Ci ha lasciato Robert Krakoff, il co-fondatore della Razer, popolare marchio dedicato agli accessori da gaming, aveva 81 anni. Krakoff è stato un pioniere del settore ed è stato l’inventore di quello che è considerato il primo mouse da gaming, cioè il Razer BoomSlang.
Presentato nel 1999, il Razer BoomSlang era il primo mouse pensato per i videogiocatori ed offriva, per la prima volta, diverse caratteristiche poi diventate comuni negli accessori per i giocatori, tra cui una precisione estremamente più alta rispetto a quella dei mouse normali, oltre che un paio di tasti per regolare in tempo reale la sensibilità.
Razer aveva pubblicizzato il suo mouse da gaming stringendo una partnership con il giocatore professionista Johnathan “Fatal1ty” Wendel, che ne era diventato il principale testimone. Wendel era considerato uno dei migliori giocatori di Quake, all’epoca la parola eSport doveva ancora essere coniata.
Questo per spiegare quanto il contributo di Krakoff sia stato fondamentale nel rendere il settore del gaming quello che è diventato oggi: vale a dire, non un hobby di nicchia ma una realtà economicamente e culturalmente rilevante.
We are saddened by the passing of Co-Founder and President Emeritus, Robert Krakoff, known by everyone as RazerGuy. Robert’s unwavering drive and passion for gaming lives on and continues to inspire all of us.
Thank you Rob, you will be missed. pic.twitter.com/2HKNcFaOj2
— R Λ Z Ξ R (@Razer) April 28, 2022
Sebbene il primo mouse risalga al 2002, Razer è diventata una vera e propria azienda solamente nel 2005. Prima di allora era un semplice marchio di proprietà della Kärna, un’azienda che produceva tecnologie per i mouse.
La Kärna andò in bancarotta nel 2001, ma proprio su intuizione di Krakoff il marchio ‘Razer’ venne salvato, diventando un’azienda a sé stante. Per oltre un decennio, Robert Krakoff fu il volto di Razer. La sua storia personale è legata a doppio filo con quella dell’azienda.
Krakoff era anche noto per la sua disponibilità: per molti anni, acquistando un prodotto della Razer, il cliente riceveva una email firmata proprio dal fondatore della Razer. Nessun indirizzo ‘no-replay@…‘, le email venivano inviate dall’indirizzo personale del fondatore e dirigente di Razer, che ben volentieri spesso si prendeva un po’ di tempo per rispondere ai feedback e agli apprezzamenti dei fan del marchio.