Era prevedibile, ma non scontato. La Commissione Europea ha recentemente confermato che l’acquisto di Bethesda da parte di Microsoft non vada a creare un monopolio tossico per il settore, una presa di posizione che tutti si aspettavano, ma che ha comunque dovuto superare la cernita di un anti-trust che nell’ultimo periodo è divenuto estremamente sensibile a tutto ciò che è tech.

Risolto il lato burocratico, il già annunciato acquisto viene finalmente portato a termine con la grande M che ottiene uno studio di sviluppatori videoludici navigato e la ZeniMax Media che si porta casa un buon 7,5 miliardi di dollari.

Nel pacchetto con Bethesda, Microsoft ha ottenuto anche tutti i team secondari. Tra questi ricordiamo Arkane, MachineGames, id Software e Tango Gameworks, rispettivamente autori di Dishonored, Wolfenstein, Doom e The Evil Within.

L’azienda tecnologica si è quindi organizzata perché i nuovi arrivati possano preservare la loro struttura interna e ha confermato che l’intenzione sia quella di onorare gli impegni già presi dal team di sviluppo. In altre parole, i giochi già annunciati dovrebbero essere riconfermati senza alcun pericolo che diventino magicamente esclusive.

Allo stesso tempo, nel comunicato ufficiale, il dirigente Xbox Phil Spencer ha anche accennato a qualche nuova sorpresa per il futuro, ma lo ha fatto senza fornire alcun dettaglio succoso.

Con l’aggiunta del team creativo di Bethesda, i giocatori dovrebbero sapere che le console Xbox, il PC e il Game Pass saranno i migliori posti per godere dei nuovi giochi Bethesda, compresi alcuni nuovi titoli futuri che saranno esclusivi a Xbox e PC,

recita il comunicato.

Le aspettative nei confronti di Bethesda sono ora più alte che mai: una gestione infelice dei contenuti generati dagli utenti, l’impulso alla monetizzazione selvaggia e Fallout 76 hanno fatto alzare la guardia ai fan e il team videoludico dovrà ora riconquistare la piena fiducia del suo pubblico.

 

 

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