Il James Webb Space Telescope (JWST), impegnato in una missione scientifica epocale, ha fornito agli astronomi una visione senza precedenti sulle galassie più antiche dell’universo.
Galassie antiche apparentemente giovani
Il JWST, uno dei progetti spaziali più ambiziosi, si è concentrato sull’osservazione dell’epoca dello spazio-tempo, puntando a scrutare le prime galassie emerse dopo il Big Bang. Gli scienziati, alimentati dalle aspettative, si sono trovati di fronte a rivelazioni che hanno destato stupore nella comunità scientifica. Lo studio, condotto da un team di ricercatori danesi e basato sulle osservazioni del JWST, suggerisce che le galassie analizzate sono molto antiche ma, allo sesso tempo, sembrano ancora in fase di formazione; un concetto che entra in conflitto con l’idea consolidata che le galassie raggiungano uno stato di equilibrio nei 12 miliardi di anni successivi al Big Bang.
La chiave di questa scoperta è rappresentata dal rapporto tra il numero di stelle e gli elementi pesanti all’interno delle galassie. Nell’arco degli ultimi 12 miliardi di anni, questo rapporto è rimasto costante, secondo i modelli teorici dominanti. Tuttavia, le osservazioni del JWST hanno svelato una deviazione significativa da questo modello nelle galassie più giovani.
Questo scenario si svela grazie alla comprensione dell’espansione dell’Universo
Le galassie più remote appaiono giovani e in formazione quando osservate dalla Terra, poiché lo spazio tra di esse e noi si è allungato nel corso del tempo. La luce, sebbene costante, impiega tempo a percorrere queste distanze cosmiche, ed è questo che permette agli osservatori terrestri di scrutare indietro nel tempo. Il termine “vecchio” e “giovane” viene utilizzato in modo intercambiabile in questa discussione, poiché alcune delle galassie più antiche appaiono incredibilmente giovani dalle prospettive terrestri. Le galassie antiche rivelano una fase precoce dell’Universo, un paradosso affascinante: le galassie più antiche sono, di fatto, le più giovani osservabili dal nostro punto di vista. Il JWST, con la sua potente capacità osservativa, promette di fornire dati aggiuntivi che apriranno finestre ancora più ampie sulla creazione e l’evoluzione delle galassie nell’Universo primordiale.