La nostra intervista a Susanna Nicchiarelli e a Romola Garai, rispettivamente regista e protagonista del film Miss Marx, presentato in concorso al Festival di Venezia 2020 e arrivato in sala lo scorso 17 Settembre.
Dopo aver vinto nella categoria Orizzonti nel 2017 con il suo Nico, 1988, Susanna Nicchiarelli torna al Festival del Cinema di Venezia questa volta nel concorso ufficiale del Festival con un manifesto di forza, femminismo e ribellione: Miss Marx.
Nei panni della giovanissima Eleanor Marx, figlia più piccola di Karl Marx, troviamo l’attrice britannica Romola Garai. Ma chi è Miss Marx?
Miss Marx è un’eroina moderna nata in un’epoca ancora troppo datata ma che proprio per questo ha bisogno di donne come Eleanor che combattono per i diritti di altre donne, per quelli dei lavoratori, per quelli dei bambini.
Eleanor è rivoluzionaria, ribelle ma anche molto fragile. Eleanor è una donna che vorrebbe portare il peso del mondo sulle sue stesse spalle ma non ce la fa, esattamente come avviene spesso e volentieri nella vita reale. Alla fine rimane vittima degli stessi tormenti, delle pene d’amore e del dolore che, in fondo, la vita le ha riservato. Eppure Eleanor non ha mai smesso davvero di combattere, neanche nella resa.
Il film è una delle otto pellicole in concorso dirette da donne. Una dato che ha entusiasmato i più nel momento dell’annuncio ma che fa anche molto riflettere sull’assurda e folle condizione in cui ancora oggi, nel 2020, le registe vengono ancora discriminate e non messe di pari posizione rispetto a quella dei colleghi uomini.
Un’industria cinematografica la nostra – così come quella internazionali – che fa ancora differenze di sesso e produce l’anno una parte esigua di donne, le quali con sempre maggiore fatica riescono a far carriera, a partecipare ai Festival o arrivare alla stagione dei premi.
Speriamo di arrivare in un momento in cui non far più notizia avere otto registe in un concorso. Intendo dire che spero di arrivare in un momento in cui parlare solo dei film e non del sesso di chi li ha diretti.
Ci spiega la regista Susanna Nicchiarelli alla nostra domanda sul perché, ancora oggi, c’è da gioire nel vedere otto registe donne, anziché considerarlo una normalità.
Romola Garai, invece, va alla radice del problema e ci racconta:
Le donne sono state da sempre scoraggiate dall’intraprendere il ruolo dietro la telecamera. Se sono creative diventano attrici o produttrici, questo perché nell’industria cinematografica c’è un enorme pregiudizio nei confronti delle registe donne.
Credo che quello che sta accadendo adesso, quello che iniziamo a vedere, è che ci sia l’impegno nel capire che le giovani ragazze hanno bisogno di vedere registe donne dietro la telecamera cosicché possano sentirsi ispirate a diventare registe a loro volta.
La nostra intervista completa a Susanna Nicchiarelli e Romola Garai per Miss Marx: