Elon Musk si prepara a mettere le mani su dei giacimenti di gas texani, così da avere libero accesso al carburante fossile.

Il fondatore di Tesla non ha mai fatto parte di quella casta di potenti che devolve fette significative dei propri profitti in beneficienza, piuttosto si é cucito addosso l’immagine di miliardario che vuole migliorare il mondo direttamente con le sue azioni.

Solamente ieri, Musk ha lanciato in tal senso l’ennesima provocazione: 100 milioni di dollari a chiunque sia in grado di partorire un’idea geniale per catturare l’anidride carbonica.

Parallelamente, Musk sta anche cercando di acquistare un giacimento di gas, così da ricavarne prezioso carburante per il suo SpaceX. L’informazione non sarebbe emersa ai doveri di cronaca se non fosse che il pozzo, situato in prossimità della piattaforma di lancio di Boca Chica, é conteso da diverse aziende.

Spetterà alla Railroad Commission of Texas stabilire se le risorse naturali vadano assegnate alla Lone Star Mineral Development, sussidiaria di SpaceX, o alla Dallas Petroleum Group, la quale sta cercando disperatamente di difendere i propri interessi con una causa che potrebbe durare mesi.

La compagnia petrolifera, d’altronde, sa bene di avere davanti a sé una sfida più che ostica: il Texas sta facendo di tutto per imbonirsi l’eccentrico miliardario e lui, a sua volta, sta cercando di comprare l’intera Boca Chica e farne un polo industriale all’avanguardia.

L’avvicinamento verso i carburanti fossili contraddice tuttavia la posizione battagliera che Musk assume contro il cambiamento climatico. Allo stesso tempo, bisogna ammettere che non esistano a oggi dei sostitutivi adeguati con cui alimentare i suoi razzi spaziali.

La situazione é ambigua e non resta che chiedersi se i programmi di Musk abbiano fini tanto filantropici da giustificare i paradossi in cui immancabilmente inciampa.

 

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