Meta ha annunciato il suo nuovo modello di intelligenza artificiale chiamato Voicebox, che è descritto come il più versatile finora per la generazione del linguaggio. In sostanza, l’IA è in grado di replicare la voce di qualsiasi persona, dopo aver ascoltato un campione di pochi secondi, e poi può tradurre qualsiasi testo scritto in un discorso audio in pochi secondi.

Fatta questa premessa, non stupisce che Meta abbia dichiarato di non volere, almeno per ora, rendere pubblicamente disponibile il suo modello, o il codice alla base del software, citando gli alti rischi che Voicebox venga utilizzato per compiere abusi o violare la legge.  Attualmente, il modello non è ancora finito, ma è in fase di sviluppo.

Secondo Meta, Voicebox è in grado di generare discorsi in sei lingue diverse e per farlo gli basta ascoltare il campione della voce di una persona per appena due secondi. L’obiettivo futuro di Meta è quello di utilizzare il modello per offrire, tra le altre cose, esperienze di traduzione naturali ed autentiche. Tuttavia, la società ritiene che ci siano molte sfide e rischi associati alla diffusione di questa tecnologia.

La decisione di Meta di non rilasciare pubblicamente il modello Voicebox evidenzia la crescente consapevolezza dei potenziali abusi e delle potenziali conseguenze negative legate all’uso dell’intelligenza artificiale. Le società sono sempre più consapevoli della necessità di bilanciare l’innovazione tecnologica con la responsabilità etica. Meta sta prendendo una posizione cautelativa per garantire che questa potente tecnologia non venga utilizzata in modo improprio o dannoso.

È probabile che Meta continui a sviluppare il modello Voicebox e a esplorare modi sicuri ed etici per la sua eventuale distribuzione al pubblico. Nel frattempo, la società ha annunciato che si concentrerà sulla gestione dei rischi e sulla promozione di un utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale nel campo della generazione del linguaggio.