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L’Atari e il suo PONG

L'Atari e il suo PONG

Pur non essendo il primo videogioco della storia il PONG rappresenta in pieno il concetto di introduzione dei videogames poiché è stato il primo videogioco ad avere un successo planetario (sia a livello arcade, sia a livello casalingo), portando nelle case e nella vita quotidiana il videogioco come lo intendiamo noi e facendo sviluppare a livello mondiale l’industria videoludica.

Il gioco

Nel corso degli ultimi quarant’anni (dall’uscita sino ai giorni nostri) lo schema del gioco è rientrato nell’immaginario collettivo rendendo quest’ultimo famosissimo anche per le persone che non hanno mai giocato con una console e/o con un videogioco in generale.

Lo schema è abbastanza semplice e povero, consideriamo comunque che il gioco è degli anni ’70; all’utente viene presentato uno sfondo nero con due bacchette alle estremità che si lanciano una pallina (nei primi PONG la pallina era un quadratino) proprio come nel gioco del ping-pong.

Le bacchette possono essere controllate ciascuna o da un giocatore e una CPU, come avveniva nei primi PONG, o da due giocatori, come avveniva nelle successive uscite e nei svariati remake.

Lo schermo era diviso da una linea tratteggiata messa appunto per delineare i 2 spazi dei due giocatori, in ciascuno di questi sopra c’era un numero che rappresentava il punteggio del giocatore/CPU o giocatore/giocatore.

La storia

Ci sono molte controversie riguardanti la storia di questo videogioco. La storia vuole che nel ’66 un giovane ingegnere della Sanders abbia creato il videogioco.

Il progetto, forse per mancanza di fondi, non ebbe successo e fu abbandonato e venduto nel 1971 alla Magnavox che porta poi sul mercato una specie di antenato del PONG per la sua Odyssey, considerata la prima console della storia (come spiegato qui).

Bisogna però spostare l’attenzione su un giovane laureato in ingegneria di nome Nolan Bushnell.

Nolan era un ragazzo molto ambizioso e vedeva le ultime tecnologie nel campo videoludico in grado di cambiare la vita casalinga di tutti i giorni. Così, con molta ambizione e volontà, nel 1972 raccoglie tutti i suoi soldi e crea una sua società: la Sygyzy.

Purtroppo il nome della società era già appartenente a qualcun altro così Nolan si trova costretto a cambiare il suo nome; essendo un appassionato del gioco da tavolo cinese “Go” decide di utilizzare uno dei termini propri di questo gioco: ATARI.

Il termine ATARI significa originariamente “questa particolare pietra può essere presa dall’avversario”. Per capire meglio il significato del termine possiamo in un certo qual modo paragonarlo al termine “Scacco al Re” nel gioco degli scacchi.

Una volta fondata l’Atari Nolan ha da subito molti progetti nel campo videoludico e assume un programmatore di nome Al Alcorn.
Purtroppo molti di questi progetti vengono inizialmente scartati poiché la società è piccola, il programmatore inesperto e non ci sono moltissimi soldi.

Nolan e Al decidono quindi di dedicarsi ad un gioco simile al ping-pong.

Così nasce PONG, chiamato così sia per il riferimento al ping-pong sia perchè quando la pallina sbatteva su di un’ostacolo dava un suono che onomatopeicamente può essere scritto “pong”.

Il primo PONG venne introdotto come macchina coin-op, la prima della storia.

L’Atari per pubblicizzarsi installò il suo primo cabinato in un bar. Il gioco ebbe subito successo e si dice che per intere giornate fuori da questo bar ci fosse la fila per provare il gioco.

Gli anni successivi al 1972

Dopo lo straordinario successo del cabinato PONG che cominciò ad essere prodotto a livello industriale e a diffondersi non solo negli U.S.A. ma anche nel mondo, l’Atari iniziò a dedicarsi ai videogiochi a livello casalingo inspirandosi al suo avversario Magnavox. Così la società decise di sviluppare il PONG in versione casalinga, chiamato Atari/Sears Telegames.

Ed è proprio nel ’75, con l’introduzione del Sears, che le cose iniziarono a cambiare:
Con l’avvento di questa console l’industria iniziò a capire che il mondo videoludico poteva fruttare tantissimi soldi e iniziarono quindi a nascere diverse società che si occupavano dello sviluppo di videogiochi.

Così, come abbiamo capito, il PONG ebbe un successo assurdo: negli anni successivi, anche se la tecnologia con la quale era stato sviluppato era divenuta oramai obsoleta, si è continuato a produrre giochi simili al PONG che differivano solo nella grafica, mantenendo però inalterato il concetto di base del gioco stesso.

Giocare a PONG

I cabinati e le console degli anni ’70 al giorno d’oggi risultano relegate al mercato del collezionismo o dei musei, di conseguenza è difficile poter provare il gioco nella sua “forma” originaria; le stesse console, anche se possedute, richiedono comunque di essere collegate ad appositi televisori per poter funzionare correttamente.

Fortunatamente gli appassionati di retrogaming non si sono mai arresi e in rete girano centinaia di siti che riescono a riprodurre facilmente il videogioco, in modo da poterci giocare anche a distanza di anni.

Ecco riportati alcuni link per giocarci:
http://www.download-free-games.com/online/game/pong
http://www.ponggame.org

Fonti:
Wikipedia IT | Wikpedia EN | Pong story

[Classically Trained] è la rubrica a cura di @ilsologheo00 e @papaincacchiato che tratta la storia dei videogiochi e delle console.

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