Anodyne

Anodyne

In Anodyne vestiamo i panni di Young, un giovane ragazzo che si trova catapultato in un’avventura contro il male armato solo della sua fida scopa di saggina e guidato da una misteooisa figura chiamata Sage.

Lo sviluppo

Il gioco è sviluppato Analgesic Productions, un team formato da Sean Hogan (musiche e codice) e Jonathan Kittaka (design e storia), due studenti americani che hanno iniziato a lavorarci su nel Marzo 2012, per poi proporlo al pubblico nel Febbraio 2013.

Sean Hoghan e Jonathan Kittaka, gli sviluppatori di AnodyneSean Hoghan e Jonathan Kittaka, gli sviluppatori di Anodyne

 

 

La Storia

Anodyne è il classico gioco in cui veniamo volutamente tenuti all’oscuro della storia fin dall’inizio, per poi ricevere man mano indizi utili a ricostruire quello che è successo.

Qualcuno o qualcosa ha immerso le terre sulle quali ci muoviamo nell’oscurità

A grandi linee si può dire (senza cadere nello spoiler) che il mondo in cui ci troviamo è in grave pericolo, qualcuno o qualcosa ha immerso le terre sulle quali ci muoviamo nell’oscurità, permettendo a delle strane creature di proliferare. Per salvarlo dovremo sottrargli il Briar, un non meglio specificato antico artefatto.

 

 

Le ambientazioni

Il mondo di gioco è davvero vasto, vi sono: pianure, laghi, montagne, spiagge, grotte, paludi, deserti, e tanto altro al di fuori dell’immaginabile.

La mappa sembra chiedere di essere esplorata per intero

I paesaggi sono caratteristici e davvero ben disegnati, alcuni punti sono addirittura suggestivi e la mappa sembra chiedere di essere esplorata per intero. Poi ci sono delle chicce grafiche, come ad esempio un uomo vestito come Link che taglia un cespuglio, un hotel che ricorda il covo del Team Rocket dei Pokémon di seconda generazione, e molto altro.

Young and Link - AnodynePseudo-Link nel gioco, vicino al suo cespuglio

 

 

La colonna sonora

Le musiche in questo gioco sono di primaria importanza.

È la musica a definire l’umore di ogni quadro

Quando si cambia zona cambia anche la musica ed è essa a definire l’umore di ogni quadro, avendo di fatto un ruolo attivo nel definire le ambientazioni, che, a parte qualche eccezione, non trasmettono paura o aggressività. Tale compito è delegato alla colonna sonora, che lo compie in maniera impeccabile, le atmosfere sono sognanti e a volte strampalate, senza mai diventare pesanti o sgradevoli.

 

 

Il gameplay

Il gioco riprende il gameplay di classici come Zelda, cui si rifà senza tenerlo nascosto (c’è addirittura una fatina/scarafaggio che vi ronza intorno per curarvi), ruba qualcosa dai Pokémon e condisce il tutto con degli elementi da platform che aiutano a ideare dei piccoli puzzle della grandezza di una schermata. Le varie aree della mappa sono sempre raggiungibili “a piedi” ma vi è una warpzone che le collega tutte, facilitandone l’attraversamento.

Ci troveremo a dover esplorare dungeon situati negli ambienti più disparati, per recuperare chiavi, carte ed equipaggiamenti

Ci troveremo a dover esplorare dungeon situati negli ambienti più disparati, per recuperare chiavi di diversi tipi, carte collezionabili che ci sbloccheranno nuove aree, ed ovviamente nuovi equipaggiamenti che ci permetteranno di raggiungere zone precedentemente avvistate ma inarrivabili (esattamente come in Zelda per i Boomerang,  Iron Boots, etc, ed in Pokémon per le MN). In questo verranno in nostro aiuto i vari Checkpoint, che ci permettono di salvare il gioco, curarci ed ovviamente reimpostare il punto da cui rinascere in caso di morte.

Anodyne screen2
I boss di fine dungeon sono, secondo me, una delle poche pecche del gioco

I nemici sono vari e onnipresenti, passiamo dalle comuni gelatine a cose ben più strane e difficili da abbattere, per poi culminare con dei boss di fine dungeon che sono, secondo me, una delle poche pecche del gioco: è difficile abbatere una rana sputabolle senza subire almeno un danno, ma è abbastanza facile ammazzare alcuni boss al primo tentativo senza perdere neanche un cuoricino.

 

I comandi

Nota: uno dei comandi viene appreso solo a gioco avviato, in quanto è collegato ad un equipaggiamento, per questo motivo questo passaggio è un po’ criptico.

Niente di più semplice, niente di più difficile. “C” è Ok / Attacco, “X” è Annulla / ???, le freccette muovono Young ed “Enter” è pausa. Con la tastiera sembra essere abbastanza fattibile ma vi assicuro che con il joystick (nonostante l’ottimo sistema di calibrazione e configurazione dei pulsanti all’inizio, che secondo me molti altri giochi di questo tipo dovrebbero implementare), risulta un po’ confusionale, ma per non spoilerare non posso spingermi oltre, lo capirete da voi. 

 

 

In conclusione

Tutto sommato Anodyne è uno dei migliori titoli del suo genere (e se ve lo dice un fanatico della saga di Zelda potete crederci), riprende molti aspetti di altri giochi, ma non copia spudoratamente, fa sue le meccaniche e le ripropone in maniera matura ed (a volte) ironica, utilizzandole per creare un’avventura del tutto nuova ed aggiungendovi nuove caratteristiche che lo rendono un titolo a sé stante. Io stesso all’inizio lo avevo acquistato come parte di un bundle ed accantonato senza neanche provarlo perchè lo avevo etichettato come “L’ennesimo RPG senza capo ne coda”, poi così, per caso l’ho aperto per provarlo e mi ci sono incollato per 5 ore di fila.

Anodyne
Ne consiglio l’acquisto a chiunque voglia esplorare un mondo originale, fantastico e pieno di imprevisti

Ne consiglio l’acquisto a chiunque voglia esplorare un mondo originale, fantastico e pieno di imprevisti, popolato da creature davvero strane, e che riesce anche a strappare un ghigno di tanto in tanto.

Troverete pane per i vostri denti e l’avventura di Young metterà alla prova la vostra tenacia in un mondo colorato e ben progettato, pieno di enigmi e nemici, con una storia di fondo niente male.

 

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