Secondo a diversi informatori della testata Ars Tecnhica, Apple si starebbe preparando ad ampliare il suo schema di monetizzazione delle inserzioni che orbitano attorno alle classifiche dell’App Store. Il piano sarebbe quello di introdurre a fine mese uno slot promozionale per i prodotti digitali “suggeriti”, cosa che permetterebbe di promuovere il proprio software a prescindere dalle ricerche tematiche.

Tutto lecito, tuttavia una manovra simile andrebbe in qualche modo a combaciare con l’avvento dell’aggiornamento dei sistemi iOS, aggiornamento che andrà a migliorare la privacy degli utenti, ma a sfavorire il ritorno economico dei colossi digitali divenuti ricchi, tra le altre, proprio grazie alla vendita delle pubblicità.

L’approccio di Apple era già stato inquadrato da altre Big Tech – Facebook in primis – come un attacco esplicito ai canali di guadagno dei propri competitor, come un tentativo per indebolire gli avversari per ricamarsi addosso un ruolo al limite del monopolio.

Se le recenti anticipazioni dovessero concretizzarsi, le lamentele di Facebook e affini assumerebbero una dimensione di concreta verosimiglianza, riaccendendo non poco le polemiche. Per ora, comunque, Apple si è rifiutata di commentare la faccenda.

Secondo a Eric Seufert, esperto di mobile advertising, l’inasprimento delle policy dell’App Store, concatenato con un maggiore focus al ramo delle inserzioni, porterebbe l’azienda di Cupertino a garantirsi un ruolo dominante nel definire quali siano le applicazioni che gli utenti finiranno con l’adoperare su iPhone e iPad, di fatto assumendo il ruolo di “gatekeeper” dei device mobili.

 

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