La plastica, un materiale così onnipresente nella nostra vita moderna, rappresenta un problema ambientale significativo poiché non si degrada facilmente. Ma ora, grazie a un team di scienziati, gli insetti potrebbero avere un ruolo cruciale nel creare una soluzione. Secondo quanto riportato da Science Daily, i ricercatori stanno esplorando un modo sorprendente per trasformare insetti, come le black soldier fly (“mosca soldato nera”, Hermetia illucens), in plastica biodegradabile. Può sembrare strano pensare che il contenitore che utilizziamo per conservare il cibo potrebbe essere creato da insetti, ma il processo dietro questa idea è affascinante. I ricercatori hanno scoperto che i corpi di queste mosche possono essere utilizzati per creare plastica biodegradabile. La parte esterna del corpo degli insetti, chiamata chitina, è stata identificata come il materiale chiave per la creazione di plastica biodegradabile. In natura, la chitina rinforza l’esoscheletro degli insetti, ma i ricercatori hanno scoperto che può anche essere trasformata in bioplastica attraverso reazioni chimiche. Hongming Guo, ha sviluppato un metodo per convertire la chitina in un polimero chiamato chitosano. Questo processo comporta la rimozione di certi gruppi chimici dalla chitina e l’uso di reazioni chimiche per trasformarla in bioplastica.
Le potenzialità di questa bioplastica sembrano straordinarie
Guo ha creato un idrogel dalla bioplastica che è in grado di assorbire 47 volte il suo peso in acqua in soli 60 secondi. Questa innovazione potrebbe avere un impatto significativo nel catturare l’acqua da zone alluvionate e poi rilasciarla in tempi di siccità. Ma le applicazioni della bioplastica non finiscono qui. Gli insetti potrebbero diventare una risorsa continua per la produzione del materiale. Si sta considerando la possibilità che gli insetti possano consumare la bioplastica di scarto e, dopo la loro morte, i loro corpi possano essere utilizzati per creare nuova bioplastica. In un’epoca in cui la sostenibilità è fondamentale, la ricerca che unisce insetti e plastica rappresenta un passo avanti significativo. Questa scoperta non solo affronta il problema della plastica non degradabile, ma apre anche nuove prospettive per l’utilizzo creativo delle risorse naturali.