Le recenti scoperte nel campo delle batterie-goccia ispirate alle anguille promettono un futuro brillante per l’energia miniaturizzata e l’integrazione nei tessuti umani. Queste batterie, sviluppate presso l’Università britannica di Oxford e presentate sulla prestigiosa rivista Nature, si basano sul principio della produzione di elettricità simile a quello delle anguille.
Ogni batteria è composta da una fila di cinque minuscole gocce di idrogel, principalmente costituite da acqua. Ogni goccia ha una composizione salina diversa. Quando vengono raffreddate a quattro gradi, queste gocce si fondono, consentendo agli ioni di muoversi dai punti più salini alle estremità verso quelli meno salini al centro. Collegando due estremità della fila di gocce a degli elettrodi, il movimento degli ioni genera energia elettrica.
I risultati dei test in laboratorio sono stati sorprendenti: la batteria-goccia ha fornito energia per oltre 30 minuti, con una potenza massima di 65 nanowatt. Inoltre, i ricercatori hanno dimostrato la capacità di regolare l’attività delle cellule umane nervose progenitrici attraverso la corrente generata da queste batterie.
Queste innovazioni promettono applicazioni rivoluzionarie nei campi della biologia e della medicina. Si possono immaginare dispositivi integrati nei tessuti umani che sfruttano queste batterie per il rilascio mirato di farmaci o per accelerare la guarigione delle ferite. Inoltre, l’energia miniaturizzata prodotta da queste batterie apre nuove possibilità per biosensori avanzati e microrobot, che potrebbero rivoluzionare il monitoraggio medico e la diagnosi precoce.
Inoltre, la possibilità di collegare più unità di cinque gocce ciascuna per aumentare la potenza rende queste batterie altamente flessibili e adattabili a una vasta gamma di applicazioni. Con queste batterie-goccia ispirate alla natura, il futuro della tecnologia biomedica sembra essere sempre più promettente.