dell’azienda, proprio per riparare al grande flop di Radarscope.

La nascita di Donkey Kong

Anche se Shigeru non aveva benchè minima nozione di informatica ed elettronica non esitò ad accettare l’incarico poichè già allora era un grande appassionato dei pochi videogiochi che si potevano trovare in giro. La Nintendo gli chiese di creare un videogioco usando la stessa fantasia che usava quando disegnava i vari giocattoli; per farla breve, il gioco doveva avere quel tocco di cartone animato che piaceva alla gente. Così Shigeru, con l’aiuto di vari programmatori e ingegneri, creò in primo luogo la colonna sonora del videogame, per poi solo dopo creare il videogioco stesso.
Il gioco coin-op che uscì fuori, rivoluzionò completamente tutto il mondo videoludico, aprendo nuove frontiere sia alla Nintendo sia alle altre case produttrici.
Dopo una settimana di vendite raggiunse l’apice della popolarità, venne amato da grandi e bambini in pochissimo tempo, forse proprio per la grande idea della Nintendo di sviluppare un videogioco che ricordasse un cartone animato.
Qual era il videogioco? Ovviamente Donkey Kong.
Il nome Donkey Kong è ancora avvolto da varie leggende:
Ci sono persone che affermano che il gioco prende il nome da un errore di trascrizione involontario della D al posto della M (Monkey Kong??), errore che piacque allo stesso Shigeru. Un’altra leggenda (forse molto più veritiera) è che il nome Donkey è stato voluto dallo stesso Shigeru in quanto la parola oltre ad indicare il mulo è usata dagli inglesi come sinonimo di testardo.
Dopo lo sbarco di DK in America, la Nintendo fu anche querelata dalla Universal per plagio per il chiaro riferimento a King Kong, ma l’azienda nipponica vinse la causa intascandosi una somma pari ad un paio di milioni di dollari, incrementando la sua ascesa.

L’epoca Mario

Dopo il grande successo di DK la Nintendo chiese nuovamente a Shigeru di creare altri videogiochi.
Shigeru molto intelligentemente notò che il piccolo Jumpman, l’avventuriero di DK, piaceva molto alla gente così ebbe l’dea (e che idea!!) di creare un videogioco interamente dedicato a quest’ultimo. Il piccolo Jumpman non era altro che la rivisitazione da parte di Shigeru di un Braccio di Ferro protagonista di un piccolo videogioco della Nintendo. Bisogna specificare che il nome di Jumpman non fu comunicato alla sede americana della Nintendo così quest’ultima diede il nome di Mario al personaggio per la sua incredibile somiglianza con l’italiano Mario Segale, proprietario dello stabile della sede. A Shigeru piacque il nome così decise di modificare anche il lavoro del personaggio da carpentiere ad idraulico per dargli un’impronta più italiana (anche se non ho mai capito il perchè).
E’ importante dire anche che la salopette e il cappellino non sono casuali poichè furono aggiunti rispettivamente per non far sparire le braccia di Mario durante i movimenti e per il problema dei capelli che risultavano difficili da disegnare con la tecnologia di allora.
Così, dopo un grande lavoro, nell’83 uscì il primo gioco interamente dedicato a Mario: Mario Bros.
Fin dall’inizio Shigeru e la stessa Nintendo si resero conto che il personaggio di Mario superava in popolarità il precedente Doneky Kong così tutti nell’azienda, primo fra tutti Shigeru, si misero a lavoro per creare nuovi videogiochi, mondi e storie attorno a questo personaggio.

L’epoca Zelda e il raggiungimento del massimo della popolarità

Dopo l’uscita di Mario nei primi anni ‘80 il nome di Shigeru divenne famoso in tutto il mondo, così egli continuò a creare videogiochi. Stanco dei soliti giochi arcade Shigeru pensò bene di sfruttare la nuova console di casa Nintendo (il NES) per creare un gioco con una longevità altissima e con una trama molto complessa rispetto ai giochi precedenti. Così uscì fuori The Legend of Zelda. Il risultato fu strabiliante e Shigeru finì di incrementare la sua popolarità, e quella della Nintendo.

Oltre a Donkey, Mario e Zelda…

Molto spesso si ricorda il nostro Miyamoto solo per il suo grande genio nel creare i personaggi e i videogames relativi ad essi ma si dimentica che Shigeru ha contribuito moltissimo anche all’evoluzione delle console e delle modalità di gioco. Tra le sue grandi idee possiamo benissimo prenderne 2 in considerazione che fanno comprendere bene come ha dato i suoi contributi in questo campo: egli è l’ideatore dei tasti L e R e degli analogici.

Bisogna dire che Shigeru è un tipo di vecchia scuola e, durante le sue interviste, ha esplicitamente affermato che l’andamento dell’industria videoludica non gli sta piacendo affatto, poichè ormai priva di fantasia. Egli molto spesso si è rifiutato di creare sequel di suoi capolavori proprio perchè a suo parere se non ci sono grandi miglioramenti e modifiche da apportare al videogioco o semplicemente la creazione di una nuova storia avvincente il tutto sarebbe inutile e non farebbe altro che sminuire la popolarità della serie (raccontiamolo alle nuove case di videogames!). La sua “filosofia” la possiamo apprendere al meglio proprio dal motto della Nintendo che egli stesso ha coniato: “Nintendo Difference”.
Quest’ultima molto spesso ha fatto nascere molte voci in rete sul suo allontanamento dal mondo videoludico ma, poco tempo fa, la stessa Nintendo ha smentito il tutto tramite questo messaggio:

Il ruolo del designer Shigeru Miyamoto all’interno di Nintendo non cambierà. Continuerà ad essere la forza trascinante degli impegni di sviluppo che ha Nintendo. Nell’intervista il signor Miyamoto ha semplicemente spiegato come incoraggi continuamente gli sviluppatori più giovani per far prendere loro iniziative ed assumersi responsabilità per lo sviluppo del software

Bisogna però dire anche che, molto spesso, lo stesso Shigeru ha affermato che in un futuro remoto, dopo la pensione, si allontanerà dal mondo videoludico per dedicarsi ad altro.

Resta il fatto che attualmente è il direttore del Nintendo Entertainment Analisys and Development e sviluppa ancora giochi. Infatti, gli ultimi titoli di Mario e Zelda (principalmente) sono stati sempre e comunque supervisionati da lui.

Attualmente si sta dedicando completamente a Pikmin 3, in uscita sul nuovo Wii U.

Per saperne di più ecco il suo sito personale.

Fonti:
Qui, qui e qui.

[Classically Trained] è la rubrica a cura di @ilsologheo00 e @papaincacchiato che tratta la storia dei videogiochi e delle console.

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