The Light Between Oceans: un’occasione sprecata

The Lights Between Oceans

A concludere la prima giornata della 73. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia troviamo l’amato regista Derek Cianfrance con il film The Light Between Oceans, interpretato da Michael Fassbender, Alicia Vikander e Rachel Weisz.

Tratto dall’omonimo romanzo di M.L. Stedman, The Light Between Oceans (La Luce Sugli Oceani) è il nuovo film di Derek Cianfrance, amato regista per film come Blue Valentine e Come un Tuono.

The Light Between Oceans, pellicola piuttosto attesa qui al Lido, ma che non ha lasciato particolarmente soddisfatta la stampa.

Accoglienza piuttosto fredda per The Light Between Oceans che non riesce a essere incisivo, accattivante ma, soprattutto, originale.

 

Protagonisti del film sono Michael Fassbender, nei panni dell’ex militare Tom Sherbourne, e Alicia Vikander, interprete della bella e solare Isabel.

Provato dalla guerra e dai suoi orrori, Tom cammina sulla terra trascinando dietro di sé la scura ombra della morte. Incapace di provare qualsiasi tipo di emozione, chiede di essere assegnato come guardiano del faro sulla piccola isola di Janus.

Le profonde immagini di solitudine, dominate dai colori scuri del mare, illuminati saltuariamente dalla luce del faro, aprono il film, precedute da una calda alba aranciata.

Tom si sente esattamente come quel mare: scuro, solitario e infinito. L’isolamento spasmodico ricercato dall’uomo è un sottile richiamo d’aiuto. La guerra rende freddi, aridi, apatici.

Penso che l’autore abbia volutamente deciso di ambientare questa storia dopo la prima guerra mondiale, parlando di giovani uomini distrutti da questo conflitti. Uomini come Tom che trascinano con loro il peso costante della morte.

Afferma Michael Fassbender durante la conferenza stampa tenutasi oggi, 1 settembre, presso il Palazzo del Casinò del Lido di Venezia.

 

The Light Between Oceans

 

Eppure quel richiamo, come la splendente luce del faro che funge da guida nelle notti scure, viene udito da Isabel, una giovanissima donna della cittadina di Partageuse.

Isabel, come nei miglior film di Cianfrance dove le personalità contrastanti uomo-donna vengono posti al centro del racconto, è solare, vivace, colma di vita.

Il bisogno di donare amore ed essere amata di Isabel è tanto forte da riuscire a fare breccia nell’animo di pietra di Tom, a tal punto da sposarla.

In queste future sequenze, tutta la poetica estetica di Derek Cianfrance si concentra su momenti di amore idilliaco

In queste future sequenze, tutta la poetica estetica di Derek Cianfrance si concentra su momenti di amore idilliaco, momenti di gioco e gioia, dove il mare è sempre una costante placida. Ed è proprio quando tutto è troppo bello (ed eccessivamente prolungato) che la tempesta si sta avvicinando.

Quello sfrenato e naturale bisogno di maternità di Isabel non può essere incoronato. Ed è proprio durante una feroce tempesta che Isabel perde in grembo il primo di due bambini, dando inizio a una spirale che porterà lei e Tom a condividere un oscuro segreto.

Il giorno dopo la perdita del secondo figlio, una barca attracca sull’isola di Janus. Dentro c’è un uomo morto e una neonata miracolosamente in vita. Il sogno di Isabel convincerà Tom, fortemente combattuto per il suo senso del dovere, a tenere la piccola spacciandola per loro.

 

The Light Between Oceans

 

The Light Between Oceans inizia il suo percorso, molto tardivamente

The Light Between Oceans inizia il suo percorso, molto tardivamente, esattamente da questo momento, affrontando tematiche che oscillano tra il rispetto delle regole, l’amore e l’egoismo. Una pellicola che si apre a un ventaglio di tematiche, talmente tante da essere trattate con superficialità e banalità.

Nonostante una buona interpretazione di Alicia Vikander, Premio Oscar 2016 come Miglior Attrice Non Protagonista, la quale sprofonda nel difficile ruolo di una madre alla quale è stato negato il diritto naturale di avere dei figli, The Lights Between the Oceans ristagna su sé stessa, senza riuscire davvero a convincere.

 

Una dilatazione degli eventi che porta lo spettatore allo stremo, con un eccesso di riprese sul terzo atto capace semplicemente di distogliere l’attenzione dal tema principale della pellicola.

 

Durante la conferenza stampa regista e attori sembrano molto soddisfatti dal lavoro svolto, eppure l’opinione generale non è dello stesso avviso.

Le forti immagini visive, le lunghe sequenze in esterna dove la natura rappresenta i sentimenti dell’uomo stesso, perdono tutta la loro potenza di fronte allo scarso coinvolgimento della narrazione.

Dialoghi banali, scialbi e piatti

Dialoghi banali, scialbi e piatti portano avanti scene estremamente dilatate, appesantite dalla concentrazioni di avvenimenti drammatici senza dare un minimo di tregua.

I momenti in cui lo spettatore è portato a provare empatia con i personaggi non mancano. Il ritrovamento della vera madre della bambina, Hannah Roennfeldt (Rachel Weiz), portano i personaggi su un nuovo baratro.

 

The Light Between Oceans

 

L’apertura del vaso di Pandora, distrugge l’apparente pace della famiglia, ed è proprio Tom a non poter sopportare oltre questo senso di colpa che lo tormenta da anni, disposto perfino a sacrificarsi pur di redimersi da quella colpa.

 

Senso di colpa. Dovere. Sacrificio. Elementi ai quali subentra il dolore, la vendetta, l’incapacità di perdonare.

 

Derek Cianfrance con The Lights Between the Oceans non osa abbastanza per rendere questi elementi realmente originali, ma lanciandoli semplicemente in modo occasionale durante lo scorrere della pellicola. Tra l’altro, lo scopo del regista non era di raccontare solo una storia d’amore, ma bensì una storia di vita, una storia immortale che potrebbe riguardare qualsiasi donna e coppia.

Ero stanco delle mie idee e avevo voglia di adattare qualcosa. Per mesi ho letto sceneggiature e libri, senza trovare nulla che soddisfacesse me e mettesse d’accordo la produzione. Solo una volta trovato questo libro ho visto la sua enorme potenzialità cinematografica.

Afferma Derek Cianfrance, anche se la potenzialità ben evidente dallo stesso film, è sacrificata in nome di stereotipi che minano l’interpretazione degli attori.

Un Michael Fassbender pesantemente sottotono e mono espressivo. Poco convincente e dalle motivazioni morenti. Vero protagonista della vicenda, totalmente messo in ombra dalla forza dei sentimenti, sensazioni e dolore delle due donne co-protagoniste.

 

The Light Between Oceans

 

La maternità mancata di Isabel e il dolore della perdita di Hannah. Incapaci, inizialmente, l’una di comprendere l’altra. Egoiste. Vendicatrici.

La più grande sfida in questo film è questo desiderio di maternità. Io non sono madre, e proprio per questo motivo ho cercato di immaginare, lavorando di fantasia, come si sarebbe comportata Isabelle.

Dice Alicia Vikander, parlando del ruolo che, esattamente come in The Danish Girl, la rende più accattivante e coinvolgente del protagonista stesso.

Sforzo vano di fronte a una pellicola appesantita dal troppo materiale

Sforzo vano di fronte a una pellicola appesantita dal troppo materiale inserito tra una pagina e l’altro. Un falso racconto strappalacrime alla Nicholas Sparks (nessuno me ne voglia) che con la Mostra di Venezia ha veramente molto poco con cui spartire, se non il fatto di avere un cast stellare.

Il risultato finale di The Lights Between Oceans non arriva minimamente a eguagliare le aspettative del pubblico, così come non si avvicina lontanamente alla filmografia di Cianfrance a cui siamo abituati.

Rispetto a questo tipo di trasposizioni, preferiamo di gran lunga le idee originali dello stesso regista!

 

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