Una Tesla ha aiutato le autorità nella cattura di un criminale, immortalandolo con le sue videocamere mentre si stava operando per saccheggiare i pneumatici dell’autovettura. L’individuo sarebbe anche responsabile di diversi crimini d’odio, tra cui l’incendio e la distruzione della Chiesa Presbiteriana Martin Luther King Jr. di Springfield, Massachusetts.

Stando alle indagini dell’FBI, Dushko Vulchev, 44 anni, avrebbe più volte cercato di appiccare fuoco al luogo di culto, riuscendoci definitivamente nel pieno delle festività natalizie. Il 28 dicembre 2020 l’edificio è stato “essenzialmente distrutto”.

Il piromane era stato immortalato da diverse videocamere di sorveglianza, eppure tutte le clip raccolte non erano abbastanza nitide da permettere l’identificazione. Fortunatamente, il soggetto ha avuto la brillante pensata di lacerare i pneumatici delle autovetture della zona, cosa che, alla fine, lo ha definitivamente incastrato.

Il criminale si è messo infatti ad armeggiare con gomme e cerchioni di una Tesla, prima nel tentativo di danneggiarli, quindi per rubarli. L’autovettura ha ricambiato la cortesia riprendendo ogni sua mossa.

Da quel punto in poi, gli investigatori sono entrati in contatto con l’azienda automobilistica, hanno preso visione delle immagini e sono risaliti all’uomo. A casa di Vulchev sono quindi stati rinvenuti device elettronici pieni zeppi di minacce e offese nei confronti delle comunità afroamericane, cosa che non depone certo in suo favore.

Una Tesla ha dunque fornito elementi importanti per intraprendere l’importante percorso giudiziario, tuttavia molti si dicono preoccupati dall’invasione della privacy rappresentata da simili sistemi di sicurezza. Non a caso, la Cina ha bandito le note automobili elettriche per paura che fossero adoperate per praticare spionaggio.

 

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