La recensione del primo episodio di The Mandalorian 2, che segna un grande ritorno per la serie più attesa di questa stagione televisiva.

Vera e propria serie fenomeno dello scorso anno, The Mandalorian è stato un terremoto enorme per Star Wars, tanto da assorbire l’attenzione anche rispetto ad Episodio IX. Oggi, dopo un anno in cui Disney+ è arrivato anche nel nostro Paese, possiamo procedere con la recensione del primo episodio di The Mandalorian 2.

Complice la risonanza della stagione precedente, l’attenzione mediatica sull’attesissimo seguito è stata praticamente alle stelle, e negli scorsi mesi siamo venuti a sapere di tanti rumor così assurdi da fare esplodere il cuore di noi poveri fan. Tra questi, il casting praticamente confermato di Rosario Dawson come Ahsoka Tano (riportato da mesi da diverse fonti autorevoli), che segna il ritorno dell’icona non cinematografica più importante, più carismatica e più amata dell’intero franchise.

 

 

A questo si vanno ad aggiungere le premesse di questa stagione, che vedono il nostro mandaloriano cercare di riunire il tenero Baby Yoda (qui ancora icona dello show, specie nei suoi momenti più simpatici) alla sua specie, che sappiamo essere ovviamente estremamente sensibile alla Forza. Collegando i puntini è chiaro che questa seconda iterazione della serie sarebbe andata all in sull’immaginario di riferimento, approfondendolo e sfruttando a pieno gli evidenti collegamenti con le serie animate guidate da Dave Filoni, che qui non a caso è produttore esecutivo e mente del progetto insieme a Jon Favreau.

 

Leggi anche

 

Il primo episodio per ora però non accelera in quella direzione, pur dando ai fan e ai conoscitori del canone ogni motivo per stamparsi un sorriso in faccia dall’inizio alla fine, con addirittura queste prime battute che prendono di peso una linea narrativa secondaria dalla trilogia di romanzi di Aftermath (di cui non mi stancherò mai di sottolineare l’importanza). Al solito, The Mandalorian continua ad essere tra le cose migliori mai uscite fuori dal franchise di Star Wars, pure nel suo modo di guardare a qualsiasi tipo di spettatore, che sia fan sfegatato o meno.

É probabile che su questo fronte le cose cambino un po’ entro la fine della stagione, ma questo tipo di scrittura permette di dare ad ognuno il suo, rispettando l’anima mainstream della produzione come la sua appartenenza ad un disegno molto più grande.

Detto questo, continuiamo con questa recensione del primo episodio di The Mandalorian 2, che vi ricordo trovate su Disney+ da questa mattina.

 

 

Non voglio anticipare nulla sul piano narrativo in questa recensione del primo episodio di The Mandalorian 2, per il semplice fatto che ogni minima anticipazione può tradursi in spoiler più o meno pesanti. Fatto sta che – come era lecito aspettarsi – la serie di Favreau mantiene la progressione più o meno verticale (eventi autoconclusivi in una puntata) che la ha contraddistinta già nella prima stagione.

É difficile capire quanto questo sia un bene o un male, come è difficile capire ad oggi quanta coesione orizzontale ci sia tra ogni capitolo del racconto, ma questo era il problema più evidente e pesante del debutto, e sarà osservato speciale nelle prossime settimane mano a mano che recensirò gli episodi.

Non c’è davvero nulla da recriminare a questo ritorno di The Mandalorian

Eccetto questa riserva, non c’è davvero nulla da recriminare a questo ritorno di The Mandalorian, che ribadisce con ancora più forza l’anima western alle sue spalle, al solito in maniera davvero diretta e esplicita, ribadendo i luoghi comuni del genere sul fronte tecnico come situazionale. Abbiamo il classico forestiero che arriva e viene guardato con sospetto dal villaggio, abbiamo uno sceriffo, abbiamo un “saloon” desolato, abbiamo uno spiraglio di un duello e soprattutto abbiamo una colonna sonoro che vanta maggiore varietà e ancora maggiore coesione con la messa in scena, cosa che appare appunto lampante nei momenti che più strizzano l’occhio al western.

 

The Mandalorian 2 recensione primo episodio tusken

 

Tutto questo alzando l’asticella del ritmo (altro punto dolente dall’anno scorso, a tratti) con un bel po’ di azione ben diretta e effetti visivi ancora più sorprendenti, pur mantenendo un certo rigore e una certo spirito evocativo nei tempi e nell’estetica, con splendidi campi lunghi e lunghissimi.

In particolare, un grandissimo plauso va alla direzione della sequenza finale dell’episodio, che è praticamente uno splendido esempio di celolunghismo a livello di risorse, immaginario e gestione della scena da parte di Favreau, regista dell’episodio oltre che showrunner della serie.

Questo concentrato distillato di azione ha davvero del memorabile, amplia l’ambizione di alcune dinamiche e situazioni della prima stagione, e nel sottolinearlo con una certa prepotenza e con un guizzo molto notevole cambia l’aspect ratio ai 16:9, riempiendo quindi tutto lo schermo per aumentare l’impatto delle immagini dello scontro. Dietro questa scelta c’è tanta consapevolezza del medium televisivo e tanta capacità, da parte della visione in regia, di sfruttarne le potenzialità e le dimensioni; davvero il momento migliore dell’episodio e uno dei migliori della serie, a mani bassissime.

 

The Mandalorian 2

 

Al di là di ciò, dicevo all’inizio che The Mandalorian funziona anche perché vive di diversi piani di lettura: divertente e intrattiene lo spettatore comune, ma esalta anche il fan. A proposito di questo, è davvero un tocco di classe raccordare la serie col canone più secondario, andando addirittura a recuperare una linea narrativa di alcuni intermezzi (nemmeno del racconto principale) della trilogia di romanzi di Aftermath, per andare a riscriverla un minimo (amen per le piccole contraddizioni) e per riproporla al grande pubblico perché valida e degna di emergere dalla carta.

Sono consapevole che ben poche persone noteranno questo particolare

Sono consapevole che ben poche persone noteranno questo particolare, ma io ve l’ho detto, e da fan, personalmente, mi sono sentito molto ricompensato della mia dedizione quando ho visto su schermo tale rispetto per l’organicità del canone. In quest’ottica, The Mandalorian è totalmente antitetico, per dire, all’approccio di prodotti come The Rise of Skywalker e relativa confusione.

Il rispetto per ciò che è stato nel franchise in ogni caso non si ferma qui, e ci tengo a sottolinearlo in questa recensione del primo episodio di The Mandalorian 2: ci sono diverse altre chicche immediatamente riconoscibili, non necessariamente ristrette al fan duro e puro, ma rivolte pure agli affezionati delle uscite cinematografiche.

Ce n’è per tutti i gusti, insomma, e The Mandalorian è tornato più in forma che mai.

 

 

La seconda stagione di The Mandalorian esce ogni settimana su Disney+, con un episodio ogni venerdì mattina.
Attenzione Spoiler: se avete già visto la prima puntata della seconda stagione di The Mandalorian allora ecco il commento e tante curiosità della puntata con Roby Rani.