Il Giappone voleva usare una mascotte per comunicare al pubblico l’innocuità dello sversamento in mare dell’acqua usata per contenere il disastro di Fukushima. Dopo le forti proteste da parte del pubblico, il Governo ha fatto marcia indietro ritirando completamente il progetto.

https://www.youtube.com/watch?v=QcoG0nzTnm8

La mascotte era stata rapidamente soprannominata ‘Tritium-Kun’ dagli utenti del social. Il Governo del Giappone l’aveva già usata per alcuni manifesti e video diffusi online. La mossa non è piaciuta ad una fetta importante del pubblico giapponese, specie la parte più anziana: «La distanza tra la gravità del problema che dobbiamo affrontare e la leggerezza del personaggio creato dal Governo è abissale», ha detto Katsuo Watanabe, un pescatore giapponese intervistato dall’agenzia stampa Kyodo.

Se il Governo pensa di aiutare il pubblico a capire il senso dell’operazione semplicemente usando un personaggio dall’aspetto carino, sta seriamente facendo della comunicazione del rischio una barzelletta

ha invece detto Riken Komatsu, un cronista giapponese.

Il Giappone si trova costretto a spiegare al pubblico – non solo giapponese, ma anche quello internazionale – le ragioni della scelta di riversare l’acqua contaminata di Fukushima nell’oceano. Il Paese inizierà le operazioni solamente tra due anni, e prima di smaltire tutti i serbatoi ci vorranno minimo 10 anni.

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L’acqua è già stata ampiamente trattata per rimuovere ogni elemento radioattivo con la sola eccezione del trizio, un isotopo completamente innocuo per l’uomo e per la fauna acquatica. La mascotte era stata creata appositamente per divulgare questo semplice concetto, ma a quanto pare non era lo strumento più adeguato per farlo.

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