Sundar Pichai, CEO di Google, aveva anticipato che il 2021 sarebbe stato un anno ruggente, almeno per quanto riguarda gli investimenti hardware da parte dell’azienda: la cosa aveva immediatamente fatto teorizzare che la Big Tech si sarebbe mossa verso la produzione di systems on a chip (SoC). Ora, indiscrezioni riconfermano quell’ipotesi, accennando al fatto che i processori Whitechapel potrebbero già essere montati sui prossimi smartphone Pixel 6.

Whitechapel funzionerà sui telefoni Pixel in congiunzione con quello che per ora viene chiamato “Slider”, possibile riferimento all’app Google Camera, il quale a sua volta si ricollega al Samsung Exynos, processore di Samsung.

In effetti già da quasi un anno girava voce che Google e Samsung stessero collaborando per creare un processore 8-core ARM che fosse capace di dare filo da torcere a Apple e sembra che quel processore sia proprio Whitechapel.

L’azienda tech intende testare il prodotto sui suoi smartphone, ma tutto da a intendere che presto potrebbe estenderne l’integrazione anche sui Chromebooks e sui Pixelbooks, rimaneggiando la sua intera flotta di prodotti digitali.

Al posto di integrare singole componenti su una scheda madre che li tiene separati da centimetri di cavi, ci stiamo muovendo verso il design ‘Systems on Chip’ (SoC) grazie al quale diverse funzioni sono strutturate su un unico chip o su molteplici chip rinchiusi in un unico pacchetto. In altre parole, il SoC è la nuova scheda madre,

aveva scritto pochi giorni fa il vicepresidente dell’infrastruttura dei sistemi di Google, Amin Vahdat.

 

 

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