La NASA sta sviluppando un sistema che consentirà agli astronauti di interagire con veicoli spaziali utilizzando un’interfaccia basata sul linguaggio naturale. Questo sistema sarà implementato sulla Lunar Gateway, una stazione spaziale che l’agenzia prevede di installare in orbita attorno alla Luna. L’obiettivo è permettere agli astronauti di eseguire manovre, condurre esperimenti e richiedere informazioni senza la necessità di consultare manuali complessi.

Sfruttando una tecnologia simile a quella che alimenta ChatGPT, l’arci-noto chatbot di OpenAI, la NASA in un certo senso vorrebbe creare una sorta di Alexa sotto steroidi, che consentirebbe agli astronauti di comunicare con i veicoli spaziali in maniera naturale, ricevendo informazioni sullo Spazio, sulla diagnostica degli strumenti di bordo e molto altro.

La NASA ha anche annunciato che, un domani, sarà necessario utilizzare tecnologie di intelligenza artificiale e apprendimento automatico per gestire vari sistemi anche quando la stazione non è occupata. Questi includono l’operazione autonoma dei carichi scientifici, la decisione di dare priorità a determinati pacchetti nella trasmissione dei dati, la gestione della salute degli strumenti della Gateway e altro ancora.

“Il nostro obiettivo è arrivare ad un punto in cui sarà possibile avere interazioni, delle vere e proprie conversazioni naturali, con i veicoli spaziali”, ha spiegato la dott.ssa Larissa Suzuki, ricercatrice e dirigente della NASA. “I sistemi saranno in grado di rispondere agli astronauti riguardo agli avvisi, alle scoperte interessanti nel sistema solare e su molti altri temi. Non è più fantascienza, è la realtà”.