Elon Musk ha ripreso il CEO di Robinhood, app di finanza che ha deciso di limitare gli scambi in Borsa del gruppo Wallstreetbets.
Il caso Gamestonk e il gruppo Reddit dei Wallstreetbets sono ormai argomento mondano: un denso gruppo di piccoli investitori ha messo in scacco i tradizionali giganti di Wall Street puntando tutto su GameStop e altre aziende che erano date per morte. Da allora è esploso il parapiglia e l’app su cui si muovevano ha limitato il loro flusso d’affari, cosa che non è piaciuta al noto miliardario.
Il CEO di Tesla, d’altronde, segue la situazione da vicino, neppure una settimana fa aveva espresso un endorsement esplicito nei confronti di questi “ribelli” internettiani della finanza.
Ecco dunque che Musk e Vlad Tenev, CEO di Robinhood, si sono trovati a discutere l’intera faccenda in una stanza di Clubhouse, in un botta e risposta secco e particolarmente esplicito.
“C’è forse qualcosa di losco sotto?”, ha chiesto il miliardario. Tenev ha cercato quindi di spiegare con schiettezza a Musk e agli ascoltatori che non si è trattata di una scelta opzionale, piuttosto è stata obbligata da una mancanza di risorse.
Il sistema Wall Street ha certe regole e una di queste prevede che le parti partecipanti siano in possesso di capitali tali da coprire i pericoli delle loro manovre, un deposito che è tanto più grosso tanto è rischioso il gioco a cui partecipano.
Grazie alle strategie azzardate dei Wallstreetbets, la National Securities Clearing Corporation chiede ora a Robinhood la bellezza di tre miliardi di dollari, cifra che ha obbligato l’azienda a mendicare nuovi fondi e a limitare gli scambi di titoli più pericolosi.
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