Christian Galli, l’intervista all’autore Tunué che racconta Menta

Christian Galli, l'intervista all'autore Tunué che racconta Menta

Lucca Comics & Games 2022 ormai è alle nostre spalle ma non c’è un evento che si fa attendere così tanto durante l’anno come questo. In questa cornice abbiamo incontrato molti talenti interessanti e tra questi Christian Galli, l’autore di Menta edito per Tunué.

Ci sono domande molto semplici ma allo stesso tempo a cui è quasi impossibile rispondere. Il modo migliore per riuscire nell’intento è raccontare una storia. Cosa accade dentro di noi quando qualcuno che amiamo muore?

A questa domanda cerca di osare una risposta la graphic novel young adult, Menta, pubblicato da Tunué, ma scritto e disegnato principalmente da Christian Galli, uno dei più giovani interessanti autori italiani contemporanei.

Menta racconta la storia di Lamia, quella che viene definita una ragazza forte e intelligente. Molto legata al suo anziano cane Otto e alla sua vicina, Marzia, dovrà affrontare un momento molto difficile quando prima uno e poi l’altra verranno a mancare. Da questo momento, una serie di eventi strani inizieranno ad accadere: lampioni tremolanti, rumori forti nel giardino, ombre minacciose. La presenza del nuovo vicino, Michele, complicherà ancora di più le cose. Parlando con l’autore abbiamo scoperto come è nata l’idea della storia e del perché ha voluto condividerla.

La storia è partita da ovviamente una necessità mia di parlare di alcuni temi che sentivo molto forti in quel momento nella mia vita, perché nasce un po’ dalla mia esigenza di superare un lutto legato al mio animale domestico che quando ho cominciato a scrivere il libro era ancora vivo, però era molto, molto anziano. Quindi sapevo che prima o poi ci saremmo dovuti salutare. E ho pensato che sarebbe stato bello lasciare qualcosa. Ecco tutto questo percorso che abbiamo fatto assieme, dato che abbiamo vissuto assieme, dalla dalla mia prima media fino all’anno scorso. E per i personaggi ho usato la memoria. C’è sicuramente un po’ di me nelle due protagoniste, in un modo o in un altro. Io ho delle caratteristiche sia di una che dell’altra, però ho poi cercato di renderle autonome e di renderle dei personaggi a tutto tondo, quindi con anche caratteristiche che non c’entrano assolutamente con quello che è la mia persona. Ho poi usato magari amici, è capitato, ma a livello fisico, e con personaggi secondari, magari da mettere nella folla. Alcuni compagni di classe sono dei miei amici e riportati a livello fisiognomico al tempo delle medie. Quello sì, quello l’ho fatto perché sono citazioni che posso cogliere solo io e i miei amici, giustamente, ma che mi piace inserire nelle mie storie.

E a proposito del tema della perdita che tu affronti e anche dell’amicizia, l’importanza di avere qualcuno accanto in questi momenti e qualcuno che ti comprenda, cosa consigli per chi magari non è così fortunato da riuscire a condividere il dolore? Pensi che i personaggi, magari di un fumetto, possano aiutare in qualche modo, nella dimensione non sentirsi soli e sentirsi anche compresi?

Diciamo che è una cosa che mi auguro. Poi ovviamente non ho la sfera di cristallo. Io spero che comunque questa piccola storia possa anche essere spunto per chi magari anche ha delle persone con cui condividere questo dolore. Ma diciamo che il dolore per la perdita di una persona cara è difficile da condividere totalmente con qualcun altro, perché comunque, per quanto questa persona ti sia vicina, se la persona che se ne è andata non era nessuno per il tuo amico o per la tua amica, non potrà mai appieno condividere totalmente il tuo dolore, perché ovviamente ha un valore diverso che lo si voglia o no. E quindi io ho creato questa storia anche come spunto di partenza per un discorso di speranza e di poter condividere con personaggi inanimati. Nel senso inventati, che però magari hanno delle caratteristiche in comune con noi, magari tu affronti il dolore come la protagonista di questa storia, oppure la affronti come la sua amica. Insomma, ho cercato di dare più letture e anche più spunti, in modo che uno potesse rivedersi in loro.

Christian Galli, l'intervista all'autore Tunué che racconta Menta

Quando prenderete il volume di Menta in mano per la prima volta, vi renderete conto di una sua particolarità a dir poco inusuale: ci sono molti dettagli disseminati armoniosamente nella storia, che sembra di viverle in prima persona e sentire i profumi e le sensazioni ad essi legati. La memoria “proustiana” è uno dei temi cardine della nostra graphic novel che Tunué ci propone nelle sue splendide edizioni cartonate.

Questa storia, come abbiamo accennato, segue le vicende di una giovane ragazza di nome Lamia, profondamente segnata dalla morte del suo amatissimo cane, Otto. Con il suo carattere estremamente orgoglioso, Lamia si fa conoscere dal lettore come un personaggio estremamente fragile, e molti di noi possono rivedersi nel suo disperato tentativo di relegare in un angolo remoto del proprio cuore il dolore, incapace di farsi aiutare dalle persone che le stanno vicino.

Il problema di reprimere le emozioni però è molto semplice: è come essere una pentola a pressione. Prima o poi l’intensità di quegli stati d’animo esploderà in atti improvvisi come sfoghi di rabbia, o parole forti di cui ci si pentirà sul lungo periodo. La nostra protagonista però non è affatto sola: accanto a lei troviamo personaggi come Lucia (soprannominata Lu), la sua coraggiosa migliore amica appassionata di calcio ma poco propensa alla lettura, e la vicina di casa Marzia, un’anziana signora molto carina.

Questo è il mondo che circonda Lamia e il legame che ha con gli altri personaggi è un un senso che li unisce tutti rappresentato all’interno del volume: gli odori. I profumi che fanno parte della nostra vita da sempre, come quelli dei fiori e delle piante che Marzia ha fatto scoprire a Lamia quando era ancora piccola.

Tutti associamo degli odori a delle sensazioni ben precise e a delle persone. Il nostro odore ci rende riconoscibili come individui, come il profumo delicato di pesca sprigionato da Lucia, quello di vaniglia associato alla mamma, o quello intenso e misterioso della menta, legato a Michele.

Il nostro “profumo” è una sorta di codice capace di farei spazio nelle stanze del nostro cuore, permettendo a emozioni profonde di trovare un sentiero per manifestarsi.

Christian Galli, l'intervista all'autore Tunué che racconta Menta

Uno dei punti di forza sono i personaggi e anche la pletora di ambientazioni diverse nelle quali si muovono: la scuola, la famiglia, la casa della vicina e, infine, una misteriosa casa abbandonata, probabilmente infestata dai fantasmi. Conoscere da vicino Lamia, Lu, Marzia e Michele attraverso i loro punti di forza, debolezze e particolarità, è molto interessante ma qualcosa li attende all’orizzonte: una creatura mostruosa, che solo Lamia sembra riuscire a vedere, si fa viva nell’oscurità e scatena degli incidenti…

Vogliamo anche aprire anche un breve inciso sull’autore per chi non lo conoscesse, Christian Galli, nato a Parma nel 1993, è un fumettista italiano che si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e allo stesso tempo alla Scuola Comics di Reggio Emilia. È stato pubblicato dalla rivista Internazionale e con la casa editrice Tunué ha pubblicato il suo primo graphic novel, Il calore della neve (2018) e nel 2022 Menta.

Questo per dire che è impossibile non menzionare i disegni curati nel minimo dettaglio di Christian Galli e, soprattutto, tutte le sfumature del colore verde che riesce ad usare. Questa scelta dal forte potere evocativo non è affatto casuale: l’odore della menta, con la sua forte componente di intrigo e mistero, è alla base della nostra storia, entra nelle vite dei protagonisti e finisce per colorare in modo ogni giorno diverso le pagine nella sua manifestazione visiva.

L’odore della menta però va di pari passo con un altro fenomeno inusuale: questo ragazzo di nome Michele. Il ragazzo infatti inizia a fermarsi spesso vicino alla casa di Lamia per osservarla di nascosto, e quando viene scoperto usa solo scuse vaghe e rimane avvolto in un’aura di mistero. Lamia e la sua grande amica Lu cercheranno di scoprire se Michele ha buone o cattive intenzioni in tutti i modi.

Ti piacerebbe in un futuro, magari che la tua graphic novel, diventasse un altro media, cioè una serie televisiva, o anche magari parte di una clip di un video musicale. Non so se ci hai mai pensato, non so se è tra i tuoi futuri progetti o se ti piacerebbe appunto che il tuo racconto si trasformasse in qualcosa di reale, he che si muove ancora di più da solo.

Questa domanda mi piace perché ieri sono stato in una scuola a Lucca per un incontro con gli studenti e i ragazzi. Mi hanno chiesto esattamente questa cosa e la risposta è magari, mi piacerebbe tantissimo. Ovviamente sono cose che non dipendono da me. Oppure, come è giusto che sia, però se potessi scegliere così. Se potessi sognare, mi piacerebbe tantissimo che ne venisse tratto qualcosa anche come spunto di partenza per un cartone animato, magari con le differenze del caso che ci possono essere. Però secondo me sarebbe una storia che ho la presunzione di pensare che funzionerebbe anche a livello di atmosfere e tutto, gli piacerebbe molto.

Se hai degli autori preferiti o comunque qualcosa che hai usato come ispirazione, magari non solo per la storia, anche precedente a il calore della neve, ti chiedo se se hai degli autori che ammiri anche non italiani, magari se c’è qualcosa che segui, che ti piace anche romanzi, libri, qualsiasi cosa.

Allora è una domanda complessa, perché ce ne sarebbero talmente tanti da citare Io sicuramente nella mia infanzia sono stato toccato da mostra allergia, alcune cose che probabilmente si vedono. Amo moltissimo come disegnatore Lorenzo De Felici, che ha fatto con Kirkman Oblivion Song pubblicato in Italia dalla Press ed è un fumetto che ho guardato tantissimo, soprattutto anche per i colori che quindi cito Annalisa Leoni, che è la colorista di questa serie. Mi sono ispirato tanto al suo modo di colorare, ho cercato di rubare tutto quello che pensavo potesse essere utile a trasmettere le sensazioni giuste nelle atmosfere della mia storia. Quindi queste sono cose che ho guardato tanto. Poi voglio citare anche Matthew Bonhomme, che è un disegnatore francese bravissimo, che guarda sempre tanto e fa parte comunque del mio, dei miei fumetti che uso come da studiare e che tengo sempre sulla scrivania e che studio nel mentre, che disegno. Per la storia invece non saprei. Probabilmente l’atmosfera un po dark, pseudo fantasy viene un po da mostra e da certe cose che magari leggevo quando ai tempi di piccoli brividi, per esempio, mai qualcosa c’è sicuramente.

Anche se Menta principalmente è una storia di amore e di legami famigliari, entrambi imperfetti ma indissolubili, dall’altro Christian Galli riesce a costruire una trama movimentata, fatta di elementi paranormali da racconto del mistero, mescolati ottimamente ad un percorso di crescita personale e di elaborazione del lutto.

A confronto con Il calore della neve, Menta è una Graphic Novel consigliata soprattutto ai lettori più un po’ più grandi. La prima opera infatti è una storia semplice ma diretta, che parla di amicizia, avventura e mantiene quell’alone di mistero, che terrà i lettori col naso nel libro finché il mistero della sparizione di Fredrik non sarà risolto.

Anche qui abbiamo un gruppo di amici Simen, Odd, Roy e Iselin, che partono alla ricerca di Fredrik, fuggito da casa dopo una lite con i genitori. L’ambientazione stavolta si svolge tra paesaggi innevati e pericoli naturali come le tempeste di neve e ghiaccio ma allo stesso tempo pieno di insidie, i ragazzi impareranno a fidarsi l’uno dell’altro. Riusciranno a trovare dove si è nascosto Fredrik?

La prima opera che si fa non si scorda mai ed è il caso de Il calore della neve che non ha caso ha come tema centrale una forte storia d’amicizia in cui, quattro bambini di dieci anni, senza genitori e mezzi di comunicazione, decidono di andare a salvare uno di loro all’interno di un bosco coperto di neve. La rabbia di Simen è tale che anche gli altri amici ne sono contagiati e proprio per questo, decideranno di accompagnarlo in questa impresa che per dei bambini sembra davvero impossibile.

Entrambe le storie però hanno un marchio di fabbrica del nostro giovane autore: un ritmo crescente e dialoghi inaspettati, ti tengono isolato alla pagina e si leggono tutto d’un fiato, senza perdersi il gusto della lettura.

Willow: tutto quello che sappiamo sulla serie sequel
Dampyr, la recensione: la guerra con il mondo delle tenebre è iniziata
American Born Chinese, la recensione: una favola per accettare se stessi
American Born Chinese, la recensione: una favola per accettare se stessi
Fumetti, il quotidiano e la sperimentazione, l'intervista a Michela Rossi aka Sonno
Fumetti, il quotidiano e la sperimentazione, l'intervista a Michela Rossi aka Sonno
7CRIMINI - L'Estorsione, la recensione della serie di fumetti Tunué
7CRIMINI - L'Estorsione, la recensione della serie di fumetti Tunué
Nei Boschi, la recensione del Graphic Novel di Emily Carroll
Nei Boschi, la recensione del Graphic Novel di Emily Carroll
Magic Fish, la recensione del graphic novel edito da Tunué
Magic Fish, la recensione del graphic novel edito da Tunué
Flash/Zagor: intervista a Mauro Uzzeo, Giovanni Masi e Adele Matera
Flash/Zagor: intervista a Mauro Uzzeo, Giovanni Masi e Adele Matera
Intervista a Romeo Toffanetti: "leggere fumetti è un modo di sognare"
Intervista a Romeo Toffanetti: "leggere fumetti è un modo di sognare"