La recensione di Miss Marx, italiano in concorso al Festival di Venezia, diretto da Susanna Nicchiarelli, vincitrice nel 2017 del Miglior Film a Venezia nella sezione Orizzonti con Nico, 1988. Il ritratto rock e rivoluzionario, però, della Marx non riesce ad essere tanto convincente quanto graffiante come quello di Christa Päffgen.

La rosa italiana dei film in concorso viene composta anche da Susanna Nicchiarelli che, proprio al Festival di Venezia, tre anni fa, è stata la vincitrice del Miglior Film nella sezione Orizzonti.

Dopo la sua Nico, la Nicchiarelli si cimenta in un nuovo ritratto dai tratti forti e rivoluzionari. La recensione di Miss Marx, direttamente da Venezia, parte proprio dalla rappresentazione di questa donna iconica, affamata, caparbia ma anche fragile. Una donna che ha combattuto molto per i suoi ideali ma che, alla fine, rimane intrappolata in quello che è il tallone d’Achille di molti esseri umani: l’amore.

 

recensione di Miss Marx

 

Londra, 14 Marzo 1883. È una giornata fredda, grigia e spenta. Le lacrime rigano il volto arrossato dal freddo di una ventottenne Eleanor Marx che pronuncia l’elogio funebre di suo padre: il filosofo, sociologo e politico Karl Marx.

Brillante, colta, libera e appassionata

Brillante, colta, libera e appassionata, Eleanor è la figlia più piccola di Karl Marx ed è stata tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, partecipando alle lotte operaie, combattendo per i diritti delle donne e l’abolizione del lavoro minorile. Caparbia, testarda, dagli occhi grandi e gentili, affamati e anche vispi. È il ritratto della fierezza, ma al tempo stesso non nasconde la sua fragilità, il suo dolore, la sua sofferenza. Anche nei momenti di distacco, è negli occhi della nostra Miss Marx che riusciamo a leggere i suoi sentimenti.

 

 

 

 

I dolori della giovane Eleanor

Modello e vera eroina del suo tempo, nell’anno della morte del padre diversi sono gli avvenimenti che cambiano il percorso di vita della Marx e che, purtroppo, decretano anche il suo tragico destino. Primo fra tutti l’incontro con Edward Aveling, di cui si innamorò perdutamente, iniziando una relazione lunga e burrascosa, fino al 1898, anno della morte di entrambi.

Aveling era un attivista politico, il quale si distinse nella lotta per la creazione dei primi sindacati per gli operai e per i disoccupati. Assieme alla Marx fu fondatore del Socialist League, ma purtroppo a causa di alcuni problemi economici, venne allontanato dal movimento socialista.

 

recensione di Miss Marx

 

Pur amando Eleanor di un amore sincero, Aveling ha avuto molteplici relazioni, tradendo nel corpo e nell’anima la compagna, fino a portarla al suicidio. Un gesto disperato e violento, che sottolinea ancora di più le catene che la donna stessa aveva auto-indossato, relegandosi per sempre ad un’esistenza infelice e, ormai, vuota.

Da una donna come Eleanor questo epilogo non se lo aspetterebbe nessuno

Da una donna come Eleanor questo epilogo non se lo aspetterebbe nessuno, eppure Susanna Nicchiarelli cerca di essere il più fedele possibile al ritratto di questo controverso personaggio, che forse ci saremmo aspettati più corazzato e intenso. La definisce nelle gioie, ma soprattutto nei dolori, quelli che maggiormente hanno caratterizzato gli ultimi 15 anni di vita della donna.

In realtà, questo offre il perfetto pretesto per mostrare quanto contemporanei potessero essere alcuni scenari dell’epoca, da un punto di vista sociale, politico ed anche sentimentale.

 

 

 

“Tussy”, ritratto di una donna moderna

Miss Marx è indubbiamente una donna moderna e rivoluzionare, sebbene vittima dell’ipocrisia e incongruenze del suo stesso tempo, eppure Susanna Nicchiarelli non riesce a conquistare fino in fondo lo spettatore con il racconto di questa pioniera.

Le aspettative rock che si possono venire a creare, complice lo stile della regista, il modo in cui il film è stato presento e si presenta, vengono tradite in fretta con la realizzazione di un racconto piuttosto ordinario e ben poco appassionante.

Si nota come la Nicchiarelli voglia assolutamente allontanarsi dal cliché del dramma in costume, ma non riesce a farlo davvero. Nel disperato tentativo di realizzare qualcosa di nuovo, ci troviamo di fronte a qualcosa di più stantio che da la sensazione di già visto e anche vecchio.

 

recensione di Miss Marx

 

Alla fine della giostra Miss Marx è una pellicola che gira su se stessa; non ha una vera meta da seguire e finisce con l’essere un biopic come tanti. Si, indubbiamente una pellicola di questo tipo, con il tipo di regia e fotografia utilizzata dalla Nicchiarelli si allontana in modo prepotente dallo stile italiano, mostrandosi come un vero e proprio film internazionale, ma questo non basta per farlo davvero spiccare.

 

 

 

Quando l’empatia non basta

Certo, è facile rispecchiarsi nel volto di Eleanor, per gli amici Tussy; nella sua tenacia e nella sua rincorsa verso i diritti, le lotte, l’uguaglianza, così come nella tragicità dei suoi sentimenti, eppure tutto viene sminuito da un pesante senso melodrammatico che rende la pellicola macchinosa e, a tratti, perfino noiosa.

Il film non arriva mai ad un vero punto e per quanto si, contestualizzare il periodo con pellicole come questa sia fondamentale, manca davvero la voglia, l’esigenza di osare. Il coraggio di fare un passo in più e confezionare una reale pellicola punk, incisiva, decisiva.

Grande nota di merito è per la protagonista Romola Garai, che riesce comunque ad immedesimarsi perfettamente all’interno del personaggio. Accoglierne le gioie e, soprattutto i dolori. La Garai ci prova ad andare oltre gli schemi fissi della struttura narrativa, ma vi rimane incastrata, soffocando sotto il peso di un’opera riuscita a metà.

 

recensione di Miss Marx

 

Sogni infranti, premesse tradite, a conclusione della recensione di Miss Marx c’è della grande delusione nei confronti della pellicola “non-rock” della Nicchiarelli.

Non c’è la rivoluzione, non c’è il coraggio, non c’è la brillantezza e l’aggressività tipica dello stile della regista che, invece, abbiamo visto enormemente, e amato, in un film come Nico, 1988.

Un gran peccato.

 

 

Miss Marx sarà al cinema dal 17 Settembre