L’argomento principe sui mercati finanziari al momento è il caso Gamestonk, tanto da spingere la gente a informarsi in modo “semplice” su un argomento complesso.

Si tratta, difatti, di una vicenda dai contorni sfumati e non proprio facile da inquadrare, e chi non mastica di economia e finanza può avere molti problemi ad assimilarne le basi, l’evoluzione e le conseguenze.

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Come capita spesso in casi analoghi, si cerca un bignami semplice, magari divertente: e il cinema è spesso la soluzione preferita (anche se difficilmente la migliore) in queste eventualità.

È successo, ad esempio, lo scorso anno con Contagion, film di Steven Soderbergh del 2011 che racconta l’evolversi di una misteriosa e pericolosissima pandemia mortale (per la disperazione degli ipocondriaci).

La storia si ripete, ora, con due film, abbastanza recenti e accattivanti, che parlano di trappole dell’alta finanza: The Wolf of Wall Street e La Grande Scommessa, che sono improvvisamente balzati ai numeri 3 e 4 della classifica di popolarità delle pellicole su iTunes.

caso gamestonk

 

Cos’hanno in comune questi due film, a parte la breve ma significativa presenza di una spumeggiante Margot Robbie? Parlano entrambi di alta finanza e di come, sostanzialmente, esistono due tipi di persone tra coloro che vi operano: i lupi e gli sprovveduti.

 

Nessuno dei due, in realtà, è utile a comprendere direttamente il caso che ha coinvolto le azioni fuori controllo di GameStop, ma riescono comunque a far comprendere l’ambiente in cui accadono certi disastri e fanno prendere confidenza con termini come “subprime” e “vendita allo scoperto”.

Trevor Noah, conduttore del The Daily Show, ha appena pubblicato una parodia della famosa scena di Margot Robbie nella vasca da bagno in cui spiega l’affaire GameStop.

 

 

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