Internet blackout: mezza internet oscurata il 18 gennaio

La notizia di un possibile oscuramento / non-troppo-ben-specificato-mal-funzionamento di alcuni siti internet (si parla anche di major come Amazon e Twitter, Facebook e Google addirittura) il prossimo 23 Gennaio suona davvero come forma di protesta piuttosto radicale, un po’ come se fosse indetto uno sciopero di internet…

L’idea che sta dietro al provvedimento di legge USA denominato SOPA era stata ben chiarita dal nostro sommissimo Boss-dei-boss e non credo servano ulteriori spiegazioni:

Renderebbe ancora più facile oscurare e bloccare siti per “violazione del copyright”…

Il paragone con la nostra lotta locale con la SIAE è scontato e anche in Germania i problemi con troppi video di TuTubo legati a permessi e autorizzazioni sono già anticamere di una situazione che potrebbe farsi davvero pesante.

Le voci in merito a questa protesta sono davvero tantissime, però le più moderate e meno Giacobbo-style ritengono sia solo una possibilità accennata o che si riduca comunque solo ad un parziale cambio cromatico del sito (…meh…).

Sia che assuma forme definite, che sia solo l’ennesimo tentativo di impanicare la gente (non dimentichiamoci che siamo ormai nel 2012…) o qualsiasi altro fenomeno, c’è da dire che SE davvero entra in atto, a mio modesto parere, andrebbe supportato.

Per me, come per tutti gli utenti al di là di credi e fanatismi (sia un programmatore estremo di Linux sulle ali di farfalle, sia un’utOnto di Messenger) Internet rappresenta le possibilità di diffondere idee e di condividere e, in un certo senso, anche di sparare boiate serenamente.

Vero che la strada verso cui stiamo andando a velocità di troppi Mega è quella del regresso-scemenza, ma è proprio quando una cosa viene proibita che inizia a diventare interessante, pericolosa e ancor più dannosa.

Posso ancora concepire che ci siano dei limiti ad uno strumento che di per se ha un potenziale immenso e che ci debbano essere delle linee guida sul suo utilizzo, ma credo che sarebbe molto più corretto ricordare alla gente che il proprio cervello e il buon senso sono strumenti che non possono essere sostituiti da leggi.

Se metti il gatto ad asciugare nel microonde e il micino muore, non PUOI denunciare la ditta dei forni perché sulle istruzioni non c’era scritto che non potevi usarlo come asciugatrice di pelo… e soprattutto trascinare il tutto in tribunale e vincere…

Demandare ad altri il potere di dirci tutto quello che possiamo o non possiamo fare ci trasforma, nella peggiore delle ipotesi, in automi e non più in esseri dotati di cervello pensante.

Di film e libri sul genere ne sono stati fatti parecchi e sono paure che hanno sempre generato parecchio terrore, ma la sostanza è che porre le nostre insicurezze nelle mani degli altri ci rende meno liberi.

Chiedere consigli è un conto, farsi aiutare nel definire dei margini entro cui operare si può ancora tollerare, ma farci dire cosa possiamo dire-fare-baciare è troppo.

Non propongo soluzioni, ma vorrei davvero stimolare la discussione in merito, al di là delle teorie giacobbistiche di fine del mondo e del libero pensiero.

Lascio a fondo articolo qualche sito dove si parla del 23 Gennaio.

Update: come disse il capo in un post di G+, Wikipedia ha deciso di anticipare la protesta: in effetti non avevo specificato che le date in ballo erano 2, mercoledì 18 o lunedì 23, giorno che precede la votazione!

Update di @Itomi: Aggiornato il titolo dell’articolo, il blackout è previsto per domani, 18 gennaio 2012.

Articolo di FoxNews, a quanto pare il tutto è nato da un’intervista rilasciata da tal Markham Erickson, direttore esecutivo di NetCoalition e poi commentata.

blackwaterops.net | Time.com | Newsessentials | Panorama.it | retetre.rtsi.ch | linkiesta.it

Learn More (Inglese):
Stop American Censorship
Electronic Frontier Foundation / Strike Against Censorship

Google: dimesso uno dei VP di Google Cloud per il suo passato antisemita
Google: dimesso uno dei VP di Google Cloud per il suo passato antisemita
Amazon crea l'AmaZen, uno sgabuzzino in cui i dipendenti si possono rinchiudere
Amazon crea l'AmaZen, uno sgabuzzino in cui i dipendenti si possono rinchiudere
Amazon, alcuni autisti spengono le app di sicurezza
Amazon, alcuni autisti spengono le app di sicurezza
Amazon non vuole che si ripeta l'incidente social delle bottigliette piene di urina
Amazon non vuole che si ripeta l'incidente social delle bottigliette piene di urina
Amazon: niente tasse per il 2020, anzi crediti d'imposta
Amazon: niente tasse per il 2020, anzi crediti d'imposta
Google, dipendenti e azionisti chiedono un cambiamento
Google, dipendenti e azionisti chiedono un cambiamento
Microsoft sfida Google e le chiede di pagare il giornalismo
Microsoft sfida Google e le chiede di pagare il giornalismo