Sono in molti a sperare in una terza stagione di Mindhunter, ma sembra proprio che la serie Netflix non sia destinata a tornare.
Nonostante Mindhunter vanti un apprezzamento praticamente unanime da parte della critica, una terza stagione dello show sembra sempre più improbabile. La serie con Jonathan Groff, Holt McCallany e Anna Torv era stata messa in pausa fino a data da destinarsi, e gli attori erano anche stati liberati dai propri contratti, per cui non è una notizia che sconvolga più di tanto, ma di sicuro non farà piacere agli appassionati.
A spiegarne i motivi è lo stesso David Fincher, secondo cui la serie girata a Pittsburgh non tornerà, principalmente per motivi economici e di tempo:
Abbiamo vissuto lì per quasi tre anni. Non consecutivi, ma forse sei, sette mesi all’anno ci siamo stati. Era un sacco di lavoro per me. All’inizio della seconda stagione ho guardato quello che avevamo scritto e ho capito che non mi piaceva nulla, così l’abbiamo buttato via e iniziato daccapo. La settimana di lavoro durava 90 ore, assorbiva tutte le mie energie. Quando abbiamo finito ero esausto e ho detto “Non so se riesco a farcela per una terza stagione.
Netflix dal canto suo non ha posto obiezioni, chiedendo al regista se se la sentisse di lavorare su qualcos’altro, e infatti di lì a poco nacque Mank, di cui vi abbiamo mostrato il trailer negli scorsi giorni.
Come dicevamo però, ci sono anche motivi economici. Per quanto apprezzato, lo show non vantava un numero sufficiente di spettatori per giustificarne la spesa:
Per gli spettatori che aveva era uno show molto costoso. Abbiamo anche pensato di finire Mank e vedere come ce la sentissimo, ma onestamente non credo che riusciremmo a girarla per meno di quello che abbiamo speso per la seconda stagione. E a un certo punto devi essere realistico: i soldi devono riflettere gli spettatori.
Evidentemente non era così per Mindhunter. Netflix ha comunque lasciato una porticina aperta, anche se una terza stagione dello show, ora come ora, resta molto improbabile.
Che ne pensate?
